Dopo 176 partite trascorse a difendere i pali dell’Italia, Gianluigi Buffon ha deciso di abbandonare definitivamente la nazionale italiana di calcio: l’annuncio era nell’aria e si era già avvertito durante la conferenza stampa pre-gara contro l’Argentina, quando il portierone azzurro aveva riassunto con lucidità il suo lungo curriculum ed i suoi titoli. Sembrerebbe che alla base di ciò ci sia la ragionevolezza e la giusta consapevolezza di aver dato tutto per la maglia azzurra, con la quale Buffon ha disputato mille battaglie, contribuendo ad altrettante vittorie, come quella dell’indimenticabile notte magica di Berlino del 9 luglio 2006, quando l’Italia ha vinto il suo quarto Mondiale, battendo in finale la Francia di Zidane.
D’altro canto, però, bisogna sottolineare che c’è anche la voglia di inseguire un sogno più volte infranto e chiamato Champions League: Superman, infatti, (questo il soprannome del numero uno bianconero) da qui a fine stagione ha in testa soltanto la Juventus, con la quale vuole conquistare l’ambito Triplete, sfiorato due volte negli ultimi tre anni ma mai raggiunto. Nell’amichevole di domani sera contro l’Inghilterra dovrebbe giocare titolare Donnarumma, forse il primo candidato a prendere il posto di Buffon, ma in lizza ci sono anche Perin e Meret: chi tra questi meriterebbe un posto da titolare nella nazionale maggiore? Noi di RadioGoal24 abbiamo analizzato i numeri e le statistiche dei tre portieri di Milan, Genoa e Spal.
Gianluigi Donnarumma
Da Gigi a Gigio, o almeno dovrebbe essere così, perché Donnarumma appare come il perfetto erede di Buffon: ha esordito in campionato a soli 16 anni (uno in meno rispetto al portiere della Juventus), battendo così il record del più giovane portiere ad essere schierato in Serie A dal primo minuto. Ad aver creduto in lui sin dall’inizio è stato l’ex allenatore del Milan, Siniša Mihajlović, che lo ha schierato titolare nella partita contro il Sassuolo, preferendolo a Diego Lopez, ex portiere del Real Madrid che in quel periodo della stagione era in crisi di identità. Fino a questo momento Donnarumma ha fatto registrare 96 presenze con la squadra rossonera (per un totale di 8.299 minuti giocati), nelle quali ha subito 106 reti. Nella stagione attuale in corso, quella 2017/2018, ha difeso per 28 volte la porta del Milan, lasciandola inviolata per 10 partite, ma subendo 32 goal: ha certamente molto influito l’inizio di stagione disastroso della difesa milanista, quando la squadra era allenata da Montella e i difensori (Bonucci in primis) non riuscivano ancora ad integrarsi con il resto della rosa. Per quanto riguarda la nazionale, le presenze sono ancora poche: 4 nello specifico, con altrettante 4 reti subite. E’ ovvio che la presenza di uno come Buffon in nazionale abbia gettato parecchia ombra sul portiere del Milan, ma la strada per il futuro è tutta sua: da quando ha esordito con la nazionale maggiore (Italia-Francia del 1 settembre 2016), Donnarumma ha avuto la grande opportunità di scrutare Buffon, di poter imparare da lui nella gestione della palla, nella presa e nella lettura in anticipo. Inoltre al Milan credono in lui e ne hanno fatto un pilastro mondiale, tanto che già nella scorsa estate (quando il portiere non aveva ancora effettuato il discusso rinnovo di contratto con i rossoneri) era stato accostato vicino a squadre del calibro di Paris Saint-Germain e Real Madrid. Per concludere, diciamo che Donnarumma rispecchia le caratteristiche essenziali del portiere moderno, bravo sia con le mani che con i piedi: di tutto questo Buffon ne è consapevole, tanto che forse, quando lo guarda, si riconosce in lui, ricordandosi di quando ha esordito con il Parma in quel lontano 19 novembre del 1995.
