In Italia però, c’è una cultura del calcio diversa: rispetto all’Inghilterra i nostri giovani non sono riusciti a ritagliarsi una vetrina importante, sia nel nostro campionato che in qualche paese estero. Vuoi per la mancanza di centri federali adeguati, vuoi per le differenze abissali fra Primavera e prima squadra, vuoi per il poco minutaggio concessogli a favore dei coetanei stranieri, negli ultimi anni non siamo riusciti ad assistere ad un ricambio generazionale adeguato di quei fenomeni che ci fecero vincere il Mondiale del 2006. Nonostante ciò non si può dire che, nell’attuale formazione nostrana, non esistano grandi giocatori. Fra questi spiccano senza dubbio Verratti, Insigne e Immobile: il trio delle meraviglie che ha contribuito al Pescara di Zeman della stagione 2011/12 di salire in Serie A e che è riuscito, qualche anno dopo, a prendersi anche la Nazionale Italiana. Analizziamo ora, uno per uno, i tre talenti:
L’Italia nel segno di Pescara
Marco Verratti (Paris Saint Germain)

Nato a Pescara nel 1992, Marco Verratti è uno dei centrocampisti più talentuosi in giro per l’Europa. Debuttò nel 2008 con la maglia del Pescara, dopo aver compiuto gran parte delle giovanili nella squadra del suo comune di nascita. Trascorse a Pescara quattro anni mettendo a segno solo due gol; nella stagione 2011/12 contribuì alla promozione della sua squadra in Serie A riuscendo a meritarsi l’attenzione del più importante club della Francia: il Paris Saint Germain. Pagato 12 milioni di Euro, milita ancora oggi nel club francese, dove in 155 gare ha totalizzato solo 5 gol. Non è un dato negativo come potrebbe sembrare, poiché il suo lavoro a centrocampo è fondamentale per la sua squadra. Con il suo club ha vinto tutti i titoli nazionali ed il suo enorme talento ha fatto sì che anche leggendari giocatori come Xavi, si sbilanciassero sulle sue prestazioni. Il fenomeno spagnolo ha infatti affermato in un’intervista: “Il suo stile di gioco ricorda il mio. È molto bravo sia nei passaggi corti che in quelli lunghi, serve ottimi assist ed è difficile togliergli il pallone. È uno dei migliori centrocampisti del mondo”.
Centrocampista completo, è un playmaker tecnico, reattivo e molto agile, dotato di ottime qualità nel proteggere il pallone e di un dribbling fulmineo, spesso integrato con improvvise finte con le quali disorienta l’avversario, eseguendo diversi passaggi in pochissimo tempo e fornendo assist per i compagni di squadra. Di statura minuta, è dotato di ottimo palleggio, qualità che gli consente di dettare i tempi ed impostare l’azione. Grazie alla sua duttilità, è in grado di ricoprire svariati ruoli, quali il trequartista, il centrocampista puro o il regista davanti alla difesa, posizione che ha iniziato a ricoprire durante la sua militanza nel Pescara, guidato da Zdeněk Zeman.
Si è reso protagonista di una veloce maturazione che ne ha fatto, a poco più di vent’anni, uno dei migliori centrocampisti del panorama internazionale. A livello atletico, è molto rapido nei movimenti, esibendo un mix tra efficacia e fisicità, pur non disponendo di un fisico imponente; dimostra, inoltre, pulizia nei tocchi di palla, tempismo nei contrasti, il tutto unito ad una buona dose di carisma, grinta e personalità in campo. Avvezzo a giocate tanto efficaci quanto rischiose, si ispira ad Andrea Pirlo e Alessandro Del Piero.
