Le 5 partite della Roma da rivedere durante la quarantena.
Per i cuori giallorossi solitari, che come tanti in questo momento non vedono l’ora di tornare alla normalità, andando magari allo stadio a tifare la propria squadra, abbiamo selezionato 5 partite da rivedere per tornare ad emozionarsi grazie alla squadra capitolina.
5 – Roma-Lazio 5-1
Come non partire da un Derby vinto, il Derby vinto nella maniera più schiacciante della storia giallorossa. 10 Marzo 2002, un Roma scudettata affronta la Lazio nella gara di ritorno, un match fondamentale per gli uomini di Capello, a caccia della vetta della classifica. Nonostante le polemiche per l’esclusione di Batistuta dal match, la partita si mette subito in discesa per i giallorossi: al 13esimo Vincent Candela converge verso il centro al limite corto sinistro dell’area di rigore e con l’esterno pennella un cross al bacio per Vincenzo Montella, che di testa, colpo a lui poco avvezzo, stacca su Nesta ed insacca alle spalle di Peruzzi: 1-0 palla al centro. Passano soli 15 minuti e la Roma torna a far urlare i tifosi: Totti se ne va in solitaria sulla destra, entra in area e scarica il destro che Peruzzi respinge come può, Nesta, nella serata peggiore della sua splendida carriera, tarda ad intervenire e Montella lo anticipa battendo di nuovo il portiere della Lazio. Da qui è il tripudio, Montella sta giocando la sua migliore gara in carriera e dopo soli 7 minuti è ancora lui, ancora di testa, a convergere un calcio di punizione di Totti nel goal del 3-0. Si va in pausa con una Lazio demolita. Nella ripresa riappare qualche fantasma, con Stankovic che al 57esimo prova a riaprire la gara. Ma quella sera Vincenzo Montella è una furia e questa volta non c’è nessun errore di Nesta, ma solo il suo talento ed estro puro, un mancino preciso e potente da fuori area sotto l’incrocio al minuto 63 regala la rete del 4-1. L’epilogo è di quelli da film, perchè sarà pure la serata di Montella, ma perchè non far partecipare anche Francesco Totti alla festa? E il suo contributo è da antologia, uno dei goal più belli della sua carriera, un pallonetto da 30 metri che beffa Peruzzi ed esultanza dedicata a quella che poi sarebbe diventata sua moglie, Ilary Blasi.
Una partita storica che rivedendola non può che non dare un grande senso di appagamento a tutti i tifosi giallorossi.
4 – Roma-Juventus 4-1
8 febbraio 2004, una nuova Roma, allenata sempre da Capello, sta facendo le prove per una nuova lotta scudetto ed in casa ospita la nemica di sempre, la Juventus che nelle ultime due stagioni ha impedito ai giallorossi di bissare la vittoria del campionato. Serata magica per la Roma, dove si esprime il massimo della coppia Totti-Cassano, che insieme demoliranno la Juventus. Apre le danze un insolito Olivier Dacourt, il quale con un destro in ribattuta da fuori batte Buffon per l’1-0 nel primo tempo. Ma è la seconda frazione a dare la consacrazione definitiva alla partita: prima Totti su calcio di rigore fredda Buffone e raddoppia, poi è Cassano show, un goal di testa ed un altro sempre su complicità di Francesco Totti regalano il 4-0 definitivo, reti condite da due esultanze iconiche del talento barese, una delle quali rompendo la bandierina del calcio d’angolo davanti ad un Pierluigi Collina stupefatto dal gesto folle di “FantAntonio”. Tutto questo condito da altri due episodi iconici, Pelizzoli parerà un calcio di rigore a Trezeguet, con tanto di annuncio da parte dello speaker Carlo Zampa ed il celebre “sono 4, zitto e vai a casa” gesto fatto da Francesco Totti ad Igor Tudor, il quale protestava veementemente per l’espulsione di Pablo Montero.
Una notte indimenticabile, dove la Roma ha dominato la sua più grande rivale nelle lotte scudetto.