Mattia Perin
Mattia Perin ha esordito in Serie A il 22 maggio del 2011, nel giorno dell’ultima partita di quel campionato: la partita era Genoa-Cesena, finita 3-2 per i genoani. Nel 2012 è stato ceduto in prestito al Padova (in Serie B) e nella stagione successiva (quella 2013/2014) è tornato a Genova, dove ha giocato tutti i 90 minuti di ciascuna partita, eccezion fatta per la gara di ritorno contro la Lazio, in cui è stato collocato in panchina. Facendo un calcolo veloce (90 minuti per 37 presenze da titolare) viene fuori il risultato di 3.330 minuti giocati in totale: quella resta la stagione in cui Perin ha giocato di più con la maglia del Genoa, ma anche quella in cui sono arrivate più reti subite, ovvero 50. L’anno successivo il portiere classe ’92 si è confermato di nuovo una giovane promessa del calcio italiano, tanto che si cominciava a parlare di lui come sostituto numero uno di Gigi Buffon: il suo stare in porta è sempre stato spericolato e un po’ avventuroso, ma sempre contornato da tanto coraggio. Coraggio che nel momento clou della sua carriera non gli è mai mancato, nemmeno quando sono arrivate le prime disgrazie: nella stagione 2015/2016 si è infortunato prima alla spalla (restando fuori le prime 7 partite di campionato) e nella gara di ritorno contro il Carpi è arrivata anche la rottura del legamento crociato del ginocchio, che lo ha tenuto fuori per tutto il resto della stagione. Una stagione da incubo, dunque, che Perin non avrebbe ma più voluto rivivere, ma il 15 gennaio del 2017 quello stesso infortunio si è presentato di nuovo, obbligandolo a restare fuori dai campi di gioco per le ultime 19 partite di campionato. In quella stagione, infatti, ha disputato soltanto 16 partite (tre in meno della metà), subendo 19 reti. La stagione in corso si è presentata finalmente positiva per Mattia Perin: ha collezionato fino a questo momento 29 presenze, giocando tutte le partite di campionato dall’inizio alla fine (come già accaduto nel 2013) per una somma di 2.610 minuti giocati e di 29 reti incassate.
Con la nazionale maggiore vuoi i vari infortuni, vuoi lo stesso discorso fatto per Donnarumma riguardo la pesante presenza di Buffon, Perin ha giocato soltanto una partita (17 minuti per l’esattezza) quella del 18 novembre 2014 contro l’Albania, quando sulla panchina azzurra sedeva Antonio Conte.
Attualmente il portiere genoano sembra essere tornato quello di prima, anzi, forse è anche più forte, poiché siamo sicuri che le varie sciagure infortunistiche lo abbiano reso più maturo e dal punto di vista stilistico più pulito: bravo nelle uscite alte, presa sicura, sicuro nelle scelte, bravo con i piedi.
Alex Meret
Classe 1997 e tanto talento da vendere: questo è Alex Meret, giovanissimo portiere che attualmente milita tra le fila della Spal. La carriera di Meret in Serie A è iniziata con l’Udinese, squadra di cui ha fatto parte nelle stagioni 2014/2015 e 2015/2016, ma con la quale non giocato nemmeno una partita di Serie A. Nel 2017 si è trasferito nella Spal, ma l’inizio di stagione è stato molto sfortunato per lui: diversi problemi muscolari, infatti, lo hanno tenuto fuori per metà campionato, nel quale ha ripreso a giocare dal pareggio per 1-1 contro l’Inter, il 28 gennaio del 2018. Da quel momento in poi ha sempre occupato il posto da titolare fisso, disputando 8 partite e subendo 11 reti. Elogiato da Zof, paraganato ad Handanovic e considerato il Donnarumma della Serie B, Meret è rimasto sempre con i piedi per terra e non ha mai dato retta a tutte queste etichette. In un’intervista alla Gazzetta dello Sport ha dichiarato: “Tutti questi paragoni vanno presi nel modo giusto, senza montarsi la testa. Il segreto è l’equilibrio. Non mi esalto e non mi demoralizzo. Anche fuori dal campo sono tranquillo, di poche parole. Un vero friulano“.
Con la nazionale maggiore non ha ancora esordito, ma ha collezionato molte esperienze con l’Under 19, con cui si è giocato anche la finale dell’Europeo 2016 contro la Francia di un certo Mbappè (attuale attaccante del Paris Saint-Germain), che l’Italia ha perso disgraziatamente con un tondo risultato di 4 a 0. Sempre a detta dell’estremo difensore della Spal: “Da Mbappè arriva un messaggio chiaro: i giovani bravi possono far bene ad altissimi livelli”. Tutte queste dichiarazioni lo rendono tenace, grintoso, uno con la testa sulle spalle e, nonostante le zero presenze, nei vari ritiri della nazionale in cui era presente ha avuto la grande opportunità di osservare non solo la figura leggendaria di Buffon, ma anche le altre due giovani promesse della porta azzurra, ovvero Donnarumma e Perin: mica poco!