Tare a 360 gradi sul momento del calcio e della Lazio
Il direttore sportivo della Lazio nella giornata di ieri è intervenuto ai microfoni di Sky Sport, rispondendo alle numerose domande dei giornalisti; Tare ha così detto la sua su un’eventuale ripresa, sulle accuse che sono state rivolte alla società in questo periodo, sulla crescita dei ragazzi di Inzaghi e del progetto Lazio. Ecco le parole del direttore sportivo biancoceleste:
“Siete preoccupati che si possa terminare qui la stagione?
Non siamo preoccupati, è stata trasmessa male questa idea della Lazio che spinge per la ripresa. Quello che abbiamo ce lo siamo guadagnato, siamo solo un punto dietro alla Juve, ma ci sono ancora 36 punti da conquistare e matematicamente non abbiamo ancora nemmeno la presenza in Europa League. Ho sentito che nelle prossime ore potrebbe uscire un’altra ordinanza del ministro dello Sport che potrebbe bloccare il campionato, ma questo non è nelle loro competenze. Deve decidere la FIFA che ha detto che i campionati vanno chiusi entro la fine dell’anno solare. Siamo disposti a riprendere anche in autunno seguendo il modello del Mondiale in Qatar. Secondo me è importante finire questo campionato perché sarà di grande importanza per gestire quello dopo”.
“Paratici dice che i calciatori sono preoccupati, come si sentono i giocatori della Lazio?
È giusto chiarire delle cose, la Lazio è stata la prima squadra che si è fermata a causa della pandemia e siamo stati i primi a rispettare dall’inizio alla fine tutte le ordinanze. Siamo rimasti tutti fermi e abbiamo rispettato tutte le regole. Mi risulta che altre squadre hanno ancora giocatori fuori dal Paese, non spetta a me giudicare ma un’opinione personale me la posso permettere. Forse siamo parsi un po’ aggressivi perché analizzando cosa comporterebbe lo stop dell’industria abbiamo visto che i danni che subirà il movimento calcistico italiano saranno molto importanti. Parlare di Scudetto a 12 partite dalla fine mi sembra una parola grossa. Per lo Scudetto serve il campionato perfetto dall’inizio alla fine, noi siamo stati perfetti fino allo stop. Non è detto che lo saremo fino alla fine, ma io me lo auguro”.
“Questo campionato può farvi cambiare indirizzo sul mercato?
Io penso che il nostro percorso sia molto difficile, siamo partiti da anni molto difficili e adesso, negli ultimi anni, analizzando il lavoro fatto siamo andati molto vicino sempre alla Champions League. Il lavoro c’è sempre stato, ma non dobbiamo nascondere che le possibilità sono quelle che sono. Noi abbiamo fatto un progetto controcorrente, puntando sui giovani, anche sconosciuti che negli anni sono cresciuti a livello tecnico e fisico. Non è un caso che dopo la Juve siamo la seconda squadra più titolata in Italia negli ultimi anni. Noi non abbiamo osservatori, il nostro lavoro viene fatto attraverso una rete di contatti e questo sicuramente porta al club un bel risparmio”.
“I giocatori si sentono pronti?
Dobbiamo fermarli noi, sono 2-3 settimane che ci telefonano chiedendo notizie, dicendo che vogliono iniziare perché non ce la fanno più. Anche loro hanno festeggiato quando hanno visto l’ordinanza della Regione Lazio perché finalmente si può ricominciare”.
“La crescita della squadra?
Quando ho iniziato questo lavoro ho cercato sempre di analizzare il lavoro degli altri, guardando Milan, Inter, Juventus. Formello si è trasformato diventando un modello per gli altri, chiunque arriva alla Lazio si sente protetto. Servono anni e tante sconfitte da cui si può imparare tanto. La sconfitta di due anni fa all’ultima giornata contro l’Inter, che ci ha tolto la Champions League, è stata molto importante. Da lì abbiamo costruito la squadra di adesso. Per vincere serve la stagione perfetta, io mi auguro che la Lazio possa farlo, ma penso che la rosa attuale della Lazio sia lunga e anche larga. In tante gare sono state fondamentali le seconde linee”.
