Ora che il mese è cambiato si tirano le somme di quanto la squadra di Inzaghi ha fatto, nel bene o nel male, a Febbraio. A dire la verità non molto, se si eccettuano le due vittorie “serie” coincise con le partite interne contro l’asse emiliano romagnolo di Parma e Cesena, un Parma peraltro già in emergenza pre scoppio del clamoroso caso di queste ultime settimane.
Persino il nuovo modulo adottato contro il Cesena, quel 4-3-1 -2 aveva quasi fatto rinfrancare giocatori e sostenitori della maglia rossonera, anche se a fine gara era emersa qualche ruggine tra l’allenatore e Cerci, dapprima salutato come una specie di salvatore della patria, ma che poi è stato messo in naftalina in attesa di tempi migliori. Ed il rientro di Honda non ha di fatto giovato all’immediato futuro del fantasista ex granata ed Atletico Madrid, non tanto per il ruolo, che resta tatticamente differente, quanto proprio per gli spazi a propria disposizione.
Quella di sabato prossimo contro il Verona sarà l’ennesima puntata di questo lungo tormentone che sta tenendo sulla corda la maggior parte dei tifosi che, se da una parte perdonano a Inzaghi il fatto di essere alle prime armi con una squadra di prima categoria, dall’altra non gli perdonano alcuni cambi ed a volte precise scelte di assetto tattico. Su tutte il fatto che si continui a segnare con il contagocce ed a prendere gol su palla inattiva, nonostante siano stati predisposti allenamenti specifici per prevenire appunto reti derivanti da palla ferma.