Lazio, continua il lavoro sui rinnovi: il prossimo sarà Acerbi

Lazio, continua il lavoro sui rinnovi: il prossimo sarà Acerbi

Claudio Lotito ed Igli Tare hanno le idee chiare: bisogna mantenere il nucleo di queste ultime due stagioni per provare stabilmente a lottare per le prime posizioni. Così durante la pausa si sono intensificati i contatti per i rinnovi di Milinkovic, Immobile, Luis Alberto, Luiz Felipe ed ora anche Acerbi. Per Milinkovic si tratterebbe del terzo rinnovo in tre stagioni, Luis Alberto ha dichiarato che l’accordo con la società già è stato trovato, ma la crisi sanitaria ha impedito a le due parti di mettere il tutto nero su bianco. Per quanto concerne il difensore ex Sassuolo la situazione è questa: Acerbi ha un contratto in scadenza nel 2023, ma la società ha intenzione di rinnovarlo fino al 2024 e di ritoccare l’ingaggio del difensore, che andrebbe a guadagnare 2,5 milioni a stagione, un aumento di 700 mila euro rispetto all’attuale contratto. Tutto lascia pensare che l’accordo si troverà rapidamente e probabilmente Acerbi è destinato a chiudere la carriera in biancoceleste, considerando che nel 2024 avrà 36 anni.

 

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Lazio, Tare vuole andare incontro a Sergej: sarà rinnovo o cessione

Lazio, Tare vuole andare incontro a Sergej: sarà rinnovo o cessione

Per fare grandi campionati e vincere serve arominia, e la Lazio di questa stagione sembra uno spogliatoio perfetto con tutti i calciatori in simbiosi con il tecnico e con il pubblico. Le grandi prestazioni offerte hanno attirato l’attenzione di molte squadre sui gioielli della rosa e tra questi c’è senz’altro Sergej Minlinkovic-Savic, centrocampista classe 95′, alla Lazio dall’estate 2015. Il ragazzo serbo è concentratissimo sugli obiettivi stagionali, intanto però PSG e Manchester United continuano a chiedere informazioni al suo agente ed alla Lazio per imbastire una trattativa. Tra il direttore sportivo Tare e Milinkovic c’è un ottimo rapporto e nessuno ha intenzione di deludere l’altro, la Lazio ha quindi intenzione di proporre l’ennesimo rinnovo al serbo, sarebbe il terzo in tre anni, che lo porterebbe a guadagnare 3,5 milioni netti più bonus, mentre oggi ne percepisce 3,5 con bonus annessi. Se il ragazzo dovesse esprimere con decisione il desiderio di provare a fare un’altra esperienza, rifiutando il rinnovo, la società non si opporrebbe e si lavorerà insieme per accontentare tutti. Le possibilità che comunque Milinkovic decida di giocare la prossima Champions League con la maglia della Lazio sono molto alte.

 

 

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Lazio, Inzaghi sorride: Leiva è praticamente recuperato

Lazio, Inzaghi sorride: Leiva è praticamente recuperato

E’ sempre più evidente la totale assenza di programmazione che sta caratterizzando questa fase dell’emergenza sanitaria in ogni campo della nostra vita quotidiana: non si sa ancora assolutamente niente rispetto alle nuove norme che entreranno in vigore dal 18 maggio sia per la nostra routine ordinaria sia per quanto concerne il calcio. Gravina in giornata contatterà Spadafora per esporgli le criticità del protocollo evidenziate dai medici e dai presidenti delle squadre di Serie A, tra i quali solo Pozzo si sta opponendo con decisione alla ripresa del campionato. Intanto  nei rispettivi centri sportivi le squadre sono tornate ad allenarsi e spingono sull’acceleratore per farsi trovare pronte per l’ipotetica data nella quale ricomincerà la Serie A. A Formello sta mattina si sono allenati Correa, Luiz Felipe, Jony, Guerrieri, Bostos ed Andrè Anderson, che hanno svolto un lavoro atletico sotto gli occhi di Inzaghi e del Direttore Sportivo Tare; intanto arrivano anche buone notizie dall’infermeria con Lucas Leiva che è praticamente pronto per il rientro. Il centrocampista brasiliano si era operato ad inizio quarantena al ginocchio in artroscopia, e ieri ha svolto esercizi con il pallone oltre che  quelli atletici.

