Olanda
L’Olanda ha avuto due periodi di crisi: post Sudafrica 2010 e post Brasile 2014. Nel primo caso gli Orange sono riusciti a qualificarsi per l’Europeo successivo (in Polonia-Ucraina) dove però la nazionale chiuse il girone con 0 punti, perdendo contro Danimarca, Germania e Portogallo. In Brasile, invece, l’Olanda chiuse al terzo posto; un traguardo pagato a caro prezzo visto che i successivi due appuntamenti (Euro 2016 e Russia 2018) sono stati falliti completamente. Il problema principale è stata l’eccessiva rivoluzione che si è voluta fare per dare spazio ai giovani talenti senza pensare all’equilibrio della nazionale. L’Olanda, inoltre, è rimasta ancorata a dieci anni fa in cui contava esclusivamente la fase offensiva; il calcio di oggi è molto tattico e questo va a scontrarsi con la mentalità Orange. Per risolvere questo problema è stato chiamato Koeman che, esclusa la parentesi poca fortunata con l’Everton, si è sempre comportato in maniera dignitosa nei club da lui allenati. La sua missione ora è far ripartire l’Olanda, rimasta alla sera del 12/07/14 quando ottenne il terzo posto al Mondiale in Brasile.