Inizialmente il calcio non aveva alcun tipo di regole.
Tutto ebbe inizio in Inghilterra, la madre patria del football, nella seconda metà del XIXº Secolo. Il calcio allora era lontano anni luce rispetto all’immagine che abbiamo oggi, siamo veramente agli albori e addirittura ci si poneva il dubbio se bisognasse usare o meno le mani durante la partita per passarsi il pallone. È interessante questo aspetto perché è qui che si comincia a parlare di un altro sport, il rugby. Regnava la totale mancanza di regole scritte ed era un vero scoglio da superare.
Come fu risolto tutto ciò?
Il 26 ottobre del 1863 alla Freemason Tavern di Londra, sulla Great Queen Street, vicino Covent Garden, 11 dirigenti di club e scuole londinesi si incontrano per risolvere il problema dei fondamenti del gioco.
Nasce la celeberrima Football Association, meglio conosciuta come F.A. e nasce anche un gioco differente, dove le mani si potevano e si possono usare per passarsi la palla, nasce il Rugby. Fin da subito il football diventa lo sport di tutti: lo si giocava ovunque ci fosse uno spazio, un campo, un giardino, come oggi d’altronde. Lo giocano soprattutto gli operai, gli impiegati. Il Manchester United, ad esempio, il club più conosciuto al mondo nasce come club di ferrovieri. Proprio qui, però, c’è un problema: il calcio è di tutti. Harvard, la nota università americana, intorno al 1880 stava scegliendo il calcio come sport di riferimento della scuola, sotto spinta dei suoi tanti studenti di origine europea. Il calcio però spaventava e non poco perché era già molto popolare e perché poteva diventare sovversivo. Fu in quel momento che l’università di Harvard decise di scartare il calcio come sport principale optando per il sicuro e più nobile rugby, divenuto poi football americano. Questo fatto determinò in maniera significativa la storia del calcio nel Nuovo Continente e per 100 anni il calcio negli Stati Uniti rimase fuori dai giochi, nel vero senso del termine.
Come sono nate le regole del calcio
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