 

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La Lazio non rispetta le regole. Tare: “stop al calcio un disastro sociale”

La Lazio non rispetta le regole. Tare: “stop al calcio un disastro sociale”

Dal diciotto maggio riprenderanno gli allenamenti collettivi delle squadre; la Lazio, però, vuole anticipare i tempi per far trovare nel migliore dei modi alla ripresa della Serie A. La squadra di Inzaghi, al termine di ogni seduta di allenamento, si concede una partita tre contro tre violando le norme comportamentali imposte per salvaguardare la salute dei giocatori. In attesa che venga presa una decisione definitiva in merito alla ripresa o meno del campionato italiano, è intervenuto Tare. Ecco le parole del direttore sportivo biancoceleste: “Non è vero che vogliamo continuare per interesse personale. Chi lo dice non ha capito niente. Ci sono ancora 36 punti in ballo e la Lazio non è così egoista o sciocca. Ma sappiamo che il calcio dà da vivere a 370 mila persone, se si ferma sarà fallimento per tanti e l’Italia perderà pezzi di storia non solo sportiva. Sarà un disastro sociale. Fermarsi adesso vuol dire, quasi certamente, non ripartire neanche a settembre: molti mesi di inattività sarebbero allucinanti”. Tanti rischi, molta confusione e un ministro dello sport come rema contro. Perché? “Non posso pensare che il signor Spadafora sia così irresponsabile da farlo apposta, ma di certo esistono governi in Europa che vogliono aiutare il calcio: la Germania, la Spagna, l’Inghilterra. In Italia non è così, e neppure in Francia dove hanno bloccato tutto in maniera definitiva: e io penso che il governo francese perderà molte cause civili con i club. Evitiamo un’estate in tribunale anche noi. Ci stanno prendendo in giro, queste continue complicazioni sono ridicole. Siano più chiari oppure le conseguenze si riveleranno enormi: economiche, sociali, sportive e psichiche”. Perché psichiche? “La gente è in sofferenza nervosa e il calcio è terapeutico. Ne abbiamo bisogno in tanti. Il pallone può essere il segno della vita che ricomincia davvero”.

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La Lazio insiste per Kumbulla

La Lazio insiste per Kumbulla

Secondo quanto sostenuto dal Corriere dello Sport il ds della Lazio Tare continua a lavorare su Marash Kumbulla, gioiello italo-albanese del Verona: ecco il sogno per la futura difesa da Champions di Inzaghi. Obiettivo costoso, concorrenza durissima da battere, ma ci sono speranze. L’Inter viene considerata in pole da mesi, anche Borussia DortmundChelsea lo tengono sotto osservazione e sono pronte a entrare in azione. Niente Napoli. De Laurentiis e Giuntoli avevano chiuso l’acquisto a fine gennaio, ma il difensore esploso sotto la guida di Juric ha declinato l’invito e fatto naufragare l’operazione.

Due anni fa, quando giocava ancora nella Primavera, disse no alla Juve. Lo voleva Paratici. Il padre, per un debito di riconoscenza, preferì continuare a farlo crescere nel Verona. Dopo la prima stagione in Serie A, nel giro di pochi mesi, la valutazione del suo cartellino è schizzata a 20-25 milioni di euro. Il presidente Setti è stato chiaro: cercherà di monetizzare al massimo la cessione e per questo motivo difficilmente accetterà che siano inserite contropartite tecniche nell’operazione. Ecco l’indiscrezione filtrata da Verona: no alle pedine di scambio per abbassare il prezzo di Kumbulla.

