Speciale Russia 2018 è la nuova rubrica targata RadioGoal24 che andrà ad esplorare tutte e 32 le squadre che parteciperanno alla più famosa ed importante competizione calcistica mondiale. Percorreremo, giorno per giorno, la storia, le statistiche e le curiosità di ogni singola formazione del torneo. Vi ricordiamo che potrete seguire la diretta streaming con radiocronaca di tutte le partite sulla nostra sezione Radio, con approfondimenti radiofonici dedicati e molto altro ancora nel nostro flusso dedicato. Questa volta ad andare sotto i nostri raggi X è il turno della Corea del Sud, nazionale guidata dal talento del Tottenham, Son Heung-Min.
Il cammino verso il Mondiale
Il percorso intrapreso dalla Corea del Sud, per qualificarsi al mondiale in Russia, iniziò al secondo turno del torneo di qualificazione della Asian Football Confederation. Sorteggiata nel girone G con Libano, Kuwait, Birmania e Laos, dominò il proprio girone ottenendo otto vittorie su otto partite giocate. Nemmeno un gol subito, con 27 segnati, si classificò prima nel suo girone a punteggio pieno. La più grande vittoria ottenuta in queste prime partite arrivò contro il Laos addirittura per 8-0. Ipotecata la qualificazione al turno successivo, ottenne l’accesso alla terza fase dove fu sorteggiata con Iran, Siria, Uzbekistan, Cina e Qatar. Alti e bassi per la Corea del Sud che faticò per trovare la qualificazione: con quattro vittorie, tre pareggi e tre sconfitte, arrivò seconda nel girone a due punti di vantaggio sulla Siria arrivata terza. Qualificate per il Mondiale, all’Iran, Giappone, Arabia Saudita e Australia, si aggiunse quindi anche la Corea del Sud.
1) La squadra:

La formazione dei 23 convocati per Russia 2018, scenderà in campo con un 3-5-2 come modulo. In porta troveremo Kim, portiere del Vissel Kobe, la prossima squadra di Iniesta; il tridente difensivo sarà formato da Jang (FC Tokyo), Lee Yong (Ulsan Hyundai) e Younggwon (Evergrande FC). Il solido centrocampo a cinque vedrà protagonisti il capitano Ki Sung-Yeung dello Swansea, Koo Jacheol dell’Augusta e Jung Woo-Young del Vissel Kobe, che saranno i tre perni ai quali verranno affidati tutti i palloni. L’attacco spetterà al giocatore più atteso della squadra, Son Heung-Min dal Tottenham e al giovane talento del RB Salisburgo Hwang Heechan. La squadra sicuramente sarà all’altezza per affrontare le altre del girone, poiché sia i difensori che i centrocampisti, hanno un’ottima velocità e potranno mettere in seria difficoltà le avversarie. Il reparto offensivo è di grande talento ed esperienza nel calcio che conta: Son infatti militando in Premier League, ha giocato anche in Champion’s League e le sue abilità non sono certo un punto interrogativo; per quanto riguarda l’altro attaccante, si tratta di Hwang, che ha saputo portare il Salisburgo in semifinale di Europa League, anche non giocando titolare, ma risultando molto decisivo quando veniva chiamato in causa. Squadra giovane e veloce, dalle tante insidie.
1.1) L’allenatore: Shin Tae-Yong

Il commissario tecnico della Nazionale sud-coreana, è Shin Tae-Yong. Nato a Yeongdeok l’11 aprile del 1969, è un ex calciatore di ruolo centrocampista che dal 1991 fino al 2004, ha vestito la maglia del Seongnam FC, vincendo 6 campionati e realizzando in 296 gare 76 gol. Nel 2005 venne acquistato in Australia dal Brisbane Roar, ma alla sua partita di esordio si infortunò alla caviglia e chiuse così la sua carriera da giocatore. Per fortuna la stessa squadra lo assunse come allenatore rimanendo in Australia fino al 2008, senza però vincere nessun titolo. Dopo l’esperienza australiana, venne chiamato dalla squadra con la quale debuttò, il Seongnam, con la quale rimase fino al 2012. Nel 2010 riuscì a vincere in maglia gialloblu la AFC Champion’s League, arrivando successivamente quarto al mondiale per club. Nel 2014 arrivò la chiamata della nazionale sudcoreana, che ha portato alla qualificazione al mondiale in Russia. Lo vedremo quindi in azione ormai tra una settimana, nella partita di esordio della propria nazionale, contro la Svezia.
1.2) La stella: Son Heung-Min