Lorenzo Insigne (Napoli)

Lorenzo Insigne, nato nel 1991, è un calciatore del Napoli e della nazionale Italiana. Ha fatto tutto il percorso delle giovanili con la squadra partenopea, fino al debutto in prima squadra nel 2010. Nei due anni successivi è andato in prestito a Cavese, Foggia e infine Pescara. Proprio nella squadra abruzzese è esploso il suo talento, permettendogli di chiudere la stagione con 18 gol in campionato, alle spalle del suo compagno di squadra Ciro Immobile. Insieme a lui e Marco Verratti, ha contribuito alla promozione in massima serie del Pescara. Ritornato al Napoli, nel 2012 ha firmato la sua prima rete con la maglia azzurra; il 18 settembre 2013 ha esordito anche nella massima competizione europea, la UEFA Champions League, nella gara interna contro i tedeschi del Borussia Dortmund, in cui realizzò anche la prima rete personale in Europa siglando su calcio di punizione il secondo gol del Napoli, vittorioso per 2-1. Il 15 gennaio 2014 ha realizzato contro l’Atalanta il primo goal in Coppa Italia e Il 27 febbraio dello stesso anno, grazie al gol nella gara di ritorno dei sedicesimi di finale di Europa League contro lo Swansea City, il napoletano segnò in tutte le competizioni a cui prese parte, diventando così il secondo calciatore italiano (dopo Antonio Di Natale) ad aver segnato in Serie A, Champions League, Europa League e Coppa Italia nella stessa stagione. Con la maglia del Napoli ha raggiunto le 100 presenze nel 2015 contro la Juventus al San Paolo, diventando ben presto l’idolo della tifoseria partenopea, che da tanto aspettava un “Figlio di Napoli” pronto a dare la carriera per quella maglia, alla pari di fedeli campioni come Totti e Del Piero (a cui si aspira). Il 2 settembre 2012, all’età di 21 anni, il CT Cesare Prandelli lo ha convocato per la prima volta in nazionale maggiore per le partite contro Bulgaria e Malta, valide per le qualificazioni al Mondiale 2014. Ha esordito l’11 settembre successivo nella partita di Modena contro Malta, subentrando nell’intervallo della gara ad Alessandro Diamanti. Il 14 agosto 2013, alla seconda presenza, ha firmato la prima rete in nazionale nell’amichevole contro l’Argentina disputata allo stadio Olimpico di Roma, fissando il risultato sul definitivo 2-1 per i sudamericani, mentre Il 6 settembre seguente ha giocato per la prima volta da titolare nella gara interna contro la Bulgaria. Il 1º giugno 2014 viene inserito nella lista dei 23 convocati per il Mondiale 2014 in Brasile, mentre il 20 fece il suo esordio nella manifestazione, nella seconda partita del girone persa per 1-0 contro la Costa Rica, subentrando al 57º minuto ad Antonio Candreva. Quella contro i sudamericani rimane la sua unica presenza in quella competizione, vista l’eliminazione dell’Italia nella fase a gironi. Chissà cosa sarebbe potuto cambiare con lui in campo più spesso? Inizialmente escluso nella gestione del CT Antonio Conte, complici infortuni e scelte tecniche, è tornato a giocare in nazionale quasi due anni dopo, il 24 marzo 2016, in un’amichevole contro la Spagna (1-1), durante la quale ha segnato un gol dopo esser entrato nella ripresa. E’ stato convocato per l’Europeo 2016 in Francia, nel quale ha esordiato subentrando nella terza partita del girone persa 1-0 contro l’Irlanda. Successivamente subentrerà anche durante le partite degli ottavi contro la Spagna e dei quarti contro la Germania, partita in cui ha messo a segno il primo dei tiri di rigore al termine dei quali l’Italia viene eliminata dalla competizione per gli errori fatali di Pellé, Zaza e Darmian.
Il suo ruolo originale era inizialmente quello dell’esterno offensivo sinistro nel 4-3-3 disegnato da Zdeněk Zeman durante la sua militanza nel Foggia e nel Pescara. Sebbene prediliga fungere da ala sinistra, è un giocatore tatticamente versatile, capace di svariare su tutto il fronte d’attacco, per poi convergere e calciare in porta; nel corso degli anni ha notevolmente ampliato il proprio raggio d’azione, operando su tutto il versante offensivo come playmaker a supporto delle punte o come seconda punta in virtù della sua visione di gioco, contribuendo all’azione di ripartenza servendo i compagni con lanci in profondità, passaggi filtranti, rapidi scambi di palla e fornendo assist. Abile battitore di calci di punizione e buon rigorista, nonostante la statura ridotta, dispone di un fisico compatto e gambe forti che, grazie al baricentro basso, gli permettono di imprimere grande potenza ai tiri a giro, sua dote migliore. Rapido nel fraseggio, elegante nei tocchi di palla e puntuale nell’anticipo, è dotato di un dribbling secco e fulmineo, di cui si serve per liberarsi della pressione fisica avversaria; buon finalizzatore, la sua rapidità gli consente di inserirsi negli spazi stretti, penetrare in area di rigore e dirigere le manovre d’attacco.
