Gravina a tutto tondo tra paure, Uefa, date e politica

Gravina a tutto tondo tra paure, Uefa, date e politica

Gabriele Gravina a tutto tondo nell’intervista a Sky SportIl numero 1 della Figc si è espresso su molteplici aspetti riguardanti il complesso periodo vissuto dai vertici del calcio per programmare la ripartenza. Ecco gli highlights dell’intervista:

La paura di non ripartire e fare la fine della Francia c’è mai stata?

La preoccupazione di non ripartire è stata forte, in un mondo dove dobbiamo convivere col mecenatismo e il cialtronismo. Abbiamo dovuto oltrepassare i sostenitori del “tutto non si può fare”. Certo, dobbiamo stare sempre attenti, ora siamo a una fase sempre meno complessa ma è un momento comunque molto delicato perché è il tempo della programmazione”.

Utile l’intervento dell’Uefa:

L’Italia dal primo momento si è affidata alla rete di relazione coordinata dalla Uefa. Ha influito la nostra determinazione ma è stato molto utile il loro lavoro. Ci sono stati momenti amari in cui sono venuti fuori i volti di tanti personaggi che ci circondano nella nostra vita di tutti i giorni…”

Date:

“Se il nuovo campionato, ossia la stagione ‘20-21, sarà in grado di ripartire il 12 settembre, intensificando alcune date come la sosta invernale, dovremmo chiudere nei tempi previsti per dare spazio alla Nazionale.”

Se il dibattito sulla ripartenza del calcio si è trasformato per un periodo in una questione politica?

“Voglio escludere qualunque tipo di riferimento a contrasti di natura politica, perché sarebbe gravissimo per il calcio italiano, che ha una funzione importante dal punto di vista sociale e anche economico. Il mio agire è stato sempre ispirato a grande determinazione ma anche prudenza”

L’eventualità di playoff e playout:

Una delibera di Consiglio federale prevede, in caso di impossibilità di completare il campionato, un ricorso a playoff e playout per far si che ci sia un risultato legato al merito sportivo. Nel caso in cui il campionato dovesse subire una interruzione definitiva bisognerà ricorrere ad un algoritmo che proporremo al Consiglio Federale dell’8 giugno, affinché si arrivi alla definizione di questo campionato. Ci sarà la cristallizzazione della classifica.”

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Il calcio riparte dopo il Coronavirus: ecco tutte le date

Il calcio riparte dopo il Coronavirus: ecco tutte le date

Il Coronavirus non è stato sconfitto ma i contagi sono al minimo, così le federazioni hanno dato l’ok alla ripresa dei campionati. Come tutte le grandi industrie anche il calcio ora riparte e lo fa in quasi tutta Europa, dopo esser stato fermo per circa tre mesi. Mentre le varie federazioni calcistiche studiano vari piani per la ripresa, tra porte chiuse e trovate per evitare i contagi, anche le nostre Serie A e Serie B sono state finalmente rilanciate: nella giornata di ieri i vertici della FIGC e delle leghe di A e B hanno ottenuto l’ok da parte del Governo e del Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora (le parole dopo l’ok le trovate sul nostro sito) per la ripresa dopo aver ricevuto il via libera da parte del CTS. Andiamo a vedere le date di ripartenza dei maggiori campionati europei, riportate da SportMediaset:

BELGIO – La prima a prendere posizione, campionato cancellato: decisione ratificata dopo i rinvii dell’Assemblea.

CROAZIA – Si pensa di riprendere il 6 giugno .

DANIMARCA – Il campionato è ripartito il 28 maggio con chiusura prevista il 26 luglio.

FRANCIA – Campionato cancellato il 30 aprile, titoli assegnati e retrocessioni ufficializzate. Si riparte nel 2020/21.

GERMANIA – Prime partite giocate il 16 maggio, il termine della stagione è fissato per il 27/28 giugno.

GRECIA – Si ripartirà il 6 giugno.

INGHILTERRA – I club riprenderanno a giocare il 17 giugno per terminare entro il 2 agosto.

ITALIA – Il calcio italiano ripartirà con la Coppa Italia. Le due semifinali di ritorno sono il 13 giugno (Juve-Milan, ore 20.45) e il 14 giugno (Napoli-Inter, ore 20.45). Finale il 17 giugno a Roma. Il 20 giugno riparte il campionato: venerdì si decide se con i recuperi o con la 27esima giornata.

