Caos Coronavirus: tuona Wayne Rooney!
I calciatori ci hanno abituati rilasciare troppo spesso dichiarazioni banali, ovvietà e frasi di circostanza come dischi rotti, ma non è il caso di Wayne Rooney. Rooney, ex capitano del Manchester United, si è sempre distinto come un leader ed è un campione riconosciuto, è uno di quelli che parla quando serve e quando lo fa tutti lo stanno a sentire, così il celebre quotidiano londinese The Times l’ha voluto per scrivere di tanto in tanto sulle proprie pagine. L’esordio sul The Times per Rooney è stato a dir poco sconvolgente: ha attaccato direttamente i vertici del calcio inglese ed ha criticare anche l’operato del primo ministro britannico Boris Johnson in merito alle tardive mosse per fronteggiare l’emergenza Coronavirus.
“Dopo l’assemblea straordinaria finalmente è stata presa la scelta giusta; fino ad allora sembrava quasi che i calciatori in Inghilterra fossero trattati come cavie. Il resto dello sport si stava fermando, mentre a noi veniva detto di continuare; io e miei compagni, lo scorso giovedì, ci siamo allenati aspettando il discorso di Boris Johnson. Se qualcuno dei miei familiari fosse stato infettato da me, perché dovevo giocare, e si fosse ammalato seriamente, avrei pensato di non giocare mai più; non avrei mai perdonato le autorità. Io sono solo un giocatore ma scommetto che molti la pensano come me. Per fortuna il calcio ha fatto la scelta giusta alla fine, abbiamo dovuto sospendere la stagione. Alcune persone non saranno felici ma in questo il calcio deve essere messo in secondo piano; è uno sport, solo uno sport”
L’attuale calciatore e capitano del Derby County ha chiuso dunque l’articolo con una punta di sollievo, ma le dure parole contro Johnson hanno fatto non poco rumore…
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È tempo di podcast, è tempo di Premier League! Che succede nel campionato inglese di eclatante? Succede che United e Chelsea, con tutta probabilità, a fine stagione cambieranno la guardia alle proprie porte visto che i guardiani scelti non stanno facendo al meglio il proprio lavoro. David De Gea e Kepa Arrizabalaga, stessa nazione e stesso ruolo, carriere diverse ma ugualmente importanti ed un presente incerto tra incomprensioni con il tecnico, papere e panchine; in tutto questo polverone si fanno largo i sostituti per la prossima stagione!
Porte girevoli, e dieci partite a disposizione di Kepa e De Gea per dare risposte importanti a Lampard e Solskjær…



