Separati in casa

L’ultima moda del calciomercato di Serie A è il giocatore scontento e separato in casa. In questa stagione e non solo, molte società hanno avuto o hanno ancora in rosa giocatori ‘scontenti’ e ‘delusi’ che avrebbro voluto cambiare maglia. Da Gomez a Milik, da Dzeko a Eriksen, i separati in casa sono numerosi e di prima qualità. Ma cosa è cambiato rispetto a casi del passato? Vedi Pandev e Ledesma con la Lazio e con Lotito? Sembrerebbe che se prima erano i giocatori a fare la voce grossa e spesso e volentieri ad avere la meglio, ora sono le società che si fanno valere forti del loro “comandare” io giocatore economicamente. Ma un ruolo fondamentale lo hanno i mister, spesso sono proprio loro il problema tra la maglia ed il giocatore, oppure hanno problemi in prima persona con la dirigenza, vedi Napoli, vedi Gattuso. Questo e altro nel podcast odierno, buon ascolto!




Roma: bella ma non balla

Vincente, divertente e spavalda con le piccole, perdente, vulnerabile e senza idee con le grandi. Questa è la fotografia di una roma dai mille volti che non riesce a trovare una propria identità. Se è vero che per vincere un campionato non devi zoppicare con le squadre meno blasonate, è anche vero che accettabile perdere tutti gli scontri diretti, almeno ai fini dell’obbiettivo finale. La Roma, ha perso gli scontri con Lazio, Napoli e Atalanta, pareggiando con Milan, Juventus ed Inter. Risultati che tutto sommato possono starci, ma che in un campionato incerto e combattuto come questo fanno soffrire i tifosi giallorossi, che senza questi inciampi avrebbero visto la propria squadra del cuore lottare per vincere il campionato. Ma quali sono i motivi di questo andamento ballerino dei giallorossi? Una rosa non all’altezza? Un tecnico ancora acerbo tatticamente e caratterialmente? O ppure il valore della Roma è proprio quello che ci ha fatto vedere fin ora? Di questo e altro nel podcast odierno.




Pirlo ha trovato la sua signora

Non è il caso di spingersi troppo nei complimenti e nemmeno di esaltare precocemente un tecnico così “giovane”, ma è innegabile che la Juventus che stiamo vedendo ultimamente è quella che assomiglia di più ai sogni tattici di Pirlo. Dopo troppe incertezze, coincise con i pareggi con: Crotone, Hellas e Benevento, la Juventus di Pirlo sembrerebbe aver trovato la quadra giusta, ma perché usiamo il condizionale? Cosa non ci convince della gestione Pirlo? Eppure i risultati giudicherebbero i primi mesi della sua gestione assolutamente positivi aldilà dei pareggi sopracitati. Da un paio di settimane a questa parte anche le prestazioni sembrerebbero convincere. Tutto è apparentemente cambiato dallo 0-3 rifilato dai ragazzi del “Maestro” al Barcellona nella sera dell’8 Dicembre. Uscire con un clean sheet dal Camp Nou è sinonimo di grande solidità difensiva, essa confermata dai numeri del campionato italiano in cui Szczesny e Buffon in 13 giornate hanno raccolto solamente 10 volte la palla dalla loro porta, un dato che fa sorridere e che concede alla Juve di guardare tutte le altre squadre dall’alto verso il basso, almeno in questa classifica. Poi ci sono le “grane”, quelle che riguardano Paulo Dybala ad esempio, diamante grezzo che quest’anno, vuoi per la perfetta coesione tra Morata e Cristiano, vuoi per la non perfetta sincro tra lui e Pirlo non riesce a brillare come gli anni passati. La Juve, lo diciamo sotto voce, sta tornando.




Milan: piacevole sorpresa o concreta realtà?

Il Milan di Stefano Pioli, rientrato in panchina dopo aver contratto il coronavirus, continua imperterrito a vincere e convincere. Le assenze importanti (vedi Ibrahimovic), le trasferte e gli impegni che si sommano, non fermano il diavolo che ora si trova primo in classifica con cinque punti di vantaggio sulla seconda. Ci siamo chiesti se il Milan fosse una piacevolissima sorpresa oppure una concreta realtà, ed analizzando vari punti siamo arrivati alla conclusione che per noi, il Milan è una CONCRETISSIMA E PIACEVOLISSIMA REALTA’. Ma attenzione a non esaltare troppo la banda rossonera, le partite sono ancora molte e l’insidia potrebbe nascondersi dietro l’angolo. Di questo e molto altro nel podcast odierno.




E’ la miglior nazionale degli ultimi 10 anni?