3- Roma-Torino 3-2
Di questa gara si possono guardare anche solo 5 minuti. I 5 minuti più incredibile della storia della Roma. E quando si parla di cose incredibili, non si può non parlare di Francesco Totti. 20 aprile 2016, Roma-Torino, in una riga riassumiamo la gara fino all’86’. Il Torino passa in vantaggio con Belotti su calcio di rigore, la Roma pareggia con Manolas, ma i granata a 10′ dalla fine tornano in vantaggio con Martinez. Siamo nel periodo della critica aspra a Luciano Spalletti, il tecnico di Certaldo è nel pieno del suo momento peggiore alla guida della Roma, quello dello scontro con Totti, che nella gara precedente aveva siglato nei minuti finali il pareggio nella gara contro l’Atalanta. Pioggia di fischi per Spalletti, che nonostante la Roma stesse stentando con il Torino, lascia Totti in panchina per ben 86 minuti, fin quando, non avendo altre soluzioni offensive il tecnico toscano ci prova. Totti silenziosamente scende in campo al posto di Seydou Keita, tra gli applausi scroscianti dei tifosi e i fischi per il tecnico, come a chiedersi cosa possa fare in soli 4 minuti di gioco. In realtà Totti può tutto. C’è un calcio di punizione dalla destra al momento del cambio, solitamente il capitano giallorosso si prenderebbe il pallone per calciarlo in mezzo ma questa volta no, il 10 va in area di rigore, come una qualsiasi torre. Pjanic batte la punizione, lunga e tesa verso il secondo palo: una zampata, un lampo, un allungo con il piede destro, si vede solo lo scarpino e si sente solo il boato perchè la palla è dentro. Lo scarpino è proprio di Francesco Totti, che in 3 secondi di gioco ha già pareggiato la gara e corre sotto una curva completamente impazzita, in lacrime, incredula a quello che sta succedendo. Spalletti ha le mani in testa, chissà cosa avrà pensato in quell’istante, forse “Guarda se ora non ne fa un altro“. Non avrebbe avuto nessun torto.
Passano 4 minuti e al 90esimo Diego Perotti crossa e colpisce in pieno Glik. La palla sbatte sul braccio del difensore polacco, rigore molto dubbio di una partita nella quale l’arbitro Calvarese ha già negato due rigori solari per i giallorossi. Ma non conta perchè mentre tutti discutono in campo i tifosi sono ammutoliti perchè sul pallone c’è ancora una volta Francesco Totti. Sta per compiere l’impresa, se dovesse sbagliare probabilmente la sua carriera finirebbe lì. Ma stiamo parlando di Totti, non di uno qualunque. Sguardo fisso, tiro secco e goal. Il resto è solo emozione indescrivibile, che solo chi tifa davvero Roma può conoscere. E’ l’ennesima dimostrazione di amore di un uomo che ha regalato solo emozioni ai suoi tifosi.
Amore racchiuso in 5 minuti di pure magia.
2 – Roma-Barcellona 3-0
Una delle rimonte calcistiche più belle degli ultimi anni. Una Roma forse non la più forte di sempre, un Barcellona che sembra di un altro pianeta. Un risultato ed un arbitraggio sfavorevoli all’andata, un 4-1 che non lasciava scampo a rimonte. Forse. Perchè se c’è una cosa che contraddistingue i tifosi della Roma dagli altri è la tenacia e la spavalderia nel pensare cose impossibili, ma soprattutto nel sostenere ancora di più quando tutto è contro. 56.000 spettatori, tutti che da una settimana avranno ripetuto: “Ormai ce vado allo stadio, che c’avemo da perde, tanto nun succede. Ma se succede…“.
Succede.
Minuto 6 del primo tempo, De Rossi lancia Dzeko a memoria che si allunga e insacca l’1-0. Il tempo perfetto, sembra quasi che tutto stia andando come deve andare, ma i tifosi della Roma sanno bene che quando va così in realtà la beffa è dietro l’angolo, quindi si esulta come se fosse vinta, ma si dice “Troppo presto, ora ce segnano“. Minuto 13 del secondo tempo. Piquè atterra Dzeko in area di rigore, l’arbitro inizialmente soprassiede: “Ecco tanto nun ce lo da“. Rigore. Lo tira De Rossi: ” tanto lo sbaja, come Bruno Conti“. Goal. De Rossi reagisce da tifoso, esulta di rabbia ma allo stesso tempo predica calma perchè tutti si cominciano a chiedere: ” Che sta succedendo?”. Succede. Al minuto 30 del secondo tempo “Nun succede ma è successo“, Manolas, uno che di goal ne fa pochissimi, in area di rigore spizza un corner di Under ed insacca alla spalle di Ter Stegen. E’ il delirio, il delirio di un popolo che per una sera si è scrollato di dosso una serie di amarezze e sconfitte, un popolo che per una sera si sente sul tetto a guardare tutti dall’alto.
Il fischio finale è un sollievo gigantesco. Un emozione unica. Un emozione che solo il calcio può regalare.
1- Roma-Parma 3-1
Descrivere la partita del 17 giugno 2001 dal punto di vista calcistico è inutile, tanto che addirittura è raro trovare la rete segnata dal Parma, nessuno se ne è accorto che Di Vaio ha segnato in quella gara. Si perchè l’Olimpico non è mai stato così bello e pieno come quella giornata afosa di giugno dove la Roma vinse il suo terzo scudetto. Una vittoria presa di forza, un’inerzia infallibile, doveva andare così, con i goal dei tre protagonisti, Totti, Montella e Batistuta, con una corsa sotto la Sud del proprio capitano, con un’invasione di campo anticipata che ha rischiato di rovinare tutto, con una festa incredibile che non c’è tifoso romanista che non ricordi. Tutti sanno dove fossero il 17 giugno 2001.
Dire altro non serve, basta guardare la foto di questo articolo e sorridere.