Inter, Juve e Milan si oppongono alle date della Coppa Italia

Inter, Juve e Milan si oppongono alle date della Coppa Italia

Inter, Juventus e Milan hanno espresso perplessità per le date della ripresa del calcio italiano, in particolare quelle di Coppa Italia che dovrebbe aprire le danze il 3 giugno. Il tabellone lascia pensare che semifinali e finali verranno giocate in soli cinque giorni, tanto che i nerazzurri, secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport, pensano anche a una provocazione: andare a Napoli con la formazione Primavera.

La preoccupazione dell’Inter è di giocare nella prima settimana subito tre partite di cui due dentro/fuori e magari a rischio supplementari, anche se la Lega sta pensando di abolirli per passare direttamente ai rigori. Prima la semifinale di ritorno al San Paolo, l’eventuale finale e poi contro la Sampdoria per il recupero di campionato (se la Serie A ripartisse proprio dai match mancanti della 25.a giornata).

Anche Juventus e Milan sono perplesse. Scaroni ha già parlato ieri per i rossoneri, il concetto nella sostanza è lo stesso condiviso dai bianconeri: decidere una coppa in tre giorni dopo uno stop di tre mesi non è giusto. E come se non bastasse le squadre impegnate poi dovrebbero riapprocciarsi al campionato con un fisico già appesantito da partite da dentro/fuori, trovandosi in svantaggio rispetto al resto della Serie A.

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RadioGoal24: le notizie del giorno – 29 maggio

Ecco la raccolta delle notizie del giorno targata RadioGoal24.
In questa pagina potrete trovare news, approfondimenti, trattative di calciomercato, comunicati, rubriche ed anche il nostro calendario dei compleanni.
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Ed ora ecco tutte le notizie del giorno odierno, 29 maggio:

Il calcio riparte dopo il Coronavirus: ecco tutte le date

Lazio, continua il lavoro sui rinnovi: il prossimo sarà Acerbi

Pastore: “La società deve vendere ma io vorrei restare alla Roma”

Inter, Ausilio fa chiarezza su tutte le mosse del club

Spadafora: “È giusto che il calcio riprenda come tutte le industrie”

– Giappone, tutti allo stadio…con il cellulare

Serie A, ecco il piano per far concludere il campionato

Giocatori in scadenza, che succede?

Roma, duello di mercato per arrivare a Pedro: spunta la Juventus

Inter, Juve e Milan contro le date della Coppa Italia

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La Premier League riparte il 17 giugno

La Premier League riparte il 17 giugno

Riparte il campionato più bello del mondo, riparte la Premier League. I club di Premier League, in attesa dell’ufficialità, hanno deciso la data del 17 giugno per ricominciare il campionato. La data del 17 giugno vedrà la ripartenza del campionato inglese con due sfide: Aston Villa-Sheffield Utd e Manchester City-Arsenal, ovvero i match che le quattro squadre non erano riuscite a recuperare prima della pandemia di coronavirus. Questi due match andranno a concludere il ventottesimo turno di Premier, che inizialmente prevedeva Aston Villa-Sheffield disputarsi il 29 febbraio mentre l’11 marzo sarebbe toccato a Manchester City-Arsenal. Nel weekend del 20 giugno, una volta recuperati i due match del 17 e rimessa così in pari la classifica, si procederà col disputare la trentesima giornata. Il trentesimo turno vedrà subito match di cartello: su tutti, Tottenham-Manchester United ed Everton-Liverpool, il celebre Derby del Merseyside. Sono 92 le partite ancora da disputare perché si concluda il calendario.

Come riportato dal The Telegraph, il campionato inglese riprenderà e si concluderà nel giro di sei settimane: si disputeranno partite in sette weekend con due turni infrasettimanali, così facendo la Premier chiuderà la stagione nel weekend del 1-2 agosto.

Restate aggiornati, collegati ed informati con RadioGoal24 che seguirà la massima competizione inglese con probabili formazioni e quote di tutti i match.

