Con la sconfitta contro l’Arsenal, dopo aver visto un Milan diverso da quello di qualche mese fa, si può ora come ora fantasticare sulla una sua ipotetica e potenziale posizione in classifica a fine campionato. La squadra rossonera, grazie soprattutto all’aiuto del mister Gattuso, ha trovato una vera e propria identità da “squadra”. Oltre alla mentalità, il tecnico è riuscito anche con molta umiltà a cucirgli addosso un gioco tattico che gli dona a pennello oggettivamente. Non a caso, adesso il Milan si trova a dover gareggiare su tre fronti: Coppa Italia, Europa League e campionato. Si deve però sottolineare che per la squadra di Gattuso ogni competizione si presenta molto ostica: la finale in Coppa Italia vede come sua avversaria la Juventus di Allegri, mentre la qualificazione ai quarti di Europa League, dopo uno 0-2 in casa contro l’Arsenal, sembrerebbe sempre di più sfumarsi. Per quanto riguarda il campionato, la corsa Champions è ancora molto lunga e dovrà vedersela con altre due grandi come Lazio e Inter. La sconfitta contro la squadra di Wenger è la prima nel 2018 per i rossoneri, e dire che arriva proprio nel momento più bello non è del tutto sbagliato visti i 19 punti nelle ultime sette giornate di Serie A. Le squadre che vogliono fare il decisivo salto di qualità non possono fare questi passi falsi: qui non si parla della sconfitta in sé per sé contro l’Arsenal, dato che sulla carta non si presentava una sfida facilissima per i rossoneri, ma più che altro per la prestazione che hanno avuto in campo gli uomini di Gattuso. Un Milan spento, stanco e scarico quello di ieri in Europa League, dove passati i primi minuti di vari corner e azioni d’attacco non è riuscito più ad entrare in gara. Inoltre, si sono viste tutte le debolezze offensive poiché anche Cutrone non è riuscito a dare il suo meglio e non è riuscito ad essere decisivo durante la gara. Anche le azioni dei fantasisti Suso e Calhanoglu sembrerebbero essere sterili quando il giovane centravanti rossonero è “assente”in aria di rigore. Tutti questi sono aspetti che il mister rivaluterà e correggerà da qui in avanti, visto che spesso le sconfitte per quanto brutte servono proprio a questo: capire i propri difetti e riuscire a eliminarli tutti. Si può dire, infatti, che da oggi in poi si apre un altra fase per il Milan, dove dovrà ripartire più forte di prima in tutti gli aspetti se vuole tornare a sognare in grande in ottica quarto posto.
Milan, dove può arrivare la squadra di Gattuso?
articolo precedente