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Lazio, Szoboszlai e Loftus-Cheek i due obiettivi per la mediana

Lazio, Szoboszlai e Loftus-Cheek i due obiettivi per la mediana

In attesa di capire se e quando si ripartirà le squadre della Serie A si preparano ad affrontare la sessione di calciomercato e sondano le occasioni per provare a rinforzare le rispettive rose. La Lazio di Claudio Lotito è chiamata ad investire con decisione sul mercato per rinforzare un giocattolo che già funziona al meglio, ma che ha bisogno di qualche ricamino per affrontare con più tranquillità la Champions League; Tare avrebbe messo in conto un innesto per la porta, uno per la difesa, un paio a centrocampo, e uno in attacco. A centrocampo i biancocelesti al momento sono ben coperti, ma la società vorrebbe tutelarsi con dei ragazzi di belle speranze, considerando l’età che avanza per due leader come Parolo e Lucas Leiva. Il Messaggero questa mattina riporta due nomi sul taccuino di Igli Tare, uno è Szoboszlai, centrocampista del Salisburgo, che già nella passata sessione di calciomercato era stato un obiettivo della Lazio; l’altro è Ruben Loftus-Cheek, centrocampista inglese, classe 96, in forza al Chelsea. Sono due giocatori simili, forti fisicamente, dotati di una buona tecnica e bravi nel gioco aereo, e per entrambi bisognerà sborsare una cifra intorno ai 20 milioni. Il talento inglese del Chelsea potrebbe anche essere scontato, considerando che non scende in campo da un anno a causa della rottura del tendine d’achille.

 


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Tare a 360 gradi sul momento del calcio e della Lazio

Tare a 360 gradi sul momento del calcio e della Lazio

Il direttore sportivo della Lazio nella giornata di ieri è intervenuto ai microfoni di Sky Sport, rispondendo alle numerose domande dei giornalisti; Tare ha così detto la sua su un’eventuale ripresa, sulle accuse che sono state rivolte alla società in questo periodo, sulla crescita dei ragazzi di Inzaghi e del progetto Lazio. Ecco le parole del direttore sportivo biancoceleste:

“Siete preoccupati che si possa terminare qui la stagione?
Non siamo preoccupati, è stata trasmessa male questa idea della Lazio che spinge per la ripresa. Quello che abbiamo ce lo siamo guadagnato, siamo solo un punto dietro alla Juve, ma ci sono ancora 36 punti da conquistare e matematicamente non abbiamo ancora nemmeno la presenza in Europa League. Ho sentito che nelle prossime ore potrebbe uscire un’altra ordinanza del ministro dello Sport che potrebbe bloccare il campionato, ma questo non è nelle loro competenze. Deve decidere la FIFA che ha detto che i campionati vanno chiusi entro la fine dell’anno solare. Siamo disposti a riprendere anche in autunno seguendo il modello del Mondiale in Qatar. Secondo me è importante finire questo campionato perché sarà di grande importanza per gestire quello dopo”.

“Paratici dice che i calciatori sono preoccupati, come si sentono i giocatori della Lazio?
È giusto chiarire delle cose, la Lazio è stata la prima squadra che si è fermata a causa della pandemia e siamo stati i primi a rispettare dall’inizio alla fine tutte le ordinanze. Siamo rimasti tutti fermi e abbiamo rispettato tutte le regole. Mi risulta che altre squadre hanno ancora giocatori fuori dal Paese, non spetta a me giudicare ma un’opinione personale me la posso permettere. Forse siamo parsi un po’ aggressivi perché analizzando cosa comporterebbe lo stop dell’industria abbiamo visto che i danni che subirà il movimento calcistico italiano saranno molto importanti. Parlare di Scudetto a 12 partite dalla fine mi sembra una parola grossa. Per lo Scudetto serve il campionato perfetto dall’inizio alla fine, noi siamo stati perfetti fino allo stop. Non è detto che lo saremo fino alla fine, ma io me lo auguro”.