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Balata: “Non vedo come si possa ipotizzare solo la ripresa della Serie A”

Balata: “Non vedo come si possa ipotizzare solo la ripresa della Serie A”

Mauro Balata, presidente della Serie B, ha aperto alla possibilità di una ripresa del campionato parlandone a Retesport. Il presidente Mauro Balata della Lega Serie B si è detto fiducioso, per lui il campionato cadetto ricomincerà ma la decisione finale spetterà comunque al Governo. Andiamo a vedere le parole del presidente di Lega, riportate da Calcio News 24:

Non vedo e non capisco come sia possibile ipotizzare una ripresa della Serie A e non invece quella della Serie B. Stiamo risolvendo il problema dei tamponi, abbiamo strutture privatistiche convenzionate in tutta Italia per sostenere i tamponi con la frequenza imposta dal protocollo attuale. Con una ripartenza fissata intorno al 20 giugno potremmo avere anche una ulteriore possibilità di revisione dei protocolli. Il Governo sta monitorando la situazione e vedremo quali saranno le loro decisioni. Noi abbiamo avuto un atteggiamento di massimo rispetto nei confronti delle Istituzioni che hanno la responsabilità di tutelare la salute dei cittadini. Ma con la Fase 2 siamo in un momento migliore, speriamo e contiamo che nei prossimi giorni ci siano delle condizioni ancora migliori per ritornare a giocare”.

Difficoltà per la ripresa però ci sono, molti dei responsabili sanitari di Serie B hanno infatti scritto a Balata e Gravina: tra i firmatari del documento però non c’è quello del Benevento che evidentemente non ha condiviso i contenuti di un documento in cui, pur partendo dalla volontà comune di portare a termine il campionato cadetto e di seguire quanto prescritto dal Consiglio Federale, vengono evidenziate oggettive difficoltà sanitarie a cui i club dovranno far fronte.

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Karsdorp: “Vorrei un’altra chance con la Roma ma forse non mi vogliono più”

Karsdorp: “Vorrei un’altra chance con la Roma ma forse non mi vogliono più”

Rick Karsdorp, terzino della Roma in prestito al Feyenoord, intervistato ai microfoni di NOS ha parlato del suo futuro. La Roma sembra averlo scaricato, dopo una lunga sfilza di infortuni e diverse interviste che hanno infastidito la società giallorossa, ma Rick Karsdorp ora vuole tornare per giocarsi le sue chance con la maglia della Roma dopo aver ben figurato col Feyenoord nel periodo del prestito. Fonseca lo valuterà in ritiro, ma Karsdorp sembra aver perso la fiducia dell’intero ambiente. Andiamo a vedere le parole del terzino:

Sicuramente il mio futuro non sarà al Feyenoord. Se la Roma mi volesse ancora ci starei volentieri: voglio giocarmi le mie possibilità, lì ho avuto molti problemi fisici. Quando ho giocato non ho fatto male, mi piacerebbe tornare in Serie A o andare altrove. Da quando sono arrivato a Rotterdam, dalla Roma non si sono fatti sentire, né con me né col Feyenoord: forse significa che non hanno intenzione di puntare su di me. E’ strano, io però ho altri due anni di contratto. Fonseca era stato chiaro, io cercherò in tutti i modi di mettermi in mostra durante la preparazione. Ero disponibile ad un ritorno, ma il Coronavirus ha sconvolto i piani. Farei di tutto per meritarmi una nuova occasione. Ho lottato tanto per tornare qui. Volevo divertirmi di nuovo e questa scelta mi ha sicuramente aiutato. Restare per un altro anno sarebbe molto diverso, nonostante ora abbia superato i problemi fisici che mi affliggevano da tempo: a dicembre mi sono operato all’inguine e da allora sono sempre stato bene. I primi mesi non sono stati piacevoli da affrontare. Dopo gli allenamenti mi sarei dovuto impegnare di più per rientrare nel modo migliore, si può sempre fare meglio e ora mi comporterei diversamente. Dopo essere diventato padre mi sono calmato un po'”.

