Capello: “Genialità di Cassano era unica. Volevo Chiellini già alla Roma”
Fabio Capello ha parlato ai microfoni di Sky Sport della trattativa che portò alla Juventus quello che ad oggi è l’attuale capitano bianconero:Giorgio Chiellini: “Giocava nel Livorno e venne acquistato dalla Roma, lo vidi giocare una partita, prendemmo il 50%. L’altro 50% lo acquistò la Juventus e alle buste la Juventus fece un’offerta superiore alla Roma. Fui molto contento di ritrovarlo a Torino”.
Su Amantino Mancini, allenato nella Stagione 2003/04, l’ultima in giallorosso dell’allenatore
“È un giocatore che mi è piaciuto subito, avevo bisogno di un giocatore del genere. Era un ragazzo serissimo, bravissimo sotto tutti gli aspetti. Ha fatto parte del gruppo in modo positivo”.
Su Cassano, allenato sia alla Roma che al Real Madrid nell’esperienza poco felice del Pide de Bari
“Aveva e ha ancora adesso delle qualità tecniche e una visione di gioco come Totti. La differenza tra lui e Totti è che Cassano aveva più facilità di dribbling e aveva visione di gioco negli ultimi metri. Poteva essere uno che faceva gol, non calciava come Totti. Poteva fare la differenza in qualsiasi momento. La genialità di Cassano era unica. Purtroppo si è fatto male da solo. È un ragazzo buonissimo e generoso, ma gli dicevo di fare questo e quest’altro, che aveva bisogno di migliorarci, lui annuiva per un minuto e mezzo. Mi ricordo una volta, gli dissi di andare piano con la macchina, ci trovammo fuori Roma per un mesetto, mi disse di sì, lui andò a manetta sulla corsia d’emergenza”.
Qualche giorno fa l’ex allenatore della Roma aveva invece parlato del suo rapporto con Francesco Totti
“È una leggenda metropolitana. Con Totti non ho mai avuto nessun problema, l’ho sostituito una volta contro la Juventus. Forse gli chiedevo di più, di essere meno romano, nel senso di essere meno pigro, lui poteva fare tutto e di più. Mai messo in discussione né la forza né la qualità del calciatore o il rapporto umano. Anzi se devo dire una cosa, consigliai a Totti questo: non regalare i soldi al procuratore. Gli dissi che uno come lui aveva bisogno di un commercialista o di un avvocato per fare i contratti”.
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