La Lazio soffre ma riesce lo stesso a conquistare un punto prezioso; i ragazzi di Inzaghi, in pieno recupero, fermano la Juventus confermando di essere una squadra forte, solida e che non molla mai. In assenza di Immobile, positivo al coronavirus, ci ha pensato il solito Felipe Caicedo. L’attaccante 1988 ha segnato, come ormai suo solito, all’ultimo respiro; un vero e proprio marco di fabbrica del numero venti biancoceleste che era già risultato decisivo settima scorsa contro il Torino e nella sfida di Champions con lo Zenit. Tre gol che sono valsi cinque punti; da una stagione a questa parte la Lazio ha trovato in Caicedo il miglior dodicesimo uomo.
Tutte le squadre avrebbero bisogno di un giocatore come Caicedo, ragazzo disponibile, consapevole di partire dietro nelle gerarchie di Inzaghi ma sempre pronto a dare il proprio contributo una volta chiamato in causa. La Lazio, giustamente, se lo gode usandolo come arma letale nei finali di gara; questo perché l’ecuadoregno, quando entra in campo, sfrutta tutta la propria forza fisica (abbinata ad una discreta qualità come mostra il gol ai bianconeri) per irrompere nelle difese avversarie senza possibilità di essere fermato. Giocatore unico nel suo genere e infatti Roma, Inter e la stessa Juventus non hanno una riserva di questo valore in grado di far riposare i vari Dzeko, Lukaku e Cristiano Ronaldo.
Dove può arrivare questa Lazio? Difficile dirlo considerando che siamo ancora agli inizi e questo è un campionato particolare sia per l’assenza di tifosi sia per il ritmo serrato con cui si scende in campo. La cosa certa è che questa squadra non muore mai e sarà difficile da affrontare per chiunque perché, oltre ad un undici decisamente competitivo (come mostrato nella scorsa stagione), può contare sul miglior dodicesimo uomo che ci sia in Serie A: Felipe Caicedo, l’uomo dai goal nel finale.