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Ausilio: “Il Barça vuole Lautaro Martinez? Via solo se pagano la clausola”

Ausilio: “Il Barça vuole Lautaro Martinez? Via solo se pagano la clausola”

Piero Ausilio, Direttore Sportivo dell’Inter, ha parlato del futuro di Lautaro Martinez a “Il calciomercato che verrà”, la trasmissione di Sky Sport. Come tutti sanno ormai, Lautaro Martinez ha una clausola rescissoria da 111 milioni di euro che scadrà intorno ai primi di luglio ed il Barcellona, per stessa ammissione del DS nerazzurro, si è fortemente fatto avanti per il ragazzo. I blaugrana sembrano aver avanzato diverse offerte per Lautaro ma tutte respinte al mittente perché comprendevano una parte cash ritenuta non sufficiente e contropartite che non interessavano ai nerazzurri. Andiamo a vedere le parole di Ausilio a Sky Sport:

Per quanto riguarda Martinez c’è solo una strada che può portarlo lontano dall’Inter è quella del pagamento di una clausola – ha detto Ausilio -. Una clausola di cui tutti sanno, inutile nascondersi esiste, è una clausola impegnativa, perché ha sia delle scadenze sia degli impegni che devono essere mantenuti ben precisi. Intanto è una clausola che scade i primi giorni di luglio quindi non è che durerà per tantissimo tempo. Ed è l’unica possibilità che esiste per vedere oggi Lautaro lontano dall’Inter. Noi non stiamo in questo periodo discutendo il tema Lautaro con nessuno. Semplicemente puntiamo su di lui, è asset importante del club, e poi non dimentichiamo che ha ancora tre anni di contratto con l’Inter. I giocatori più importanti l’Inter non ha intenzione di cederli. Ha intenzione di tenerli e di rafforzarsi eventualmente sul mercato e questo vale anche per Lautaro. Molte società ci hanno contattato per affrontare il tema di Lautaro e fra queste quella più decisa, con cui abbiamo un rapporto amichevole e cordiale, è il Barcellona. Non nascondo questo. E so che il Barcellona conosce perfettamente quelle che sono le nostre intenzioni. L’Inter non ha intenzione di vendere Lautaro Martinez. Poi ripeto, c’è una clausola”.

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Bologna, secondo tampone negativo per il membro dello staff di Mihajlovic

Bologna, secondo tampone negativo per il membro dello staff di Mihajlovic

Buone notizie in casa Bologna, secondo quanto riportato da La Repubblica. All’indomani del sospetto caso di positività che era emerso dagli ultimi esami effettuati martedì, il secondo tampone cui è stato sottoposto uno degli uomini dello staff del tecnico Sinisa Mihajlovic è risultato negativo.

In una nota il club precisa che servirà comunque un altro test per essere al riparo da ogni rischio. Nelle prossime ore verrà effettuato un ulteriore e definitivo esame di approfondimento. In via precauzionale comunque l’allenamento di oggi sarà in forma individuale.

La notizia del sospetto caso di positività s’era abbattuta ieri, proprio alla vigilia del delicato incontro tra Governo e Lega Serie A per la decisione finale sulla ripresa del campionato il prossimo 13 giugno. Il Comitato tecnico-scientifico ha confermato la necessità di tenere in quarantena per due settimane le squadre coinvolte da casi di positività, ipotesi avversata dai vertici del calcio italiano, che vedono in questa limitazione la fine di ogni possibilità di concludere il campionato. Secondo le ipotesi vagliate dalla serie A, il Bologna dovrebbe tornare in campo il 20 giugno contro la Juventus.

A questo punto dell’anno l’accertamento di un caso positivo tra i giocatori o lo staff di una squadra di Serie A sarebbe un colpo durissimo: significherebbe dover mettere tutto il gruppo in quarantena per 14 giorni, ma senza le strutture adeguate per garantire questo tipo di isolamento. Vorrebbe dire inoltre uno stop degli allenamenti che andrebbe ad alterare degli equilibri già di per sé sconvolti dall’emergenza: l’inizio del campionato verrebbe rinviato a date che difficilmente permetterebbero una conclusione in tempi ragionevoli.