“Luis Alberto è uno dei giocatori migliori quest’anno per la Lazio e in Serie A.
Quando è arrivato a Roma si è presentato da me in ufficio dicendo che il calcio italiano non era per lui, io gli ho detto che non avevo mai conosciuto un giocatore che dopo quattro giorni avesse capito come funzionava il mondo. Nei primi 6-7 mesi ha faticato più per questioni ambientali che tecniche. Gli mandavo tutti i giorni i video dei suoi allenamenti per fargli capire quanto era forte. Poi Inzaghi è stato bravo ad aiutarlo nel momento difficile che ha passato. Penso sia uno dei giocatori migliori del calcio italiano”.
“La Juventus sembra soffrire contro di voi, come mai?
Non lo so perché, per anni è stata una squadra che ci metteva in difficoltà, partivamo sempre sotto 1-0. Poi negli ultimi anni la ruota è girata, abbiamo vinto la Supercoppa col gol di Murgia e da lì qualcosa è cambiato. I giocatori hanno capito che si può fare. Mi ha fatto molto piacere la vittoria in Supercoppa in Arabia Saudita, soprattutto per come l’hanno approcciata. I ragazzi erano sicuri di vincerla, questo fa capire che dal punto di vista mentale la squadra è al livello della Juve”.
“C’è un episodio che ha fatto cambiare mentalità alla squadra?
La vittoria della Coppa Italia dell’anno scorso. Prima si parlava della Lazio come di una sorpresa che però non aveva ancora fatto il passo decisivo. Abbiamo fatto tanti colloqui con la squadra, dobbiamo essere una squadra che può lottare anche per obiettivi al vertice perché non si possono sentire frasi come “la Lazio ha vinto la Coppa Italia ma è arrivata ottava in campionato”. Abbiamo sempre cercato di proteggere la squadra mettendo obiettivi magari anche un po’ più bassi, ma ora dobbiamo essere chiari e dire per cosa dobbiamo lottare e anche questo ci ha aiutati”.
“Milinkovic-Savic può andare via?
Se i giocatori pensano di aver chiuso un ciclo possono anche andare. Anche il Napoli ha ceduto dei giocatori importanti ed è rimasta comunque competitiva e questo può succedere anche per Milinkovic-Savic. È rimasto cinque anni alla Lazio, ci sono state tante richieste. Le cose vanno valutate sempre al termine della stagione”.
“Preoccupato di riprendere dopo l’interruzione nel miglior momento della Lazio?
Se dovessimo partire domani, vedendo cosa abbiamo vissuto negli ultimi due mesi, penso che siamo la squadra più motivata per vincere questo Scudetto. Sarebbe un grande peccato veder sfumare questo obiettivo, c’è curiosità per vedere come la squadra si presenterà alla ripresa”.
“Il vostro cambio di rotta è arrivato con l’arrivo di Acerbi.
È stata una grande sorpresa, è arrivato quando abbiamo perso De Vrij che è andato all’Inter. Abbiamo conosciuto un calciatore di un altro pianeta, è impossibile non essere un suo fan. È il primo ad arrivare e l’ultimo ad andare via, non c’è una partita nemmeno amichevole dove lui non dia il massimo. È un trascinatore”.
“Immobile?
L’unico problema che avevamo all’inizio è che il suo stipendio era fuori dalla nostra portata, appena si è aperto uno spiraglio con il Siviglia siamo stati bravi a intervenire. Lui ci è venuto incontro accettando di ridursi l’ingaggio pur di venire alla Lazio. È un trascinatore, per noi è stata una grossa fortuna”.
Ascolta l’intervista esclusiva al procuratore sportivo Alessandro Canovi!