La nazionale Italiana di calcio sembrerebbe finalmente aver ritrovato lo spirito, la voglia e la forza che ha sempre contraddistinto la selezione azzurra. Questo grazie all’ottimo lavoro del CT Mancini e di tutto il suo staff. Abbiamo cercato quattro punti cardine per poterci permettere di definire questa selezione, la più forte dell’ultima decade. La nazionale azzurra ha dimostrato di essere all’altezza per confrontarsi con le altre grandi selezioni durante lo straordinario percorso in Nations League e nelle scorse qualificazioni ad Euro 2020, poi diventato Euro 2021. Una consacrazione arrivata proprio nell’ultima gara contro la Polonia in cui Mancini (assente per positività al Coronavirus e che non ci sarà nemmeno contro la Bosnia) si è ritrovato con oltre 20 assenze per motivi più disparati: partendo dal Covid, passando alle Asl territoriali che hanno bloccato l’arrivo di alcuni giocatori arrivando agli infortuni vari. Ma nonostante ciò è riuscito a battere la Polonia ed acciuffare il primo posto nel girone con 9 punti, dimostrando di essere riuscito a creare un grande gruppo, nonostante il poco spazio dedicato alle selezioni nazionali. Quali sono questi quattro punti? Ascolta il Podcast per scoprirli.




Perchè non rinunciare agli incontri tra nazionali?

In un periodo così complicato per la comunità e per il calcio, non si potrebbe rinunciare alle gare tra nazionali? 
Fino a pochi giorni fa, tutto il mondo del calcio parlava di emulare il massimo campionato americano di Basket, l’NBA, chiudendo giocatori e membri della società e dello staff in una bolla, al fine di evitare un eventuale contagio da Covid-19. Ora invece, ci ritroviamo senza campionati, per lasciare spazio alla Nations League e alle amichevoli internazionali. Dal un punto di vista strettamente da tifoso già la sosta non era ben vista, diciamocelo chiaramente, ed anche la formula della Nations League imposta dalla Uefa per cercare di creare maggior appeal alle sfide internazionali tra selezioni nazionali non ha avuto un grande effetto sulla crescita d’interesse negli appassionati. Per quanto riguarda i Club, non sono mai stati contenti delle gare tra nazionali durante la stagione, perché oltre a stancare i giocatori rischiava di farli infortunare tornando indisponibili nelle proprie squadre, creando un danno tecnico e soprattutto economico.

 

 




Conte, più motivatore o tattico?

Il tecnico nerazzurro, a detta di molti, è sempre stato un grande motivatore delle squadre che ha gloriosamente guidato piuttosto che un grande tattico, ora sembrerebbe non essere nemmeno quello più. Dopo la grande esperienza (terminata comunque ai quarti) a Euro2016 con gli azzurri e l’approdo vittorioso in Premier con il Chelsea al primo anno, il tecnico pugliese sembra soffrire di una crisi d’identità, eppure sia Abramovic che Zhang hanno sempre accontentato il tecnico dal punto di vista economico, regalandogli chiunque avesse voluto, vedi Morata ai Blues e Lukaku ai nerazzurri.

Parte bene lo scorso anno conte sulla panchina dell’inter, dopo le prime 6 giornate era a punteggio pieno con 6 vittorie 14 gol fatti e 3 subiti, chiude la stagione con la finale di europa league poi persa col siviglia ed il campionato al 2° posto a -1 dalla juve campione con 82 punti. Quest’anno invece parte malissimo, dopo 6 giornate: 3 vittorie, 2 pareggi ed una sconfitta, nel derby. 15 gol fatti (+1) e 10 subiti (+7), nel mezzo pure i due pareggi nelle prime due di ucl: 2-2 contro il Monchegladbach e 0-0 schaktar. Come può il tecnico pugliese far cambiare rotta ai suoi?

 




Ecco come l’Uefa sta cambiando le regole del gioco

Dalla stagione 2018-2019 il cambio di orario, non si gioca più solamente alle 20:45 con la contemporaneità tanto amata da tutti noi “malati” di UCL, ma alle 18.55 e 21.00.


PRO:
una modifica che ha sostanzialmente uniformato il calendario delle partite a quello dell’Europa League e attraverso un’offerta più articolata del prodotto  ha un obiettivo preciso: valorizzare al meglio tutte le gare, permettere ai tifosi di seguirne più di una durante la stessa sera, sfruttare così tutte le finestre disponibili per i ricavi. Durante la fase a gironi tutte le partite dell’ultima giornata si sono effettuate in contemporanea.

Contro: lo spettatore va a perdere l’abitudine che lo aveva fatto innamorare della coppa dalle grandi orecchie, non solo, giocandosi in giorni feriali risulta difficile poter seguire la propria squadra del cuore sia allo stadio che in televisione visto l’orario “lavorativo” delle 18:55.