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Juve, Arthur rifiuta, ma il padre potrebbe spingerlo verso Torino

Juve, Arthur rifiuta, ma il padre potrebbe spingerlo verso Torino

Nella giornata di ieri è arrivato il rifiuto di Arthur di trasferirsi alla Juventus. Il ragazzo ha bloccato la trattativa che avrebbe visto Pjanic andare in blaugrana, ma mentre il centrocampista bosniaco aveva già un accordo con il Barcellona, il giovane ventitreenne non è mai stato convinto di vestire la maglia bianconera. Paratici aveva chiarito la posizione della Juventus: o Arthur oppure salta la scambio, non erano gradite altre contropartite tecniche. Oggi quindi la Juve ha riallacciato i contatti con il Chlesea per parlare di Jorginho, considerato la seconda scelta, dato l’ottimo rapporto che lega il centrocampista italo-brasiliano all’allenatore Maurizio Sarri. I bianconeri non hanno comunque perso la speranza di poter arrivare ad Arthur, ed hanno trovato due inediti alleati: il Barcellona stesso, che sta spingendo il ragazzo verso Torino per arrivare a Pjanic, ed il padre del giovane, che sarebbe affascinato dall’idea di portare il figlio in Serie A per esplorare nuovi orizzonti di marketing ed offrire al ragazzo un’esperienza tecnica molto diversa da quella della Liga.

 

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Serie A, oggi il protocollo per la ripresa delle partite

Serie A, oggi il protocollo per la ripresa delle partite

Calcio e governo si rivedono per la prima volta dopo 36 giorni. Era il 22 aprile e l’emergenza Coronavirus era nel pieno del suo imperversare. Ora le acque si stanno pian piano calmando e, secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport, si tratta del momento giusto per annunciare la fatidica ripartenza della Serie A dopo mesi di polemiche, riunioni, rinvii, scarichi di responsabilità e protocolli provvisori: il protocollo per la ripresa delle partite sta arrivando.

Alle 18.30 Vincenzo Spadafora aprirà la conference call con tutte le componenti del mondo del calcio, nello stesso momento in cui al ministero dello Sport dovrebbero essere già arrivate le indicazioni del Comitato Tecnico-Scientifico.  Ieri il fascicolo non è stato aperto, ma ciò verrà fatto nella riunione di stamattina. Il protocollo sanitario per la ripresa delle partite riprende in pieno ciò che è stato stabilito per gli allenamenti: riesce difficile a questo punto pensare a una contrarietà degli scienziati.

Ieri Damiano Tommasi, il presidente dell’Assocalciatori, si è lamentato a “Il Mattino” della possibilità che le partite vengano disputate a orari improbabili per il periodo estivo: “i calciatori non sono dei robot, ci sono delle preoccupazioni. Una criticità è la partita alle 16.30 che a giugno e luglio in Italia non è pensabile“. Si tratta di una preoccupazione legittima, che neanche la possibilità di effettuare cinque sostituzioni potrebbe attenuare. L’unico vantaggio di giocare ad alte temperature, se ciò fosse veramente possibile, sarebbe la riduzione delle possibilità di contagio tra i calciatori: le particelle di salive che mettiamo nell’aria quando parliamo o respiriamo evaporerebbero immediatamente.




Lazio, Lotito promette un super-premio scudetto. Psg su Milinkovic

Lazio, Lotito promette un super-premio scudetto. Psg su Milinkovic

Secondo il Corriere dello Sport, Claudio Lotito avrebbe fatto una promessa importante ai giocatori della Lazio per quanto riguarda il premio Scudetto: 10 milioni in caso di vittoria del campionato. Inizialmente erano stati pattuiti come premio complessivo, comprendendo qualificazione in Champions League, Europa League e Coppa Italia, ma essendo stata la Lazio esclusa dalle competizioni a eliminazione diretta, il presidente avrebbe deciso di destinare tutto per la Serie A. Resta da chiarire se siano netti o lordi, ma in ogni caso si parlerebbe di un totale di 400mila euro circa a calciatore. Ragion per cui, all’annuncio di Lotito lo scorso 18 maggio, al centro tecnico biancoceleste ci sarebbero state scene di tripudio. Per Simone Inzaghi il premio lieviterebbe di altri 100mila euro.

 

Sul fronte mercato, il Psg proverà in tutti i modi ad arrivare a Milinkovic-Savic. Dalla Francia infatti arrivano notizie a conferma del fatto che il ds Leonardo stia per tornare alla carica per il biancoceleste. Secondo quanto riportato da le10sport.com, il club francese dovrà prima risolvere alcuni contratti, come quello di Icardi e Thiago Silva, e poi potrà pensare alla trattativa per il gioiello della Lazio. 100 milioni è la cifra da cui parte la Lazio, ma il Psg vorrebbe chiudere l’accordo a circa 60/70 milioni.