Il vero #MilinkovicSavic, in questa stagione, ancora non si è visto. Inutile negarlo: dai tifosi agli appassionati ai fantacalcisti, tutti sono rimasti delusi dal mancato spicco del gigante serbo. Finora non ha mostrato quello di cui era capace lo scorso anno: talvolta appare svogliato, talvolta fuori forma, molte volte sparisce dalla partita per minuti interminabili. Ora può arrivare il suo momento: da dicembre in poi la condizione atletica per un fisico come quello di Sergej è arrivata a maturazione; allo stesso tempo, anche mentalmente può esserci una svegliata: che la mancata cessione in estate l’abbia poco motivato in questo inizio di stagione? Può essere. Così come è probabile che le troppe e insistenti voci di mercato l’abbiano distratto. Altra considerazione che va fatta è: non è che #Milinkovic si sia montato la testa? Parliamo di un ragazzo di appena 23 anni che per parecchi mesi ha sentito attorno a lui valutazioni mostruose: 100, poi 120, poi 150 milioni di euro. Di certo non una situazione facile da gestire. E in campo – forse – questo ha influito: uno dei punti di forza del centrocampista serbo era la semplicità delle giocate, l’attenzione per il gioco di squadra, ed il gesto tecnico da fuoriclasse quando ce ne era bisogno. Sapeva controllare il suo talento, trascinando la squadra quando sentiva di poterlo fare. Ora sembra addirittura che si creda “troppo forte”: spesso cerca giocate inadatte o forzate, preferendo quasi sempre la cosa complicata e di difficile realizzazione a quella più efficace. Più utile alla squadra. Ora per Sergej può iniziare una nuova stagione: deve volerlo lui. E alla #Lazio di Simone #Inzaghi, di certo, non dispiacerebbe riaverlo.
Alla ricerca del Milinkovic Savic perduto: la Lazio lo aspetta
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