L’Atletico Madrid domina la finale di Europa League, spazzando via le speranza dell’Olympique Marsiglia con un secco 3-0 e vincendo il primo trofeo stagionale. Orfani dello squalificato Pablo Simeone, in tribuna come un leone in gabbia, i colchoneros vengono trascinati da uno strepitoso Antoine Griezmann, autore di una doppietta, e dal goal nel finale di Gabi. La partita è stata pressoché a senso unico, con la squadra di Rudi Garcia che ha provato in più occasioni a rendersi pericolosa, ma sempre con risultati sterili. Per il Cholo si tratta del 6° titolo conquistato da quando è arrivato in Spagna e della seconda Europa League (la prima arrivò nella stagione 2011/12). Per quanto riguarda il Marsiglia, continua la maledizione delle finali europee: dopo quella persa contro il Parma nel 1999 e quella persa contro il Valencia di Benitez del 2004, arriva la terza disfatta consecutiva.
Quanto Simeone sia stato importante per la storia dell’Atletico, sembrerebbe quasi superfluo ribadirlo, ma oggi è l’occasione migliore per celebrare un allenatore che ha il merito di aver fatto entrare nell’élite del calcio europeo la sua squadra. Basta un dato per rendersi conto della mole del lavoro svolto dall’ex allenatore del Catania: l’Atletico, prima dell’arrivo del Cholo, aveva raggiunto una finale europea solamente 5 volte in 109 anni di storia. Con lui in panchina ci sono arrivati 4 volte in 7 anni. Aver dato una dimensione europea a una squadra che non l’ha mai avuta, e che ha sempre sofferto il dualismo con i cugini del Real Madrid, fa di Simeone uno degli allenatori migliori del mondo. Qualcuno potrebbe dire che già si sapeva e che già lo aveva dimostrato, ma mai come in questa stagione l’Atletico sembrava in difficoltà e alla fine di un ciclo: l’uscita ai gironi di Champions League, le voci di addio sullo stesso Simeone, come quelle su Griezmann, erano indizi che portavano a pensare che l’avventura in Spagna del tecnico argentino fosse già giunta al suo apice con le finali di Champions League e la vittoria della Liga; e invece no.
Proprio quella Liga, vinta all’ultima giornata con tre punti di vantaggio su due colossi come il Real Madrid e Barcellona, è stata probabilmente l’emblema e il trionfo della realtà dell’Atletico. La sensazione romantica che può trasmettere la vittoria di un campionato davanti a squadre che hanno un budget, una rosa e una storia enormemente superiori alle tue, sono il succo della bellezza di questo gioco. La vittoria di Davide contro Golia, un’impresa che mancava da ben 18 anni.
Una piccola soddisfazione può coccolarla anche l’Italia, dove Simeone ha vissuto la sua prima esperienza europea come allenatore sulla panchina del Catania. Quanto abbiano influito sulla sua preparazione gli anni vissuti da giocatore e da tecnico in Italia, è sotto gli occhi di tutti. Il ‘catenaccio’ che ha portato così in alto l’Atletico è di fabbrica italiana, così come il contropiede micidiale e l’attenzione maniacale allo schema difensivo. Ricordiamo che dei cinque maggiori campionati europei, i colchoneros possono vantare il minor numero di goal subiti: solamente 20.