Serie A, nuovo protocollo dal Governo: no al ritiro “bolla”
Il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, ha confermato di aver ricevuto la nuova proposta relativa al protocollo medico da seguire per la ripartenza del calcio. Un nuovo documento che dovrebbe risolvere i punti critici riscontrati nella versione precedente.
Come spiega La Gazzetta dello Sport, tra le novità principali è che non ci sarà più la tanto discussa “bolla”, niente più gruppo chiuso, si dormirà a casa. A ogni sessione, ci sarà il termo scanner che misurerà la temperatura e chi avrà più di 37,5 non potrà partecipare agli allenamenti. Per arrivare a consentire di dormire a casa serviranno però controlli più frequenti. E quindi, si adottano in toto quelle indicazioni della Federazione Medico-Sportiva che erano state messe da parte vista la «specificità» del calcio. Anche i tamponi saranno effettuati ogni quattro giorni. Si tratta di una decisione che fa in conti con l’impossibilità attuale per i club di Serie A (ad eccezione della Juventus con il J Hotel) di disporre di una struttura per mettere in atto l’isolamento del gruppo squadra.
Secondo punto è la questione su cosa fare in caso di positività. Dopo aver disposto l’immediato isolamento della persona, tutta la squadra si isolerà per due settimane, ma all’interno del centro sportivo e proseguendo gli allenamenti.
Se la decisione risolve il problema per gli allenamenti, il problema rimane per la ripresa del campionato. Per questo si è deciso di valutare la questione della «quarantena automatica» per la squadra più avanti. Si dovrà aspettare lo sviluppo della curva epidemiologica nei prossimi 10-12 giorni.
La nuova proposta ha fatto passare in secondo piano la vicenda del passaggio agli allenamenti collettivi. Il Dpcm firmato da Giuseppe Conte non basta, ci vorranno delle linee guida che il Cts deve validare per portare poi alla pubblicazione sul sito del ministero dello Sport.
Gli scienziati si riuniscono soltanto oggi, quindi anche per questa giornata i calciatori dovranno allenarsi soltanto in forma individuale. Con le nuove linee guida, sarà possibile farlo invece in piccoli gruppi, anche con il pallone, però sempre osservando il distanziamento di due metri.
Un documento che in sostanza non aggiunge molto ai protocolli precedenti, eccezion fatta per il provvedimento sui ritiri, e rimanda le decisioni più importanti in base ai successivi sviluppi della curva epidemiologica. Restiamo in attesa di uleriori novità.
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