Conferenza stampa Longo – Il tecnico del Frosinone, Moreno Longo, interverrà nella giornata di oggi in conferenza stampa in vista del prossimo impegno di campionato.
L’allenatore ciociaro ha parlato del match di domani, ore 15.00, contro il Genoa di mister Ballardini (qui le probabili formazioni di Frosinone-Genoa), match valido per la 7° giornata del campionato di Serie A. Vi ricordiamo che potrete seguire la radiocronaca della partita grazie a Radiogoal24 andando sulla sezione radio o sulla nostra pagina Spreaker. Seguite LIVE le sue parole. Per aggiornare la diretta basta premere F5!
Mister domani la squadra ce la può fare?
“Domani dobbiamo farcela. Sappiamo quanto può essere importante una vittoria domani. Domani possiamo iniziare il nostro campionato, e accorciare la classifica. I tre punti ci darebbero fiducia e morale. L’unico obiettivo è vincere”.
Il presidente in settimana ha detto che sei troppo integralista. Cosa ne pensi?
“Il presidente può e deve dire ciò che pensa. Se oggi il Frosinone esiste ed è in Serie A, lo deve a Maurizio Stirpe. Ho grande rispetto della persona quale è. Accetto la critica, anche se non credo di essere troppo integralista o poco flessibile. Con il Torino, in Primavera, ho fatto 4-3-3 e 4-2-4. Con la Pro Vercelli ho fatto 3-5-2 per salvarci; mentre a Frosinone ho proposto in ordine: 3-4-2-1, 4-2-3-1 e 3-5-2. La squadra è nata per fare il 3-5-2 anche in questa stagione. E’ un modulo difficile da cambiare, questo sia ben chiaro. La Serie A è differente dalla Serie B. Cercherò in tutti i modi di trovare una soluzione”.
Il Genoa fa parte di quelle 10-11 squadre con il quale il Frosinone può fare la partita, o rientra nel novero di squadra “big”?
“Noi abbiamo grandissimo rispetto. Hanno grandi calciatori, basti pensare a Piatek o a Pandev, ma di certo non si può definire una squadra che gioca per la Champions o per l’Europa League. Noi domani dobbiamo vincere”.
Si può pensare ad un Frosinone in campo con il 3-4-1-2?
“Ci vuole sempre grande equilibrio. Non possiamo dare il fianco ad una squadra che sa ripartire bene di rimessa. La voglia di vincere è tanta, ma ci vuole anche la testa. Dovremo capire quando attaccare e fare male, e quando respirare e lasciare il pallino nelle mani degli avversari”.
Domani dobbiamo aspettarci un cambio di modulo, e anche di interpreti? Ad esempio Cassata trequartista?
“Cassata ha avuto spazio anche contro la Lazio, anche se non ha mai fatto il trequartista. Noi non possiamo essere quelli visti contro la Roma. Si può perdere, sia ben chiaro, ma bisogna aver prima lottato”.
Possibile l’impiego di Ciano da trequartista?
“Ha fatto il trequartista in Serie B, ma in Serie A servono altre caratteristiche per quel ruolo. In quel ruolo vedo ad esempio un Soddimo o Vloet. Poi domani dovremo valutare più aspetti, anche perché lo dico già da ora sia Perica che Campbell non sono al cento per cento”.
A Roma è mancata la ferocia della classica squadra che deve salvarsi. Domani cosa dobbiamo aspettarci?
“Serve l’atteggiamento visto contro la Juventus. Serve una squadra disposta a lanciarsi verso la palla, ogni qual volta che parte un tiro avversario. Serve rabbia, aggressività e il giusto piglio”.
Le esternazioni del presidente Stirpe, che ripercussioni hanno avuto sulla squadra?
“Noi abbiamo un buonissimo rapporto con il presidente, ci è sempre vicino. E da vertice della piramide, quale è, ci mette sempre la faccia. Domani dobbiamo reagire e dimostrare di aver capito gli errori fatti in passato”.
Come stanno i vari infortunati? Ciofani?
“Gori è quasi recuperato. A breve sarà disponibile per tornare a lavorare in gruppo. Ardaiz e Maiello sono out, mentre Perica e Campbell li valuteremo questo pomeriggio. Daniel Ciofani ha solo un problema di condizione in quanto non ha ancora i minuti nella gambe; credo che da dopo la sosta potrà anche giocare dal primo minuto”.
Mister ti senti a rischio?
“E’ indubbio che quando i risultati non arrivano, un tecnico è a rischio. Io sinceramente, penso solo alla sfida di domani. Penso solo ai 95 minuti contro il Genoa. Voglio dare tutto per questa causa, così come il resto dei ragazzi. Le uniche nostre medicine si chiamano vittoria ed entusiasmo”.