Shevchenko: “Un giorno tornerò come allenatore, ho il Milan nel cuore”
Il Milan e Andriy Shevchenko, una lunga storia d’amore mai terminata e si sa che certi amori fanno dei giri immensi e poi ritornano. In una diretta Instagram con l’amico giornalista Carlo Pellegatti, l’ex centravanti rossonero ed attuale CT dell’Ucraina ha parlato del presente e del futuro del Milan, del suo amore per il club rossonero e della sua voglia di tornarci in futuro come allenatore, del grande Milan di Ancelotti e del rapporto con i suoi ex compagni di squadra. Andiamo a vedere uno stralcio delle dichiarazioni di Shevchenko:
RIGORE DI MANCHESTER – “Ho pensato di tutto in quei 30 metri, ho visto un video qualche giorno fa del rigore visto da dietro, si notano tutti i miei compagni in attesa che calci. Prima di prendere la palla mi dicevo di non cambiare decisione, volevo aspettare la mossa di Buffon e così ho fatto. Aspettavo il fischio dell’arbitro, non l’avevo sentito perché c’era tanto rumore allo stadio, ma dentro alla mia testa ero pronto“.
DERBY 6-0 – “Avevo grande rispetto per Cesare Maldini, in quel momento non stavamo andando bene ma ci sentivamo bene in quella partita. Era un derby importante per tutti, ma soprattutto per lui: ho creato un grande rapporto con Cesare“.
COMPAGNI – “Il Milan aveva tanti grandi giocatori, siamo cresciuti insieme, abbiamo regalato tante emozioni ai tifosi: ho tanti bei ricordi, c’erano uomini d’onore“.
GALLIANI – “Ho un grande rapporto con lui, mi manda spesso messaggi con vecchi video“.
LOBANOVSKYI E ANCELOTTI – “Sono i due allenatori che mi hanno dato di più nel calcio. Con Lobanovskyi ho imparato la cultura del lavoro, mi ha insegnato tanto: la nostra generazione ha imparato tanto da lui. Quando ho vinto la Champions con il Milan ho portato la coppa sotto il suo monumento, aveva sempre sognato di vincere quel trofeo. Ancelotti è l’allenatore con cui ho vinto di più, è un tecnico che sa costruire ottimi rapporti con i giocatori: ha creato un’atmosfera incredibile nella squadra, anche grazie a Galliani che con Berlusconi ha costruito un grande Milan“.
GOL ALLA JUVE – “Il pallonetto? Volevo tirare, discorso chiuso“.
PARATA DI DUDEK A ISTANBUL – “Mi fa ancora impazzire. Sul rigore ho sbagliato io, ma non capisco ancora come abbia fatto a non entrare quella palla. Non voglio nemmeno più vederla quella parata“.
GOL PIU’ BELLO – “Ne ho fatti tanti, ma quelli che contano sono quelli che ti fanno entrare nella storia: per esempio quello all’Inter in semifinale di Champions nel 2003 o quello di testa in Supercoppa contro il Porto a Monaco. Il gol all’Inter nel 2005 è tra i più belli, poi l’ho fatto in un derby che è una partita molto sentita: quell’Inter poi aveva grandi giocatori“.
EX COMPAGNI – “Costacurta, Albertini e Ambrosini quelli che mi sono stati più vicini all’inizio, anche con Paolo Maldini ho costruito un bel rapporto“.
MILAN ATTUALE – “Ora la cosa più importante è provare a finire al meglio la stagione, devono dare il massimo. Poi si vedrà cosa succederà dopo e che futuro avrà il Milan“.
ALLENATORE DEL MILAN – “Un giorno voglio tornare come allenatore: il Milan è sempre nel mio cuore, ho grande affetto per i tifosi. Vediamo quando e se succederà, ma è uno dei miei obiettivi tornare in rossonero come allenatore. Ora però penso solo all’Ucraina“.
CONSIGLIO AL MILAN – “Dico ai giocatori di dare sempre il massimo in allenamento e in partita, così avranno il rispetto dei tifosi“.
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