Ciro Immobile (Lazio)

Ciro Immobile, attaccante classe ’90, è in forza alla Lazio ed è la punta di riferimento della nazionale italiana. Centravanti capace di spaziare su tutto il fronte d’attacco, ha i suoi principali punti di forza nel senso del gol, nel fisico possente, nella buona tecnica, dribbling nello stretto e tiro di prima intenzione, da ogni posizione e con entrambi i piedi.
Mosse i primi passi nelle giovanili del Sorrento e successivamente della Juventus, per poi passare dal 2010 al Siena, al Grosseto e infine al Pescara, dove mostrò tutto il suo talento. Come già detto più volte, ha contribuito con i suoi gol alla promozione del Pescara in Serie A allenata da Zeman. Nella sua unica stagione con la squadra abbruzzese, in 37 gare mise a segno 28 gol, vincendo la classifica marcatori. Si trasferì poi al Genoa dove segnò solo 5 gol, mentre poi giocò una stagione di spicco con il Torino l’anno successivo segnando 22 gol in 33 partite. Con la splendida stagione vennero i tedeschi del Borussia Dortmund a bussare alle porte del Torino, strappandolo alla concorrenza di altre squadre europee. La sua stagione però non fu brillante come con i granata, poiché riuscì a segnare soltanto 3 gol con i gialloneri. Nel 2015/16 andò in prestito al Siviglia in Spagna, dove in sole 8 gare siglò 2 gol; terminò la stagione in prestito al Torino, mettendo a segno 5 reti. Dal 2016 in poi la Lazio ha creduto in lui acquistandolo a titolo definitivo per sostituire Miroslav Klose, ritiratosi dal calcio giocato. In 62 partite con la maglia biancoceleste, ha firmato il tabellino 47 volte in campionato, e nella stagione attuale è il capocannoniere della Serie A, con 24 reti.
Per quanto riguarda la nazionale, il 2 marzo 2014 ottenne la prima convocazione con la nazionale maggiore da parte del CT Cesare Prandelli. Esordì in nazionale il 5 marzo 2014, a 24 anni, nella partita amichevole Spagna-Italia (1-0), disputata a Madrid. Le ottime prestazioni offerte alla sua prima stagione nel Torino, con la conseguente vittoria della classifica marcatori in Serie A, lo portarono a esser convocato per il Mondiale 2014. Dopo l’esordio da subentrante nella vittoria per 2-1 contro l’Inghilterra, giocò da titolare l’ultima partita della fase a gironi contro l’Uruguay, che determinò l’eliminazione dell’Italia. Il 4 settembre successivo mise a segno il suo primo gol in nazionale mentre nella prima gara del CT Antonio Conte aprì le marcature nell’amichevole vinta 2-0 sui Paesi Bassi disputata a Bari. Nelle prime partite di qualificazione a Euro 2016 venne promosso titolare nella coppia d’attacco insieme con Simone Zaza; i due verranno poi scavalcati nelle gerarchie da Éder e Graziano Pellè: l’attaccante napoletano venne comunque convocato da Conte per l’Europeo 2016, in cui ottenne due presenze, entrambe nella fase a gironi. Confermato nel gruppo azzurro dal nuovo CT Gian Piero Ventura, suo allenatore ai tempi del Torino, il 9 ottobre 2016, durante la partita di qualificazione al Mondiale 2018 giocata a Skopje contro la Macedonia, realizzò la sua prima doppietta in maglia azzurra, che consentì all’Italia di vincere in rimonta per 3-2. Con 6 reti realizzate in 10 presenze si laureò capocannoniere del Girone G di qualificazione al Mondiale 2018, ma l’Italia mancò la qualificazione ai play-off nella sciagurata doppia partita contro la Svezia.
I tre volti principali di Italia ed Inghilterra, hanno sicuramente del talento da mostrare. Attendiamo così di vederli all’opera nel match che li metterà a confronto martedì 27 marzo nell’amichevole che si giocherà a Wembley. Sicuramente sarà una gara divertente dal punto di vista del gioco, perché con calciatori del genere, azioni spettacolari di certo non mancheranno.