NORVEGIA – Si ricomincia il 16 giugno.

OLANDA – Campionato cancellato senza assegnazione del titolo ma c’è un ricorso dell’Utrecht.POLONIA – Si riparte il 29 maggio.

PORTOGALLO – Ripresa fissata per il 3 giugno, con conclusione prevista il 21 luglio. La Serie B non riprenderà.

REPUBBLICA CECA – Si è ricominciato il 23 maggio con chiusura prevista entro il 15 luglio.

ROMANIA – Si pensa al 13 giugno, serve l’ok governativo.

RUSSIA – Il campionato riprenderà il 21 giugno: otto turni da finire il 22 luglio.

SCOZIA – La prima divisione scozzese non riparte: Celtic campione. I campionati di seconda, terza e quarta divisione sono stati dichiarati chiusi.

SERBIA – Si riprende il primo giugno con il pubblico, anche se i tifosi dovranno stare ad un metro di distanza uno dall’altro.

SPAGNA – La Liga pianifica di ripartire il 14 giugno con la 28.a giornata.

SVEZIA – Si pensa di riprendere il 14 giugno. Niente test a calciatori e tecnici, sì all’autocertificazione.

SVIZZERA – Si riparte il 19 giugno con la 24.ma giornata, conclusione il 2 agosto.

TURCHIA – Si riprende il 12 giugno.

UCRAINA – Si pensa di ricominciare il 30 maggio, serve l’ok governativo.

UNGHERIA – Campionato ripartito il 23 maggio, il Governo ha anche dato via libera al pubblico dal 28 maggio con regole di distanziamento.

Questa mattina il quotidiano francese L’Equipe ha aperto con un titolo forte che recitava “Come dei cog***ni?”, riprendendo le dichiarazioni dei giorni scorsi del presidente del Lione, Jean-Michel Aulas, che lotta inutilmente per giocare le ultime dieci gare della stagione sin dal giorno dell’ufficialità della sospensione definitiva: “Siamo troppo cogl…“, aveva dichiarato. Nel pezzo di Vincent Duluc, una delle prime firme de L’Equipe, si legge un attacco diretto al Governo ed ai vertici della Ligue 1, ritenuti responsabili di aver preso frettolosamente una decisione scossa e irresponsabile: “Un’eccezione europea che sottolinea il ruolo dello sport nel Paese, la sua mancanza di riconoscimento culturale da parte della classe politica che ne nega anche la dimensione economica. Nessuno ha difeso l’interesse generale dello sport, la cui ministra ha dichiarato non fosse prioritario. Solo la Francia ha scelto in modo diverso e non sarà facile aver ragione da sola”.

 

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Lazio, continua il lavoro sui rinnovi: il prossimo sarà Acerbi

Lazio, continua il lavoro sui rinnovi: il prossimo sarà Acerbi

Claudio Lotito ed Igli Tare hanno le idee chiare: bisogna mantenere il nucleo di queste ultime due stagioni per provare stabilmente a lottare per le prime posizioni. Così durante la pausa si sono intensificati i contatti per i rinnovi di Milinkovic, Immobile, Luis Alberto, Luiz Felipe ed ora anche Acerbi. Per Milinkovic si tratterebbe del terzo rinnovo in tre stagioni, Luis Alberto ha dichiarato che l’accordo con la società già è stato trovato, ma la crisi sanitaria ha impedito a le due parti di mettere il tutto nero su bianco. Per quanto concerne il difensore ex Sassuolo la situazione è questa: Acerbi ha un contratto in scadenza nel 2023, ma la società ha intenzione di rinnovarlo fino al 2024 e di ritoccare l’ingaggio del difensore, che andrebbe a guadagnare 2,5 milioni a stagione, un aumento di 700 mila euro rispetto all’attuale contratto. Tutto lascia pensare che l’accordo si troverà rapidamente e probabilmente Acerbi è destinato a chiudere la carriera in biancoceleste, considerando che nel 2024 avrà 36 anni.