Capitolo diritti tv e bookmakers: Il grosso del guadagno lo hanno loro, con gli orari spezzati, come spiegato dal Uefa, il prodotto televisivo cresce di valore, permettendo potenzialmente a molti più utenti di poter seguire le gare  in integrale, prestando attenzione alla singola gara. La contemporaneità comporta un dislivello netto tra l’appeal di una gara di cartello o una di bassa fascia o comunque dal risultato scontato o che non ha nulla da chiedere. Per non parlare dal punto di vista pubblicitario: avere più eventi, vuol più tempo di trasmissione equivale a più fasce pubblicitarie da offrire.  Stesso discorso vale per le scommesse, si scommette di più, c’è una suddivisione talmente ampia tra le due fasce orarie che il giocatore può decidere se unire gli eventi con i diversi orari oppure scommettere prima sulle gare del pomeriggio e poi su quelle della sera.
-Final Four dal 2024
 Anche qui, valutando pro e contro ci viene in mente una domanda, ma Ceferin parla per il bene del calcio dal punto di vista strettamente sportivo, o dal punto di vista puramente economico? Immaginiamoci una settimana di fine Maggio, a campionati finiti in cui le migliori 8 d’Europa s’incontrano in una città a caso per eleggere quale sarà la regina d’Europa. Bellissimo certo, ma questo comporta rimanere senza champions da febbraio/marzo, sportivamente si perde l’emozione della musichetta il mercoledì, si risparmiano dei turnover infiniti in campionato e soprattutto permetterebbe ad ogni squadra di arrivare al top al grande appuntamento, questa a mio avviso è una formula per cui accetterei di cambiare le mie abitudini.




Probabili formazioni Serie A 2020/2021: 1° giornata

Sabato 19 settembre riparte il campionato di calcio; la prima giornata di Serie A si aprirà con i due anticipi del sabato: alle 18:00 Fiorentina-Torino, mentre alle 20:45 l’Hellas Verona ospita la Roma. Domenica 20 si parte con la sfida tra Parma e Napoli alle ore 12:30, mentre alle 15:00 il Genoa ospita il Crtotone; alle ore 18:00 il Cagliari affronta il Sassuolo a Reggio Emilia, ed infine alle 20:45 i ragazzi di Pirlo se la vedranno allo Stadium contro la Sampdoria. Lunedì sera per chiudere la giornata il Milan ospita il Bologna. Ricordiamo anche che tre partite della prima giornata saranno recuperate il 30 settembre: Lazio-Atalanta, Benevento-Inter ed Udinese-Spezia. Ecco le probabili formazioni della Serie A.

Probabili formazioni Serie A:

 

FIORENTINA-TORINO
Sabato ore 18:00

Fiorentina-Torino probabili formazioni

Probabile formazione Fiorentina (3-5-2): Dragowski; Milenkovic, Pezzella, Caceres; Chiesa, Amrabat, Pulgar, Castrovilli, Biraghi; Ribery, Kouamè.

Probabile formazione Torino (4-3-1-2): Sirigu; Vojdova, Izzo, Nkoulou, Rodriguez; Meitè, Lukic, Linetty; Verdi; Zaza, Belotti.

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HELLAS VERONA-ROMA
Sabato ore 20:45
Hellas Verona-Roma probabili formazioni

Probabile formazione Hellas Verona (3-4-2-1): Silvestri; Cetin, Kumbulla, Gunter; Faraoni, Veloso, Tameze, Dimarco; Zaccagni, Lazovic; Di Carmine.

Probabile formazione Roma (4-2-3-1): Pau Lopez; Peres, Ibanez, Mancini, Spinazzola; Veretout, Cristante; Pedro, Pellegrini, Mkhitayran; Dzeko.

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PARMA-NAPOLI
Domenica ore 12:30
Parma-Napoli probabili formazioni

Probabile formazione Parma (4-3-1-2): Sepe, Darmian, Iacoponi, Bruno Alves, Gagliolo; Hernani, Brugman, Kurtic; Kucka; Gervinho, Inglese.

Probabile formazione Napoli (4-3-3): Ospina, Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly, Mario Rui; Fabian Ruiz, Demme, Zielinski; Politano, Mertens, Insigne.

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GENOA-CROTONE
Domenica ore 15:00
Genoa-Crotone probabili formazioni

Probabile formazione Genoa (4-3-1-2): Perin, Ghiglione, Biraschi, Masiello, Criscito; Sturaro, Schone, Lerager; Cassata; Pandev, Pinamonti.

Probabile formazione Crotone (3-5-2): Cordaz, Magallan, Marrone, Golemic; Molina, Crociata, Benali, Vulic, Mazzotta; Messias, Simy.