“Questo campionato può farvi cambiare indirizzo sul mercato?
Io penso che il nostro percorso sia molto difficile, siamo partiti da anni molto difficili e adesso, negli ultimi anni, analizzando il lavoro fatto siamo andati molto vicino sempre alla Champions League. Il lavoro c’è sempre stato, ma non dobbiamo nascondere che le possibilità sono quelle che sono. Noi abbiamo fatto un progetto controcorrente, puntando sui giovani, anche sconosciuti che negli anni sono cresciuti a livello tecnico e fisico. Non è un caso che dopo la Juve siamo la seconda squadra più titolata in Italia negli ultimi anni. Noi non abbiamo osservatori, il nostro lavoro viene fatto attraverso una rete di contatti e questo sicuramente porta al club un bel risparmio”.

“I giocatori si sentono pronti?
Dobbiamo fermarli noi, sono 2-3 settimane che ci telefonano chiedendo notizie, dicendo che vogliono iniziare perché non ce la fanno più. Anche loro hanno festeggiato quando hanno visto l’ordinanza della Regione Lazio perché finalmente si può ricominciare”.

“La crescita della squadra?
Quando ho iniziato questo lavoro ho cercato sempre di analizzare il lavoro degli altri, guardando Milan, Inter, Juventus. Formello si è trasformato diventando un modello per gli altri, chiunque arriva alla Lazio si sente protetto. Servono anni e tante sconfitte da cui si può imparare tanto. La sconfitta di due anni fa all’ultima giornata contro l’Inter, che ci ha tolto la Champions League, è stata molto importante. Da lì abbiamo costruito la squadra di adesso. Per vincere serve la stagione perfetta, io mi auguro che la Lazio possa farlo, ma penso che la rosa attuale della Lazio sia lunga e anche larga. In tante gare sono state fondamentali le seconde linee”.

“Luis Alberto è uno dei giocatori migliori quest’anno per la Lazio e in Serie A.
Quando è arrivato a Roma si è presentato da me in ufficio dicendo che il calcio italiano non era per lui, io gli ho detto che non avevo mai conosciuto un giocatore che dopo quattro giorni avesse capito come funzionava il mondo. Nei primi 6-7 mesi ha faticato più per questioni ambientali che tecniche. Gli mandavo tutti i giorni i video dei suoi allenamenti per fargli capire quanto era forte. Poi Inzaghi è stato bravo ad aiutarlo nel momento difficile che ha passato. Penso sia uno dei giocatori migliori del calcio italiano”.

“La Juventus sembra soffrire contro di voi, come mai?
Non lo so perché, per anni è stata una squadra che ci metteva in difficoltà, partivamo sempre sotto 1-0. Poi negli ultimi anni la ruota è girata, abbiamo vinto la Supercoppa col gol di Murgia e da lì qualcosa è cambiato. I giocatori hanno capito che si può fare. Mi ha fatto molto piacere la vittoria in Supercoppa in Arabia Saudita, soprattutto per come l’hanno approcciata. I ragazzi erano sicuri di vincerla, questo fa capire che dal punto di vista mentale la squadra è al livello della Juve”.

“C’è un episodio che ha fatto cambiare mentalità alla squadra?
La vittoria della Coppa Italia dell’anno scorso. Prima si parlava della Lazio come di una sorpresa che però non aveva ancora fatto il passo decisivo. Abbiamo fatto tanti colloqui con la squadra, dobbiamo essere una squadra che può lottare anche per obiettivi al vertice perché non si possono sentire frasi come “la Lazio ha vinto la Coppa Italia ma è arrivata ottava in campionato”. Abbiamo sempre cercato di proteggere la squadra mettendo obiettivi magari anche un po’ più bassi, ma ora dobbiamo essere chiari e dire per cosa dobbiamo lottare e anche questo ci ha aiutati”.