 

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Pastore: “La società deve vendere ma io vorrei restare alla Roma”

Pastore: “La società deve vendere ma io vorrei restare alla Roma”

Javier Pastore, centrocampista della Roma, ha parlato a Telefe Noticias della situazione sua e del club giallorosso. Il trequartista giallorosso, nel corso dell’intervista al profilo Instagram del programma argentino, ha parlato senza sbilanciarsi troppo del suo futuro, chiarendo l’amore per la città di Roma e per la società e la sua volontà di rimanere fino a fine contratto (altri due anni) nella Capitale. La sua volontà potrebbe però cozzare con i piani del club: Javier Pastore ha infatti dichiarato che arriveranno numerosi giovani calciatori alla Roma, perché guadagnano poco e costano meno, e che quindi qualcuno dovrà andarsene ma che la società non gli ha recapitato offerte di altri club al momento. Andiamo a vedere le parole di Javier Pasrore:

Si dice che io sia spesso vicino al trasferimento in Cina, in Giappone, in Argentina o in Inghilterra, ma la verità è che voglio rimanere alla Roma. Ora però sono concentrato sulla fine di questo campionato e sul raggiungimento degli obiettivi con il club. Ho altri due anni di contratto, mi piacerebbe veramente portarli a termine. Mi sento molto bene, mi piace tantissimo la città, io e la mia famiglia siamo molto felici. Però la verità è che del mio futuro non ho ancora parlato con nessuno, nemmeno con il mio club che non mi ha dato nessuna informazioni su eventuali offerte per la mia partenza. Il club con le conseguenze dell’emergenza sanitaria ha sofferto molto, ma come molti altri. Le società sono imprese e hanno bisogno di soldi quando sono in perdita, quindi nessuno di noi sa cosa succederà. Quando terminerà la stagione il club dovrà tornare in positivo e per far ciò dovrà vendere giocatori o comprare giocatori più giovani che guadagnano di meno. Mi piacerebbe tornare al Talleres o all’Huracan perché sono due club che mi hanno formato e mi hanno dato la possibilità di essere qui dove sono. Questa è una cosa che ho sempre nella testa. Però io spero di poter stare bene fisicamente in questi prossimi anni, spero di non avere nessun infortunio importante che mi possa accorciare la carriera”.

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Inter, Ausilio fa chiarezza su tutte le mosse del club

Inter, Ausilio fa chiarezza su tutte le mosse del club

Ieri Ausilio è intervenuto ai microfoni di SkySport ed ha affrontato a tutto tondo la situazione in casa nerazzurra; ha parlato delle varie situazioni di calciomercato: Icardi, Sanchez, Lautaro Martinez, Nainggolan e Tonali, della crescita che la società sta avendo con la proprietà Suning e della stagione che i nerazzurri hanno vissuto prima dello stop con il nuovo allenatore Antonio Conte. Ecco alcuni passaggi dell’intervista:

Prestiti-“Stiamo parlando, le varie situazioni sono abbastanza simili. Nel caso di Perisic il termine sarebbe già scaduto, ma avendo ottimi rapporti col Bayern abbiamo concesso a loro tempo ulteriore visto anche l’infortunio avuto dal ragazzo. Ne riparleremo più avanti senza problemi”.

Icardi – “Per lui la situazione è più semplice, con Leonardo ci sentiamo, è un amico. Stiamo cercando di individuare la soluzione migliore. La cifra probabilmente è stata condizionata dalla crisi, quindi è normale dare disponibilità a parlarne, anche perché il ragazzo ha piacere a rimanere lì”.

Nainggolan – “Il Cagliari non ha un’opzione quindi il calciatore tornerà sicuramente da noi. Oggi è presto, però insieme a lui faremo le varie valutazioni”.

I prestiti in casa Inter – “Il presupposto è che c’è la volontà di andare avanti fino al termine della stagione con tutti. Dove ci saranno delle scadenze come con Borja Valero e Padelli ne parleremo, mentre per Young abbiamo già esercitato l’opzione per l’anno prossimo”.

Sanchez – “Noi ci vogliamo puntare molto in questi mesi, dato che prima dell’infortunio aveva fatto molto bene. Avevamo rivisto il Sanchez di Udine e dell’Arsenal, poi in seguito al problema ha avuto poco tempo. Avrà anche lui l’occasione di dimostrare il suo valore, anche lui ha interesse di fare bene”.

