Coronavirus, Spadafora: “Ripresa sempre più difficile”. Serie A al capolinea?
Questa mattina il calcio italiano si sveglia con una dichiarazione forte da parte del ministro dello sport, Vincenzo Spadafora, che già più volte ha espresso le sue perplessità sulla ripresa ma che ora traccia una linea difficile da superare, quella dello stop definitivo della Serie A.
Sia chiaro, non è una decisione diretta del ministro, ma una conseguenza diretta della notizia di ieri che il campionato francese è finito qui, il calcio è stato interrotto dal governo fino a settembre e questo impedisce alla Ligue 1 2019/2020 di concludersi, così come per le serie minori.
Intervenuto nella trasmissione Omnibus, su La7, il ministro Spadafora è stato chiaro sul da farsi: ” Io sinceramente vedo il sentiero per la ripresa sempre più stretto. Il discorso allenamenti è diverso, ma fossi nei presidenti penserei alla nuova stagione.” Dunque un appello ai Presidenti, i quali sembrerebbero nell’ultimo periodo vogliosi di riprendere all’unanimità ma che vista questa scelta della Francia potrebbero cambiare idea: “La scelta della Francia può spingere anche l’Italia e altri paesi europei a seguire quella linea e leggendo certe dichiarazioni potrebbe essere una maggioranza dei presidenti a chiedere la sospensione per preparare al meglio il prossimo campionato”.
Dunque pensare alla prossima stagione, ripartire da zero per ricostruire, mentre il governo però ancora non si è espresso, anche se le indicazioni di Conte sull’allenamento non vanno a condizionare la ripresa delle gare, ben differenti dal punto di vista organizzativo e sanitario: “Sono in corso contatti tra il comitato tecnico scientifico e la Figc, che aveva presentato un protocollo per gli allenamenti ritenuto dal comitato non sufficiente. Ma ripresa degli allenamenti non significa ripresa campionato. Se non vogliamo avere incertezze basterebbe seguire la linea di Francia e Olanda che hanno fermato tutto”.
Ora ci si può aspettare una risposta da parte del mondo del calcio, sicuramente le polemiche non mancheranno, con l’augurio che vinca il buonsenso.