Francesco Repice, radiocronista RAI, è intervenuto ai nostri microfoni per parlare delle note negative di questa prima giornata di Serie A. Il noto giornalista ha così commentato le ultime vicende riguardanti il nostro campionato:
Tutti stanno criticando (specialmente sui social) Pastore, dicono che la sua posizione in campo sia tra i flop di questa prima giornata di campionato. Nel secondo tempo come ala non ha brillato…
“Lui è un calciatore che deve semplicemente ritrovare il ritmo della partita, in Ligue 1 poteva giocare in pantofole col PSG poichè le partite – o simil-partite – che contavano effettivamente erano 2 all’anno, una col Marsiglia e l’altra col Monaco. In Champions League non andava nemmeno avanti perchè oltre alla bravura tecnica serve l’appartenenza, la storia, la pesantezza della maglia e altre cose. Qui in Italia quando giochi con le squadre cosiddette di “seconda fascia”, fra mille virgolette, le “giocatine” come quella che causa la ripartenza che porta alla punizione che fa fare goal al Torino, quella davanti alla porta con lui che si posiziona col corpo per calciare di piatto sul secondo palo, in Italia non possono andare. Quando arrivi in area devi sostanzialmente “rompere la porta” altrimenti se sbagli rischi di subire. Il nostro campionato tecnicamente è inferiore a quello inglese e spagnolo, ma è tatticamente molto più ricco e complicato. Non accade che un singolo giocatore salti 5 o 6 avversari e segni da solo, nemmeno Maradona riusciva a farlo. Piccolo esempio: nella finale di Champions League Salah capisce immediatamente la situazione contro Ramos, non è in Inghilterra. Qui quando difendi le squadre che sanno che tu sei tecnicamente più forte si fanno sentire e Pastore deve quindi tornare a capire come comportarsi in questo calcio molto operaio, poi lui può giocare dove gli pare.”
Di Francesco ce la farà a farlo diventare un po’ più “italiano” nello stile di gioco e nella cattiveria?
Chiaramente giocare con il Palermo o con la Roma è diverso: quando sei la Roma trovi generalmente squadre che ti aspettano in casa e trasferta, con al massimo 1 o 2 eccezioni, il resto devi guadagnartelo col sudore e con la “clava”. Per quanto riguarda il Palermo, risultava più facile perchè le avversarie attaccavano, i tuoi compagni di squadra alle spalle ringhiavano e ti davano palloni giocabili nello spazio e Pastore, da giocatore tecnicamente molto forte quale è, faceva girare bene la palla.
Detto questo, non fossilizziamoci però su di lui, ci sono Pastore, Schick, Karsdorp, Pellegrini, N’Zonzi, Cristante: Di Francesco ha diverse soluzioni. Ieri hanno tenuto su la baracca due giocatori di cui si parla poco sui giornali oggi e me ne sorprendo: Daniele De Rossi e Kevin Strootman. Sono due giocatori che si fanno sentire in campo, forti, con esperienza internazionale, che tengono in piedi le partite e poi le cambiano. Il resto sono delle belle fiabe. Tanto per capire il livello quale deve essere.”
Questo tipo di giocatori l’Inter li ha acquistati o no? Il Sassuolo ieri andava a 300 all’ora…
L’Inter secondo me è un equivoco tattico. Mi piace ricordare che Luciano Spalletti è riuscito a diventare il grandissimo allenatore che è un po’ per caso: il 4-2-3-1 venne appunto per caso in allenamento e poi provato in partita perchè c’erano due giocatori, di cui uno neanche lo nominiamo. L’altro gli giocava alle spalle ed era perfetto per quel modulo, ed è Simone Perrotta.
Con Totti puoi fare come ti pare, con gli altri può risultare più difficile: Lautaro Martinez e Icardi secondo me devono giocare insieme in un 3-5-2 o in un 4-4-2, bisogna giocare con due punte. Poi lui sa se farle giocare in orizzontale, una accanto all’altra, o in verticale. Al momento con tutti questi movimenti a vuoto Lautaro sta sprecando troppe energie e perde lucidità sotto porta.”
Cosa ne pensa della decisione finale della Lega riguardante la giornata di campionato dopo i fatti di Genova?
“Per me il calcio è festa, a maggior ragione per la prima giornata di campionato. In Italia il calcio è una festa. Mi risulta difficile si possa far festa in un giorno di lutto: anche in radiocronaca ho assunto un tono di conseguenza a quanto successo e perchè c’erano stati dei funerali di Stato. Fare festa in un giorno del genere l’ho trovato poco serio e opportuno. Non sono un sostenitore dello “show must go on” a tutti i costi: lo spettacolo si deve fermare perchè la vita umana è più importante. Il concetto di nazione è molto più importante e quando mi è stato chiesto quando si sarebbe potuta recuperare la giornata la mia risposta è stata secca: chissenefrega.”
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