La stella della Corea del Sud è indubbiamente l’attaccante esterno del Tottenham, Son Heung-Min. Considerato da molti esperti come il più promettente talento del calcio asiatico, il classe ’92 è cresciuto calcisticamente nell’Amburgo in Germania. Nel 2010 ha debuttato con i tedeschi, con i quali ha giocato fino al 2013 disputando 73 partite e siglando 20 gol. Nel 2013 passò alla corte del Bayer Leverkusen per la cifra di 10 milioni con il quale si è messo più in luce mostrando il suo talento. Infatti con le aspirine ha realizzato 21 gol in 62 partite giocate, dimostrando la sua abilità sulla fascia sinistra, siglando parecchi gol con entrambi i piedi, la principale qualità del giocatore sudcoreano. Nell’Agosto del 2015 venne acquistato per 18 milioni di sterline dal Tottenham, ma la sua prima stagione in Premier League, risultò non all’altezza delle aspettative di tutti. Non riuscì subito ad inserirsi nello stile del calcio inglese, rimanendo all’ombra di talenti emergenti come Kane e Dele Alli. La successiva stagione è stata quella della consacrazione, con la quale ha veramente dimostrato di valere i soldi spesi per il suo cartellino. Con la maglia degli Spurs, ha giocato finora 92 partite e segnato 30 gol, alcuni dei quali risultati molto pesanti. La sua carriera con la maglia della nazionale sudcoreana cominciò nel 2010, già dalla prima stagione con i tedeschi del Leverkusen. Sicuramente essendo la stella della sua nazione, proverà a portarla più in alto possibile nel mondiale di Russia 2018, essendo già stato decisivo nella fase di qualificazione al torneo.
2) La storia
In Corea, nell’antichità, si praticava un gioco di palla chiamato chuk-guk, molto simile al calcio contemporaneo. I coreani conobbero per la prima volta la versione corrente del calcio nel 1882, quando gli inglesi giocarono una partita mentre il loro vascello sostava nel porto di Incheon. Nel 1921 si disputò il primo campionato nazionale sudcoreano e nel 1928 fu fondata la federazione calcistica sudcoreana allo scopo di diffondere e sviluppare il calcio in Corea. La prima qualificazione ad un mondiale avvenne nel 1954, ai mondiali in Svizzera, dove però uscì sconfitta già ai gironi, dopo aver subito 16 gol in due partite (9-0 contro l’Ungheria e 7-0 contro la Turchia). Per trent’anni la nazionale sudcoreana non riuscì a qualificarsi per i mondiali, fino a quelli in Messico del 1986. Da quel mondiale fino ad oggi la Corea del Sud è riuscita sempre ad accedere al torneo, affermandosi come una delle squadre più forti dell’Asia. Fino al mondiale del 2002, le tigri asiatiche non andarono oltre la fase a girone, tranne quando appunto nel 2002, il mondiale venne giocato in casa. In quella occasione, la Corea del Sud arrivò quarta tra le molteplici polemiche, legate all’arbitraggio. In particolare questo episodio rimarrà sempre nelle menti, prima degli italiani e poi degli spagnoli: nel primo caso ci fu la contestatissima eliminazione dell’Italia contro la Corea del Sud, complici gli errori gravissimi fatti dall’arbitro Moreno. Nel secondo caso, avvenne la stessa cosa ai danni della Spagna, che avevano dato ragione agli italiani, affermando che ci fossero state delle pressioni dai piani alti, per far arrivare il più in alto possibile la Corea del Sud nella competizione. Nei tre mondiali successivi ottenne solamente una qualificazione agli ottavi di finale, non riuscendo quindi a migliorare il proprio migliore piazzamento. Quello di quest’anno sarà il decimo mondiale al quale la Corea del Sud parteciperà, e chissà se magari potrebbe ripetersi l'”impresa” del 2002.



