Solskjær è po’ come il Mr Wolf di Pulp Fiction: arriva, studia in un secondo la situazione, parla coi diretti interessati, dà delle rapide direttive e in men che non si dica il problema viene risolto. “Sono Ole, risolvo problemi”, è così che si è presentato, come il personaggio scritto da Tarantino per Harvey Keitel. Ole arriva sulla panchina dello #United al posto di Mourinho il 19 dicembre quando i red devils in classifica sono appena sesti, a -11 dalla zona Champions. Niente paura, arriva Ole: il problem solver.
La prima cosa che fa Solskjær è studiare la situazione: c’è da ridare fiducia ad uno spogliatoio, improntare un gioco offensivo che esalti le doti dei ragazzi, far firmare i rinnovi e, soprattutto, fare punti… mission impossible? Forse.
Parte uno: convoca nel suo ufficio uno ad uno i propri calciatori e parla con ognuno, si complimenta con loro per i successi ottenuti in carriera, li tratta da pari e gli spiega cosa significa fare parte dello United.
Parte due: via il 4-2-3-1 con annesso pullman difensivo e ripartenze, si gioca col 4-3-3 palleggiando con qualità e verticalizzando, Pogba viene spostato da mediano a mezzala e viene data fiducia a tutti sfruttando il turnover.
Parte 3: De Gea, Martial, Herrera, Rashford e Pogba, non proprio gli ultimi arrivati dunque, tutti loro sembravano distanti anni luce dalla questione rinnovo con Mourinho, Ole ci ha impiegato meno di due mesi a convincerli tutti a rinnovare.
Parte 4: va bene lo spogliatoio, va bene la questione rinnovi, ora c’è da fare punti per convincere tifosi e società… e allora ecco che in sedici partite arrivano la bellezza di tredici vittorie, due pareggi ed una sola sconfitta (2-0 contro il PSG in Champions, e giusto stasera c’è il ritorno…). Insomma, Ole se l’è meritata, perché andare a mettere sotto contratti milionari allenatori che non conoscono l’ambiente United? Il Manchester c’è già passato con Moyes, Van Gaal e Mourinho, il post Ferguson è stato devastante per tutti loro, e allora perché non ripartire proprio da un pupillo di Ferguson affiancato in panchina da Mike Phelan, vice storico di Sir Alex. Solksjær è tornato a colpire: sempre in corsa, sempre dalla panchina.
Solskjær: il risolvi problemi che merita la riconferma allo United
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