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SASSUOLO-CAGLIARI
Domenica ore 18:00

Sassuolo-Cagliari probabili formazioni

Probabile formazione Sassuolo (4-2-3-1): Consigli; Toljan, Marlon, Ferrari, Kyriakopoulos; Obiang, Locatelli; Berardi, Djuricic, Boga; Caputo.

Probabile formazione Cagliari (4-3-3): Cragno; Faragò, Walukiewicz, Ceppitelli, Lykogiannis; Nández, Marin, Rog; Pereiro, Simeone, Joao Pedro.

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JUVENTUS-SAMPDORIA
Domenica ore 20:45
Juventus-Sampdoria probabili formazioni

Probabile formazione Juventus (4-3-3): Szczesny, Cuadrado, Bonucci, De Ligt, Alex Sandro; Arthur, Bentancur, Rabiot; Kulusevski, Dybala, Ronaldo.

Probabile formazione Sampdoria (4-4-2): Audero, Bereszynski, Yoshida, Tonelli, Augello; Ramirez, Ekdal, Thorsby, Jankto; Quagliarella, Gabbiadini.

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MILAN-BOLOGNA
Domenica ore 20:45
 Milan-Bologna probabili formazioni

Probabile formazione Milan (4-2-3-1):  Donnarumma G.; Conti, Kjaer, Romagnoli, Hernandez; Kessiè, Bennacer; Castillejo, Calhanoglu, Rebic; Ibrahimovic.

Probabile formazione Bologna(4-2-3-1): Skorupski, Tomiyasu, Danilo, Bani, Dijks; Medel, Dominguez; Orsolini, Soriano, Sansone; Barrow.

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Luminose più che mai le stelle di Atalanta, Roma e Napoli in questo primo turno totale di Serie A post lockdown, bene anche la Juventus, male Lazio e Inter. Inzaghi si fa rimontare un doppio vantaggio iniziale mentre Conte assiste ad una rocambolesca rimonta sul gong finale. In coda tornano a vincere il Torino ed il Cagliari che si defilano dalla lotta per la salvezza, mentre cadono di misura Samp e Udinese; vengono infine demolite Genoa e Lecce, entrambe per 1-4, e finiscono entrambe tra mille critiche ed appaiate al terzultimo posto. Menzione speciale per Edin Dzeko: il bomber di Fonseca mette a segno due gol da cineteca.

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Lettonia-Andorra: probabili formazioni, quote e dove vederla in TV

La prossima settimana  le Nazionali di calcio europee torneranno in campo dopo quasi un anno senza giocare; giovedì 3 settembre partirà la seconda edizione della Nations League. La struttura della competizione è rimasta la stessa, vige ancora la divisione in “serie”, che vanno dalla più blasonata Lega A fino alla Lega D. L’ultima categoria della Nations League è quella che conta  meno squadre, appena 7, a fronte delle 16 delle altre Serie. La gara tra Lettonia ed Andorra è valida per il Gruppo 1 della Lega D, che è completato da Malta e dalle Fær Øer. Nella passata edizione Lettonia ed Andorra si ritrovavano sempre nello stesso girone, che era però condiviso con il Kazakistan e la Georgia, che si è guadagnata la promozione nella Lega C. Entrambe le formazioni avevano chiuso la competizione senza vittorie, avendo ottenuto 4 pareggi e 2 sconfitte. Andiamo ora nello specifico a vedere le probabili formazioni di Lettonia-Andorra:

Lettonia-Andorra probabili formazioni:

Probabile formazione Lettonia (4-2-3-1): Ozols; Sorokins ;M.Ošs ;Stuglis; Rugins; Kļuškins ;Jaunzems ;Tarasovs; Ķigurs; Uldriķis; Kārkliņš. 

Probabile formazione Andorra (4-2-3-1): Iker; Blanco; A. Sánchez; Clemente; Moreno; Aláez; L. San Nicolas; Gómez; Marc Garcia; Victor Bernat; Jordi Rubio.

Lettonia-Andorra quote e pronostico:
Il gioco è vietato ai minori di 18 anni e può causare dipendenza. Probabilità di vincita e altre informazioni su Portale AAMS.

*le quote potranno subire variazioni (che saranno prontamente da noi segnalate) nei prossimi giorni

AGENZIE1X2UNDER 2.5OVER 2.5GOALNO GOAL
1.305.509.252.351.551.901.80
1.305.509.752.301.571.951.75
1.285.3510.802.361.521.801.90

Lettonia-Andorra dove vederla in TV

La partita tra Lettonia ed Andorra non sarà trasmessa dalle reti italiane

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