Coronavirus, il campionato riprenderà tra molti dubbi ed incertezze
Coronavirus – Nonostante le precedenti dichiarazioni di Cellino e Cairo, patron di Brescia e Torino che si erano detti contrari alla ripresa del campionato, ieri durante l’assemblea di Lega Serie A tutti i 20 presidenti si sono mostrati concordi nel voler terminare la stagione. In verità i contrari alla ripartenza non hanno cambiato idea subito, ma si sono allineati per compattare la Lega calcio, cercando di trasmettere quantomeno l’idea di unione in questo particolare momento. Questo anche per fronteggiare in maniera decisa i problemi che deriveranno dalla sicura battaglia legata ai diritti tv. Secondo quanto riporta Il Corriere dello Sport in questo senso FIGC e Lega si sono svincolate, facendo ricadere la responsabilità della distribuzione dei soldi che arriveranno dalle TV un onere che spetterà al Governo.
Per quanto riguarda invece l’aspetto sanitario i club hanno mostrato perplessità in merito al protocollo sanitario FIGC, ovvero che il documento è risulta essere inapplicabile per diversi motivi. Pare che il governo voglia prendere tempo e chiederà ai dodici componenti della commissione medico scientifica della FIGC di presentare un secondo protocollo sanitario. Non convince infatti il primo piano presentato perché non sono molto chiare le modalità dei ritiri, così come la su chi debba ricadere la responsabilità giuridica di attuazione del protocollo. Al momento, sempre secondo il primo protocollo, questa responsabilità giuridica ricadrebbe sui medici societari che sarebbero allo stesso tempo i controllori e i controllati e sembra non vogliano prendersela, soprattutto se dovesse verificarsi un caso di positività nel gruppo squadra che non comprende solo i giocatori. Tutte queste perplessità passeranno prima al Ministro Spadafora poi alla Lega Calcio stessa, al fine di avere un piano sicuro prima della definitiva ripresa del campionato.
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