“Milinkovic-Savic può andare via?
Se i giocatori pensano di aver chiuso un ciclo possono anche andare. Anche il Napoli ha ceduto dei giocatori importanti ed è rimasta comunque competitiva e questo può succedere anche per Milinkovic-Savic. È rimasto cinque anni alla Lazio, ci sono state tante richieste. Le cose vanno valutate sempre al termine della stagione”.

“Preoccupato di riprendere dopo l’interruzione nel miglior momento della Lazio?
Se dovessimo partire domani, vedendo cosa abbiamo vissuto negli ultimi due mesi, penso che siamo la squadra più motivata per vincere questo Scudetto. Sarebbe un grande peccato veder sfumare questo obiettivo, c’è curiosità per vedere come la squadra si presenterà alla ripresa”.

“Il vostro cambio di rotta è arrivato con l’arrivo di Acerbi.
È stata una grande sorpresa, è arrivato quando abbiamo perso De Vrij che è andato all’Inter. Abbiamo conosciuto un calciatore di un altro pianeta, è impossibile non essere un suo fan. È il primo ad arrivare e l’ultimo ad andare via, non c’è una partita nemmeno amichevole dove lui non dia il massimo. È un trascinatore”.

“Immobile?
L’unico problema che avevamo all’inizio è che il suo stipendio era fuori dalla nostra portata, appena si è aperto uno spiraglio con il Siviglia siamo stati bravi a intervenire. Lui ci è venuto incontro accettando di ridursi l’ingaggio pur di venire alla Lazio. È un trascinatore, per noi è stata una grossa fortuna”.

 

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Lazio, intesa vicina per il rinnovo di Inzaghi

Lazio, intesa vicina per il rinnovo di Inzaghi

Mentre continua il braccio di ferro tra il Governo e la Lega di Serie A, i club iniziano comunque, per quanto possibile, ha pianificare il futuro prossimo. In casa Lazio l’obbiettivo primario è quello di rinnovare i contratti dei suoi gioielli, si parla molto infatti degli accordi con Immobile e Luis Alberto, ma un altro contratto in attesa di essere prolungato è quello di mister Inzaghi, vero e proprio collaudatore della Lazio da sogno di questa stagione. Simone è da 21 anni a Roma, oramai il suo cuore è biancoceleste, ma le sirene di grandi squadre iniziano a farsi sentire, considerando la crescita che ha avuto il tecnico piacentino in questi 4 anni alla guida della Lazio. Secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport,  Lotito e Tare avrebbero proposto ad  Inzaghi di prolungare il suo attuale contratto (scadenza 2021) fino al 2025 per provare a puntare allo Scudetto anche nelle prossime stagioni. Sul piatto un’offerta da 2,5 milioni di euro più bonus. Un Inzaghi stile “Simeone” all’Atletico Madrid, con le dovute proporzioni, dato che sarebbe già un successo raggiungere la metà dei traguardi che il Cholo ha ottenuto con il colchoneros.

 

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Figc, Serie A rimarrà a 20 squadre: interruzione della stagione in vista?

Figc, possibile interruzione dei campionati?

Nella giornata di giovedì si è svolta una riunione della Figc. Come riporta Sky Sport, la federazione lavora in questi giorni come se si andasse avanti senza ulteriori impedimenti. In caso di stop definitivo, che deve arrivare dal governo, la Serie A rimarrà a venti squadre.Verrà di fatto seguito il modello francese, che proprio oggi ha decretato le retrocessioni e le promozioni, oltre che alla vittoria del Psg in campionato.Resteranno dunque promozioni e retrocessioni, e il formato a 20 squadre verrebbe così “salvato”. Ad ogni modo la priorità rimane ancora quella di terminare la stagione in corso, e la Figc sarebbe anche pronta ad una possibile estensione della stagione oltre il 2 agosto.