Lautaro Martinez – “Per quanto riguarda Lautaro, c’è solo una strada che può portarlo lontano dall’Inter ed è quella del pagamento di una clausola che è impegnativa, lo sanno tutti. Perché ha delle scadenze e degli impegni da mantenere ben precisi. Scade i primi giorni di luglio, non durerà per tantissimo tempo. Ed oggi è l’unica possibilità che esiste per vedere il giocatore lontano dall’Inter. Non discutiamo né affrontiamo il tema Lautaro in questo periodo. Il motivo? Puntiamo su di lui, è importante per il club ed ha ancora due anni di contratto con l’Inter. I suoi calciatori più importanti la Beneamata non ha intenzione di cederli, ma tenerli ed eventualmente rafforzarsi sul mercato, e questo vale anche per Lautaro”.

Trattativa – “Molte società ci hanno contattato per Lautaro. Tra queste, la più decisa è il Barcellona: con loro abbiamo un rapporto amichevole, cordiale. Non lo nascono: so che il club conosce le nostre intenzioni. L’Inter non ha intenzione di vendere Lautaro Martinez. Poi c’è una clausola e bisogna pagarla: credo di essere stato chiaro. Non c’è urgenza di venderlo, noi Lautaro lo immaginiamo nell’Inter”.

Tonali – “Avere un’identità italiana all’Inter può essere molto importante per la costruzione del gruppo e dunque vogliamo proseguire su questa strada. Tonali ha sicuramente le qualità per giocare nell’Inter, non so se ha la qualità economica per essere acquistato. I parametri li ha tutti per essere un giocatore nerazzurro, ma non conosco quelli di Cellino”.

Cavani – “Noi siamo sempre stati attenti al mercato dei parametri zero. Edinson non è una priorità semplicemente perché il nostro parco attaccanti è formato da MartinezLukaku e Sanchez. E soprattutto quest’ultimo adesso ha la possibilità di dimostrare il suo valore, poi valuteremo il da farsi. In più c’è Esposito che è bravo ma è giovanissimo e vedremo se mandarlo a fare esperienza. Quindi staremmo parlando di un quarto attaccante e non è Cavani che abbiamo in mente”.

Mertens – “È un giocatore col quale un contatto c’è stato. Era in scadenza di contratto, ma se è rimasto a Napoli sono felice per lui, so che la sua priorità era sempre stata quella”.

Campionato – “Siamo andati anche oltre le aspettative. Abbiamo ricostruito con un grandissimo allenatore come Conte e siamo ancora in corsa in tre competizioni che potranno regalarci delle soddisfazioni. Con Conte abbiamo sempre scelto i giocatori in sintonia, non ne è arrivato neanche uno che non soddisfi questo requisito“.

Calciomercato – “Prezzi bassi non ce ne sono, anzi, alcuni sono addirittura aumentati! Sembra che ognuno abbia paura a fare il primo passo, avverto preoccupazione. Penso che si andrà per le lunghe e i fuochi d’artificio si faranno a settembre. L’aggettivo di Ausilio per il prossimo mercato, non solo per l’Inter ma per tutti, sarà instabile e imprevedibile”.

Crescita con Suning – “È normale che me lo aspettassi perché conoscevo le potenzialità di Suning e le idee che ci ha chiesto dall’inizio. Investimenti mirati con grande possibilità di rivalutazione con un lavoro che parte da lontano e per il quale stiamo raccogliendo oggi i primi frutti. Vogliamo continuare ad investire e rendere l’Inter sempre più forte, con il giusto mix di giovani e calciatori esperti“.

 

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Spadafora: “È giusto che il calcio riprenda come tutte le industrie”

Spadafora: “È giusto che il calcio riprenda come tutte le industrie”

Il Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, ha parlato al TG5 dopo l’ok dato alla ripresa del campionato di Serie A. Spadafora, che è sempre sembrato il più scettico circa la ripresa, ora si dice felice di poter rilanciare un movimento che, al pari di tutte le industrie d’Italia, ha bisogno di ripartire. Il Ministro dello Sport, al termine dell’assemblea con i vertici della FIGC, della Serie A ed il CTS, ha dato l’ok alla ripresa dei campionatI italiani di calcio e subito dopo ha parlato al TG5. L’appuntamento con il fischio d’inizio della Serie A (e della B) è fissato per il 20 giugno, con la Coppa Italia a fare da prologo già il 13 e il 14 con le semifinali e il 17 con la finale. Andiamo a vedere le parole del Ministro dello Sport riportate dall’ANSA:

LE DATE DELLA RIPARTENZA – “È giusto che il calcio riparta, così come tutto lo sport. La Serie A riprende il 20 giugno e il mio auspicio è che nella settimana precedente si possa giocare la Coppa Italia”.

