Frank de Boer è intervenuto poco fa in conferenza stampa per parlare della sfida di domani contro l’Atalanta. Ecco le parole del tecnico olandese dell’Inter:
Domani una partita complicato: crede sia meglio in questo momento non giocare a Milano?
“No, preferisco sempre giocare in casa. Il pubblico è con la squadra e quindi è sempre meglio. Domani sarà un match difficile, voglio vedere come sta la mia squadra”.
Non crede siano esagerate le voci di un esonero?
“Io penso solamente a lavorare duramente, è l’unica cosa che posso fare in questo momento. Ho fiducia in tutti. Siamo sulla strada giusta”.
de Boer è diventato più prudente, considerando la gara di giovedì?
“Noi abbiamo la nostra filosofia, per me nella seconda parte di gara è stato meglio giocare più accorti”.
Come sta Gabigol? Domani potrebbe giocare ancora Brozovic?
“Marcelo ha giocato abbastanza bene, è molto importante. Ha giocato con intensità, anche in fase difensiva. So che non è il suo lavoro, ma io sono contento. Con la palla può ancora migliorare, ma per me ha fatto bene. Per quanto riguarda Gabigol, c’è un’altra intensità in Italia. Deve ancora adattarsi allo stile del calcio italiano”.
Talvolta Icardi viene poco servito: per quale motivo?
“A volte è meglio giocare con un centrocampista più avanzato come Banega, a volte con profili più difensivi. Conta anche il lavoro dei terzini, dei centrocampisti e degli esterni, che devono entrare in area. Quello che è importante è la mentalità, bisogna attaccare lo spazio, come ha fatto Joao Mario contro il Cagliari”.
C’è qualcosa che non rifarebbe e qualcosa a cui punta?
“Noi dobbiamo sempre giocare molto alti, ma fin da subito, non dopo 20′. Per me è molto importante l’approccio e la disciplina. Voglio giocare in questo modo. Qualcosa ho cambiato contro il Southampton, ma era giusto così”.
Pensa di potersi adattare nuovamente in base all’avversario, considerando che la sua filosofia è un’altra?
“Quest’anno è già accaduto due volte, la prima contro il Chievo Verona. Noi vogliamo vincere, i Saints sono una squadra molto forte, anche dal punto di vista fisico. Stanno meglio di noi, quindi era giusto adattarsi a loro”.
Secondo lei le voci sul suo futuro possono influire sul rendimento della squadra?
“Il mio gruppo è composto da tanti uomini, normale essere scontenti quando non si gioca. Io sono molto onesto, giocano in undici giocatori, quindi devo fare le mie scelte. Non è facile, ma è il mio compito”.
Anche contro gli inglesi l’approccio non è stato positivo: per quale motivo secondo lei?
“Non dobbiamo giocare con il ‘freno’, ma quando abbiamo la palla tra i piedi dobbiamo pensare solo al nostro modo di giocare”.
L’Inter segna poco e subisce troppo: cosa non funziona ancora?
“Abbiamo crossato tantissimo nell’area di rigore avversaria, più di 20. Per me è estremamente positivo, ma il fatto di aver creato solo un’occasione da gol, quella di Candreva, mi fa riflettere. Ottimi i cross, ma serve la presenza nell’area di rigore dell’avversario. Devono segnare anche altri giocatori, non solamente Icardi. Per la difesa, invece, come ho sempre detto tante occasioni concesse all’avversario sono state determinate da nostri errori”.
Come sta Icardi dal punto di vista psicologico dopo quanto accaduto con la Curva Nord?
“Ha giocato molto bene contro il Southampton, ha lavorato tantissimo a palla lontana. So che lui vuole sempre fare gol, ma per me ha mandato un segnale alla squadra: ‘Io sono il capitano e devo essere il primo a lavorare duramente’. Non era facile, ma sono molto contento di quanto ha fatto”.
Ha aperto all’adattarsi’ all’avversario, ed è accaduto due volte in questa stagione: ha capito che questa può essere un’arma vincente in Italia?
“Noi abbiamo giocatori ottimi, ma anche gli avversari, talvolta anche in attacco. Quindi se noi sbagliamo e perdiamo palle in modo ingenuo possono farti male. Dobbiamo migliorare anche in questo”.