– Javier Adelmar Zanetti- Critica della ragion pratica, Immanuel Kant
Javier Adelmar Zanetti
“Opera in modo che la massima della tua volontà possa sempre valere in ogni tempo come principio di una legislazione universale” (Critica della ragion pratica , Immanuel Kant). Sempre così uguale a se stesso, su questa massima Zanetti ha poco a poco costruito la propria leggenda da capitano dell’Inter e dell’Argentina . Esempio naturale di fedeltà e consacrazione a una causa, la sua carriera infinita è stata contraddistinta soprattutto da una continuità incurante di qualsiasi fattore esterno. Le sole due espulsioni collezionate in carriera, il record di 162 partite giocate consecutivamente e gli allenamenti in solitaria il giorno del matrimonio fanno della bandiera nerazzurra un perfetto kantiano applicato al mondo del calcio. El hombre vertical Rigoroso e inscalfibile come la sua pettinatura, potente e penetrante come le sue cavalcate .
“la mia è la storia di un uomo che ha dato tutto”, glissa nelle interviste post ritiro…La fede incrollabile nel suo lavoro lo ha ripagato quando nessuno ci credeva più, col celebre triplete del 2010. Un trionfo che lo ha visto gioire intimamente, all’ombra dei riflettori e degli stoccatori Sneijder e Milito, per tornare di nuovo al lavoro a portare sulle spalle una squadra in declino per altri 4 lunghi anni, sopportando panchine e tracolli sportivi fino al 10 maggio 2014, giorno di un congedo composto e senza rimpianti di un uomo che ha vissuto un sogno giorno per giorno senza mai tradire la “legge morale dentro di se”. Un uomo e un calciatore gigantesco ed essenziale, kantianamente consacrato al suo lavoro di Capitano. Javier Adelmar Zanetti.