Il Milan che Gazidis sogna con Rangnick
Ormai Ivan Gazidis è uscito allo scoperto: vuole a tutti i costi Ralph Rangnick a capo dell’area tecnica del suo nuovo Milan. Dopo il licenziamento di Zvone Boban anche i dirigenti Maldini e Massara rischiano il siluramento e non va troppo meglio al tecnico Pioli che non sa se tra qualche mese sarà ancora l’allenatore del Milan. L’uragano Rangnick, qualora dovesse firmare coi rossoneri, si abbatterà fortissimo sul club di Via Turati pertanto una rivoluzione culturale, tecnico e tattica come non se ne vedevano da tempo.
Come si legge sulle colonne di Tuttosport, Gazidis e Rangnick avrebbero intenzione di fondare il nuovo Milan basandosi sul modello Red Bull, che ha reso celebri e competitive il Salisburgo ed il Lipsia, puntando dunque su giovani di qualità tenendo il monte ingaggi comunque tra cifre contenute. Gazidis vorrebbe Rangnick in stile allenatore-manager (alla Wenger per intenderci) ma il sessantunenne tedesco al momento sarebbe più orientato ad accettare un ruolo da capo dello scouting e dell’area tecnica, mentre per la panchina un profilo ideale sarebbe quello di Gian Piero Gasperini. L’idea del fondo Elliott sarebbe quella di creare poi una sinergia col club francese Lille, per aumentare la rete di scouting ed avere un appoggio per i calciatori da far crescere in prestito.
Il Red Bull Lipsia allenato da Nagelsmann ha un monte ingaggi di circa 70 milioni lordi ed un’età media della rosa di 23 anni e mezzo, è questo il modello che vorrebbe riproporre Ralph Rangnick al Milan; il tetto massimo d’ingaggio al RB Lipsia è di 2.5 milioni, stipendio percepito solamente dal terzino Angelino e dal trequartista Sabitzer.
Il Coronavirus ha rallentato la trattativa tra Gazidis e Rangnick, ma il Milan e il dirigente tedesco continueranno a parlare per cercare un accordo nel prossimo futuro.
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“Il genio ha di bello che somiglia a tutto il mondo e che nessuno gli somiglia.”
Ralf Rangnick è un po’ Wenger, un po’ Völler, un po’ Zorc e un po’ Berlusconi… è un po’ tutti, ma nessuno di questi, perché forse è la perfetta fusione tra questi uomini qui citati. Rangnick è genio calcistico a tutto tondo: giocatore, allenatore, direttore sportivo, scout e dirigente, ed è grazie a questa sua eccezionale polivalenza che si è meritato prima un posto come Head of Sport and Development Soccer del gruppo Red Bull (proprietario di numerose squadre di calcio come Salisburgo e Lipsia). I risultati ottenuti nei vari campi hanno fatto drizzare le antenne a Gazidis che ora lo vuole come manager tuttofare al Milan, dove prenderebbe il posto dei non troppo concordi Pioli, Boban, Massara e Maldini. Ne abbiamo parlato nel podcast tematico riguardante la Bundesliga.



