Inzaghi: “Scudetto? 20 anni dopo ci riprovo, devo tutto a Lotito e Cragnotti”
Oggi a quasi venti anni dall’ultimo Scudetto della Lazio il Corriere dello Sport intervista il tecnico biancoceleste Simone Inzaghi, che era in campo il 14 maggio del 2000. “Inzaghino” ha raccontato le sensazioni di quella giornata così particolare caratterizzata dall’attesa del risultato tra Perugia e Juventus, dove peraltro giocava il fratello Filippo, del rapporto con i genitori e con la Lazio, con la quale è legato dall’estate 1999; ed infine ha parlato della ripresa e della speranza mai sopita di tornare a vincere il tricolore, stavolta da allenatore. Ecco un estratto dell’intervista:
«Il mio primo pensiero va al momento in cui è finita la partita con la Reggina e abbiamo cominciato a seguire quella del Curi. Mi vengono in mente tutte le emozioni passate nell’aspettare che finisse quella della Juve a Perugia, dove stava giocando mio fratello Pippo. Un susseguirsi di emozioni incredibili».
«Eravamo tutti nello spogliatoio. Mi spostai davanti a un monitor, accanto a me avevo Pancaro e Conceicao, volevamo vedere la Juve in diretta tv, il tempo non passava mai. Ricordo il tripudio nello spogliatoio nel momento dello scudetto. Ho rivisto quelle immagini poco tempo fa mentre stavamo festeggiando all’interno dello spogliatoio e l’intervista fatta a caldo dagli operatori della Rai. Si riconosce Walter Pela, il nostro magazziniere. Era un tifoso della Curva, non lavorava ancora alla Lazio, ma si era infiltrato nello spogliatoio, non so come».
I genitori: «Sapevano già alle 14,30 che uno dei due avrebbe vinto, ma non so quanto fossero sereni. Per uno di noi due sarebbe stata una bella mazzata».
Sulla ripresa: «E’ difficile, come fare un altro ritiro. E poi giocheremo una volta ogni tre giorni. Se il campionato non si fosse fermato, avremmo giocato una partita a settimana. Cambierà tutto. Sappiamo cosa dovremo affrontare e cercheremo di farci trovare pronti. Adesso ci stiamo allenando a gruppi ben distanti e definiti, stiamo cercando di aumentare leggermente i carichi di lavoro per farci trovare pronti quando avremo il via libera per gli allenamenti di gruppo. Con le partite ravvicinate, bisognerà evitare gli infortuni e il recupero diventerà più faticoso. Sarà dura, lo sappiamo».
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