Una soluzione che da una parte potrebbe evitare dei problemi, dall’altra potrebbe crearne altri. Per un verso infatti verrebbero assecondate le velleità di Serie A del Benevento, che quest’anno ha letteralmente dominato la Serie B tanto da annunciare il ricorso a misure drastiche qualora il primo posto conquistato sul campo fosse stato reso privo di effetti. Chi rimarrebbe scontento sarebbe invece in particolar modo la Lazio, che si trova al secondo posto in classifica a -1 dalla Juve e che da mesi, per bocca del Presidente Lotito e dei dirigenti Tare e Diaconale, spinge per una ripresa al più presto; bisogna ricordare però che  circa 3/4 della Serie A hanno manifestato la volontà di riprendere . Nonostante ciò, la positività di Dybala al quarto tampone consecutivo, la decisione presa dalla Francia (nonché da altri Paesi) e il fatto che nessuno voglia prendersi la responsabilità nel caso altri giocatori venissero contagiati dopo la ripresa degli allenamenti (un rischio che metterebbe a repentaglio la salute pubblica oltre che lo svolgimento stesso del campionato) fanno sì che negli ultimi giorni la possibilità che il campionato venga interrotto con congelamento della classifica attuale abbia preso sempre più piede.

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Tare: “Il calcio è stato lasciato indietro dal Governo”

Tare: “Il calcio è stato lasciato indietro dal Governo”

Il Direttore Sportivo della Lazio Igli Tare ha parlato ai microfoni di LazioStyle Radio del nuovo Dpcm del Governo, l’ex calciatore albanese non condivide la linea dura che è stata predisposta per il calcio. Specifichiamo che molti nel paese si aspettavano una riapertura più decisa, ma il comitato tecnico scientifico ed i ministri hanno optato per un atteggiamento cauto: si alla riapertura, ma non per tutti. Così barbieri, centri bellezza, bar e ristoranti potranno ricominciare a lavorare solo dal primo giugno, poiché sono ambienti lavorativi considerati più a rischio. Per il mondo sportivo è stato applicato più o meno lo stesso principio, dal 4 maggio ripartiranno gli allenamenti per gli sport singoli, mentre per quelli di squadra bisognerà attendere il 18 maggio. I calciatori potranno allenarsi singolarmente nei parchi, ma non nei centri sportivi, questo per Tare è il gran controsenso, poiché nei rispettivi centri sarebbero più monitorati. Ad ogni modo ecco le parole del DS biancoceleste:

“Siamo rimasti tutti sorpresi. Abbiamo rispettato qualsiasi decisione presa dal governo italiano, ma il 4 maggio doveva essere il punto di ripartenza per tutti quanti. Alla luce delle decisioni prese ieri la sensazione è di essere discriminati”.

 “Ieri ho sentito il ministro dello Sport dire che bisogna pensare alla tutela della salute ma poi si fanno correre i giocatori nei parchi in mezzo alla gente anziché nei centri sportivi con le dovute misure. L’attività è ferma da due mesi, è molto tempo per favorire la ripresa di un’attività calcistica. Non so quale sia il suo scopo, di certo non è aiutare il calcio. Ha preso decisioni drastiche affinché non si riprenda, c’è qualcosa non quadra”.

“Siamo consapevoli della situazione e dobbiamo essere molto più attenti per dare atto al sacrificio fatto dalle persone, però così non va bene. Il calcio è un fattore sociale importantissimo per il Paese: non vogliamo aprire gli stadi, solo terminare il campionato nel rispetto delle regole”.

 “Abbiamo guadagnato sul campo la possibilità di vincere lo Scudetto, ma mancano ancora dodici partite e parlare di una possibile vittoria è una parola grossa. Vogliamo finirlo più che altro per il bene del sistema calcistico italiano”.

“In Germania il presidente della Federcalcio e gli esponenti dei principali club hanno preso tutti una posizione netta per la ripresa, c’è di mezzo la continuità del sistema calcistico del Paese. Lo stesso vale per l’Italia e non mi riesco a spiegare perché squadre come Juventus ed Inter non prendano posizione. I protocolli? Vanno rispettati, su questo non c’è dubbio”.

 

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