FIDUCIA NELLA RIPRESA – “Nei momenti più difficili, quando c’erano i dati più alti della curva, ho pensato di non farcela. Ancora adesso, infatti, incrocio le dita perché il campionato possa andare avanti fino alla fine come previsto”.

REGOLE RIGIDE – “Confermato l’obbligo della quarantena di un soggetto positivo e quella conseguentemente precauzionale di tutto il resto del gruppo-squadra. Al momento la quarantena non si può allentare”.

COME CI SI MUOVERÀ IN CASO DI EMERGENZA – “Alla luce di tutti i discorsi fatti, se ci trovassimo di fronte a una nuova emergenza e la curva dovesse cambiare, e mi auguro ovviamente di no, è naturale che si sospenderà tutto. La Figc mi ha assicurato che esiste un piano B, con playoff e playout, ma anche un piano C, con la chiusura definitiva e la cristallizzazione della classifica. Per lo meno, ora smetteranno le storielle che ci volevano contrari alla ripartenza”.

DIRITTI TV – “Il mio auspicio è che ci sia un segnale da parte di Sky per andare incontro alla volontà di tutti gli italiani di vivere questa ripresa con passione, ma anche di evitare i rischi degli assembramenti in luoghi pubblici per vedere le partite”.

 

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Giappone, tutti allo stadio…con il cellulare

Giappone, tutti allo stadio…con il cellulare

In Giappone, con la ripresa del calcio a porte chiuse, c’è chi sta lavorando a un’app che permetterà agli appassionati di interagire durante la partita direttamente da casa propria.

Si chiama “Remote Cheerer” ed è stata sviluppata da Yamaha Corporation e consentirà di applaudire, incitare e anche fischiare i calciatori della propria squadra del cuore o, addirittura, emettere suoni della propria voce tramite dei vocali che verranno successivamente emessi nello stadio attraverso 50 altoparlanti giganti distribuiti per l’intera struttura.

Si tratta di qualcosa che apre le porte alla fine del tifo dal vivo o di una bella iniziativa, grazie alla sua capacità di non far sentire ai tifosi e agli stessi giocatori la mancanza del supporto sugli spalti? Sicuramente dipende dai punti di vista: per chi, come la maggior parte degli appassionati di calcio europei, vede il calcio in una certa maniera, si tratta di un abominio, di qualcosa che può progressivamente andare a sostituire il tifo vero e che lo abbassa ad un’attività che chiunque può comodamente svolgere da casa: la vittoria di chi vorrebbe meno supporters e più fans, di chi vorrebbe eliminare per sempre lo spettacolo delle curve. Se tuttavia rapportiamo questa innovazione alla realtà di un Paese come il Giappone, con una mentalità più “asettica”, una passione per il calcio che non arriva ai livelli della nostra e una naturale tendenza alla spettacolarizzazione tramite la tecnologia, il fenomeno risulta più comprensibile e può anche strapparci un sorriso.

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Serie A, ecco il piano per far concludere il campionato

