Non si placano le polemiche dopo il rigore concesso al Real Madrid nel match di Champions League contro la Juventus. Il goal trasformato da Cristiano Ronaldo al 98′, ha sancito l’eliminazione bianconera dalla coppa europea, mandando su tutte le furie l’ambiente bianconero. Il presidente Agnelli ha rilasciato una lunga dichiarazione ai microfoni di Premium Sport al termine della partita, rendendosi protagonista di un monologo contro la decisione della UEFA di non adottare il VAR e lanciando una provocazione contro gli arbitri, rei di non tutelare abbastanza le squadre italiane:
“Abbiamo una serie di paesi che hanno adottato il Var e quando parlo di queste cose penso ad esempio al fallo su Cuadrado, al rigore concesso all’Arsenal contro il Milan e all’errore ai danni della Lazio. E’ evidente che il processo di inserimento del Var dovrà essere portato avanti e io mi impegnerò per farlo. Oggi si giocava per raggiungere le semifinali, noi avevamo ampiamente dimostrato di meritarlo sul campo.”
E ancora: “Forse qualche riflessione sul designatore si deve fare, pare che si vada a colpire le italiane per dimostrare che il designatore (Collina, ndr) è imparziale. Probabilmente una posizione del genere va cambiata ogni tre o cinque anni e, ripeto, non parlo solo per quel che è successo oggi, parlo anche degli episodi contro Milan e Lazio. C’è la tecnologia per evitare determinati errori e questi possono essere eliminati dappertutto. Se la difficoltà è istruire gli arbitri, perché questo è il problema dell’UEFA, allora istruiamoli, facciamo un corso veloce, perché avendo una tecnologia del genere questa va utilizzata.”
E infine, il presidente si scaglia anche contro l’arbitro della partita: “L’arbitro non ha saputo gestire la situazione. Ci sta perché sbagliano tutti, i calciatori, gli allenatori, i dirigenti. Oggi è successo che un arbitro è andato evidentemente in confusione. Ha preso una decisione sbagliata. La seconda, l’espulsione è stata eccessiva, così come era stata eccessiva l’espulsione di Dybala all’andata. E’ stato un momento di confusione totale, ma rimane la soddisfazione per la prova dei ragazzi.”
Parole pesanti quelle del n.1 bianconero, che attacca senza mezze misure la UEFA, il designatore Pierluigi Collina e l’arbitro della partita Oliver. Le sue parole, dettate anche dalla frustrazione del momento, suonano da ‘perdente’ all’orecchio di un malizioso, ma il patron della Juventus ha analizzato e preso in considerazione errori gravi e oggettivi. Il rigore su Cuadrado nel match d’andata (netto, se vogliamo che sia netto anche quello su Lucas Vazquez) avrebbe completamente cambiato la partita di ritorno. Così come il rigore concesso al Salisburgo contro la Lazio in Europa League, che ha fatto impazzire Inzaghi. La ‘manata’ di Basta all’avversario difficilmente raggiunge i parametri per concedere un rigore. Fortunatamente, i biancocelesti sono riusciti a imporsi 4-2, rendendo (finora) più superfluo l’episodio dubbio.
L’impresa giallorossa conto il Barcellona ha cancellato gli errori arbitrali commessi nel match d’andata: il rigore non concesso a Dzeko al 10′, su fallo di Semedo, avrebbe potuto cambiare completamente la partita della Roma (e menomale che non l’hanno dato, potrebbe pensare qualcuno). In seguito, il presidente della Juventus cita anche il rigore inesistente concesso all’Arsenal, nel match di ritorno contro il Milan in Europa League: Welbeck si tuffa platealmente sul presunto contatto con Rodriguez, riuscendo così a segnare il goal del pareggio, in un match cominciato in salita per i Gunners.
Infine, concludiamo la lista con l’unico episodio veramente dubbio: il fallo di Benatia su Lucas Vazquez. Con l’aiuto del replay, l’intervento di Benatia non sembra così irruento come potrebbe sembrare dal vivo. Il marrocchino riesce a toccare il pallone, dopo che lo spagnolo ha furbamente aspettato diversi attimi prima di provare a concludere in porta, evidentemente sperando in un intervento falloso del difensore. Al primo contatto Vazquez frana e l’arbitro fischia rigore. In questo caso, ognuno può farsi la sua idea, ma nel dubbio (in una competizione di tale importante e considerando l’episodio sfavorevole ai bianconeri nel match d’andata) il fallo non andrebbe fischiato. Chissà se con la VAR l’interpretazione dell’arbitro Oliver sarebbe stata diversa.
Una serie di episodi sfavorevoli come questi, senza voler fare i complottisti, sono razionalmente figli della sfortuna. Chi ama il gioco del calcio, è convinto (o altrimenti DEVE CONVINCERSI) che nulla è nemmeno lontanamente pilotato o sbilanciato a favore di alcune società, altrimenti la passione che sia ha per questo sport appassisce tutta in un colpo. Dopo essersi testardamente convinti, non vuol dire che non si debba mai protestare per dei torti subiti. Un’uscita come quella del presidente del club più importante d’Italia, potrebbe portare solo benefici al nostro paese nel futuro di questa competizione. La sfuriata di Angelli, sintomo anche della delusione subita, non va vista solo come la frustrazione del perdente che cerca di attaccarsi a ogni possibile appiglio per giustificarsi della sconfitta: i riflettori e l’attenzione a cui le nostre squadre saranno soggette dopo la forte presa di posizione di Agnelli, potrebbero portare maggiore giustizia nel mondo del calcio.