Il Bayer Leverkusen rappresenta a pieno la storia e la tradizione della Bundesliga. Il club è famoso in Europa per la grande qualità di talenti che sforna ogni anno, ma ultimamente uno su tutti ha rubato le luci della ribalta.
Stiamo parlando di Kai Havertz, il più giovane calciatore ad aver esordito con le aspirine, centrocampista a tutto tondo classe 1999 dal buon passo e dalla valida tecnica di base, il tutto abbinato ad un discreto senso del gol. All’epoca della sua prima apparizione era il giocatore più giovane dell’intero campionato, ha fatto parte della nazionale tedesca U17 diventando poi capitano di quella U19. Vincitore della medaglia d’oro Fritz Walter, premio che ogni anno viene assegnato al miglior Under 19 della Bundesliga, sta incantando i tifosi con giocate sensazionali in mezzo al campo e trascinando la sua squadra verso il piazzamento europeo con i suoi goal.
Fondamentale la sua duttilità sul prato verde, Havertz sin dai tempi delle giovanili, si è sempre dimostrato ottimo nel ruolo di centrocampista centrale, prediligendo una vocazione per l’attacco, giocando spesso anche come esterno destro e come seconda punta o trequartista. La sua ispirazione in campo arriva direttamente dal connazionale Mesut Ozil, mancino come lui, con un grande passato alle spalle soprattutto con i trascorsi nel Real Madrid.
Gli elogi per il ragazzo si moltiplicano con il passare dei mesi: Tony Kroos, a proposito di Real Madrid, lo vorrebbe in squadra, il portiere del Bayer Hradecky si dice onorato dal poter giocare con lui ed ultimo, ma non per importanza, anche Rudy Voeller ha speso parole al miele per Kai. «Non c’è nulla di più da dire su Kai», afferma l’ex bomber della Roma, sottintendendo che la sua carriera parla già per lui. Ha 19 anni e già 92 partite, 20 gol e 21 assist tra i professionisti: è il più giovane ad aver raggiunto le 50 presenze nel massimo campionato tedesco, e anche il più giovane marcatore nella storia del Bayer Leverkusen.
Di fronte a tutto questo ci potremmo aspettare di trovare un giocatore dal talento inequivocabile, di quelli che è impossibile non notare. E invece bisogna guardarlo giocare a lungo per apprezzarlo davvero, perché ha dei punti di forza e dei margini di miglioramento meno evidenti di quanto il suo curriculum non dica.
Una fortuna per il suo club e per la propria nazionale, ma anche per tutti quei tifosi che vogliono vedere in campo giocatori che danno spettacolo.
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