Serie A, ecco il piano per far concludere il campionato

Nella giornata di ieri è stato deciso di far ripartire la Serie A; il massimo campionato italiano sarà l’ultimo a ripartire tra quelli principali. La data scelta per tornare in campo è il venti giugno con lo svolgimento dei recuperi mentre la settimana prima si concluderà la coppa Italia (tredici e quattordici giugno ci saranno le semifinali mentre il diciassette l’atto conclusivo della competizione). Il tutto, ovviamente, senza il pubblico e con l’attuazione di tutte le norme per tenere il più al sicuro possibile giocatori e staff. La decisione ha comunque portato dei dissidi specie per quanto concerne il problema degli orari con molti giocatori che si stanno giustamente opponendo alla possibilità di scendere in campo alle 16.30 in piena estate; un altro punto da risolvere è quello sui contratti in scadenza al prossimo trenta giugno. Nodi da risolvere prima di tornare in campo; nel frattempo è stato stabilito un piano per far concludere la stagione. L’idea è quella di far giocare ben 127 partite in soli 50 giorni; un vero e proprio tour de force obbligato visto lo stop obbligato a causa del coronavirus. In questo programma è stato anche deciso come, in caso di un nuovo stop, si valuteranno due ipotesi: la cristallizzazione della classifica o lo svolgimento dei playoff

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Giocatori in scadenza, che succede?

Giocatori in scadenza, che succede?

La data per la ripresa della Serie A è stata fissata, ora però sarà necessario correre ai ripari e sistemare tutte le situazioni controverse, come riportato dall’edizione odierna del Corriere dello Sport. Per quanto riguarda i  prestiti e i giocatori senza contratto,  si può fare un patto per due mesi. La stagione chiude il 31 agosto, ma i calciatori hanno un contratto fino al 30 giugno. Ecco le possibili nuove date:

  •  30 giugno: scadenza accordi;
  •  1-31 agosto: accordi preliminari con altri club;
  •  31 agosto: fine della stagione;
  •  1 settembre: nuova stagione.

Si presume infatti che entro i primi di agosto il campionato, anche per garantire il successivo svolgimento delle coppe europee, sia già terminato. Ciò consentirebbe ai giocatori di accordarsi liberamente con i club senza che ciò possa ripercuotersi sugli esiti della competizione, anche se per molti ci saranno ancora gli impegni europei . Sarà un calciomercato molto più “smart”, più pragmatico e dove i tempi per le trattative saranno molto più compressi: ciò vuol dire che a favorire sconti e compromessi non saranno solo le difficoltà economiche dei club (nessuno ha la possibilità di permettersi spese faraoniche), ma anche il poco tempo a disposizione per concludere gli scambi. Bisogna infine tenere conto del fatto che quest’anno la preparazione per la nuova stagione si svolgerà in un periodo di tempo davvero esiguo e, presumibilmente, ogni squadra più che in passato vorrà avere una rosa completa il prima possibile, in modo da dare al gruppo la possibilità di collaudarsi in fretta.

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Roma, duello di mercato per arrivare a Pedro: spunta la Juventus

Roma, duello di mercato per arrivare a Pedro: spunta la Juventus

Il coronavirus ha portato numerosi cambiamenti nel mondo del calcio e mentre si sta andando verso una ripresa di tutti i campionati (nella giornata di ieri è stata stabilita la data della ripartenza per quanto riguarda la Serie A), il mercato sta cercando di mantenere la sua importanza; le squadre, infatti, punteranno molto sui giocatori a parametro zero per rinforzarsi in vista della prossima stagione e far fronte ai problemi economici causati dalla pandemia. Uno dei giocatori più richiesti sta diventando Pedro; l’attaccante spagnolo, in forza al Chelsea, non rinnoverà con i Blues ed è pronto ad una nuova avventura. Sull’ex Barcellona è forte l’interesse della Roma considerando anche le difficoltà legate a Mkhitaryan e la possibile cessione di Under per fare cassa; il club giallorosso segue da tempo il giocatore ed è pronta ad offrire un contratto da nove milioni di euro complessivi in tre stagioni. La squadra della capitale, però, deve fare attenzione alla concorrenza della Juventus; i campioni d’Italia, infatti, sono alla ricerca di un attaccante esterno visto le delicate situazioni di Bernardeschi (non sembra rientrare nei piani del club) e di Douglas Costa colpito da ripetuti infortuni. La trattativa potrebbe essere favorita dalla richiesta di Sarri che vorrebbe ritrovare un suo vecchio pallino. Nel sistema di gioco della Juventus riuscirebbe si troverebbe a meraviglia mentre in quello di Fonseca dovrebbe lavorare di più per riuscire ad adattarsi alle richieste del portoghese. Juventus o Roma? Il futuro di Pedro si deciderà nei prossimi giorni ma l’unica certezza sembra essere quella di vedere il giocatore in Italia.

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