“Perché non spostiamo il centromediano in mezzo alla difesa? […] Proviamo a giocare con tre difensori“: era l’incipit ad un calcio mai visto, nuovo, finalmente moderno. Era il 1925, ma ne parleremo più avanti.
E’ il 22 settembre del 1891 quando nasce Charles Murray Buchan, detto Charlie. La sua famiglia è di Plumstead, un distretto nella Londra nord-orientale. E’ di origini scozzesi, di Aberdeen. Il padre, William, è un fabbro che nonostante le difficoltà fa mancare poco ai suoi cinque figli. Charles è il quarto a nascere, e nel 1898 viene iscritto alla Woolwich Polytechnic School for Boys, un’importante accademia londinese. Il ragazzo però ama il calcio ed ha una peculiarità: lo vede e lo capisce come nessun altro in campo. Nella squadra della scuola segna cinque gol all’esordio e gli dicono di restare fisso nella posizione di centravanti. Comincia a giocare a livello dilettantistico nel Woolwich Arsenal, il futuro Arsenal Football Club. Ha diciotto anni ma un gran carattere. Impressiona fra le riserve a tal punto che il manager, George Morrell, gli offre un contratto da professionista in prima squadra: litigano sull’ingaggio e Buchan rifiuta senza rimorsi. Si trasferisce quindi nel Kent, a Northfleet, per giocare nella squadra locale e partecipare a campionati semi-amatoriali. Charlie disputa una meravigliosa stagione. Segna molto stando a quanto riportano le cronache dell’epoca, amatoriali anch’esse. Al termine del campionato, nel maggio del 1910, gli offrono di trasferirsi il Bury ed il Fulham. Rifiuta. Sta bene a Northfleet e vuole aspettare opportunità migliori. Firma per il Leyton, squadra estremamente vincente a livello locale. Segna e trascina anche lì.
Nel marzo dell’anno successivo il Sunderland lo acquista per 1250 sterline: a soli vent’anni, Buchan diventa il centravanti di una delle più importanti società di prima divisione dell’epoca. La stagione successiva vince la Premier League, lui è il capocannoniere. Gli anni di dilettantismo hanno affinato le sue qualità di attaccante puro: alto, meravigliosamente elegante, tiro preciso. Giocherà nel Sunderland dal 1912 al 1924. In otto stagioni (durante la Prima Guerra Mondiale non si disputarono campionati), Charlie segna 209 gol in 370 partite di Premier. Una media di 0,56, più di una rete ogni due giornate. E’ tuttora il miglior marcatore della storia del Sunderland.
Nel luglio del 1925, quanto Charlie ha ormai 34 anni, l’Arsenal paga 4100 sterline per riaverlo indietro. Il cerchio si era finalmente chiuso. A volerlo era stato Herbert Chapman, uno di quei nomi che riecheggia sempre nella storia del calcio. Chapman, l’allenatore, lo stima enormemente. A Buchan viene affidato il ruolo di capitano.
L’Arsenal però è una squadra del sud, non vince, e subisce il cambiamento della regola sul fuorigioco: se prima per essere in posizione regolare bisognava avere di fronte a sé due difensori ed il portiere, ora ne bastavano due. Questo influisce sul gioco attraverso l’aumento esponenziale dei gol. Le squadre subiscono le offensive avversarie e le provinciali non hanno argini con cui contenere i più forti.
Ad ottobre si gioca Newcastle-Arsenal. Termina 7 a 0 per il Newcastle, è una giornata nera per Chapman e i suoi ragazzi. Ma è anche uno dei momenti chiave dell’evoluzione del calcio, la presa della Bastiglia della storia del Football. Negli spogliatoi, infatti, dentro il brusio timido di chi è appena stato umiliato, prende parola Charlie Buchan. E’ il capitano, è molto rispettato. Il silenzio si fa immediatamente sacrale: “Perché non spostiamo il centromediano in mezzo alla difesa? Dobbiamo ritornare al vecchio vantaggio dei difensori sul fuorigioco. Le regole hanno tolto un uomo, mettiamone un altro. Proviamo a giocare con tre difensori“. Chapman tentenna, ma è troppo intelligente per non aver già carpito qualcosa di innovativo: “E questo terzo difensore da dove lo prendiamo?” Buchan capisce il calcio come nessuno: “Dalla linea mediana. Spostiamo il centromediano in difesa e torniamo ad avere superiorità numerica sugli attaccanti“. Chapman accetta di provarci ed i giocatori si alzano in piedi applaudendo. Nasceva il Sistema, la base fondamentale del calcio moderno. La condicio sine qua non che giustifica l’evoluzione di questo sport.
Il nuovo modulo prevede una linea di terzini (ovvero di giocatori sulla terza linea, difensori), un quadrilatero di centrocampo, con due metodisti e due registi, ed un tridente d’attacco. Un 3-2-2-3. Il WM.
Charlie Buchan si ritirerà nel 1928, dopo aver disputato una grande stagione come difensore centrale. Calcio d’altri tempi. Uomini diversi. Buchan diventerà, infatti, uno dei più grandi giornalisti sportivi che la storia ricordi: firma del Daily News, sarà commentatore della BBC e fondatore dell’associazione dei giocatori-scrittori. Morirà in vacanza nel Principato di Monaco nel 1960 all’età di 68 anni.
Di Charlie Buchan, in questo strano mondo del football, si ricordano in pochi. Eppure era il capitano del Sistema, colui che scoprì il fuoco nel Paleolitico calcistico.
@ftabelli