Speciale Russia 2018 è la nuova rubrica targata RadioGoal24 che andrà ad esplorare tutte e 32 le squadre che parteciperanno alla più famosa ed importante competizione calcistica mondiale. Percorreremo, giorno per giorno, la storia, le statistiche e le curiosità di ogni singola formazione del torneo. Vi ricordiamo che potrete seguire la diretta streaming con radiocronaca di tutte le partite sulla nostra sezione Radio, con approfondimenti radiofonici dedicati e molto altro ancora nel nostro flusso dedicato. Ora è il turno dell’Egitto che per la terza volta è ai Mondiali.
Il cammino verso il Mondiale
L’Africa si presenterà ai Mondiali 2018 di calcio con cinque squadre, tutte desiderose di fare bella figura in Russia. Dopo il Panama, l’Egitto è la seconda sorpresa di questo Mondiale 2018, con ben 7 Coppe d’Africa nel palmares. Con giocatori chiave come Salah, la squadra africana potrà sicuramente dire la sua quest’anno nella competizione mondiale. La Nazionale, guidata dal tecnico Héctor Cúper cercherà di superare un girone difficile che la vede protagonista insieme a Russia, Uruguay e Arabia Saudita. Di certo non è un’impresa facile ma neanche del tutto impossibile, se poi si aggiunge un Salah come punta di diamante la questione diventa un po’ più semplice. L’egiziano, infatti, viene da una stagione straordinaria che con i suoi goal è ,tutt’oggi, ancora in piena corsa per il Pallone d’Oro. Sarebbe comunque riduttivo considerare solo Salah l’unica arma vincente per questa Nazionale, solo molte le stelle convocate: tra questi c’è Elneny dell’Arsenal, Hegazi del West Bromwich e Ramadan Sobhi dello Stoke. Ma ora vediamo la scalata che ha fatto l’Egitto per qualificarsi ai Mondiali, l’ultimo lo aveva giocato circa 28 anni fa durante Italia’90, dove si fermò al primo turno: la Nazionale di Cúper si è qualificata nel girone E della zona africana, dopo aver battuto il Congo con due goal firmati Salah e conquistando il primo posto in classifica. L’ultima giornata, ha prodotto due pareggi inutili ai fini della classifica che hanno portato l’Uganda a quota 9 punti e a meno 4 dall’Egitto. Per il Continente Nero, oltre all’Egitto, andranno ai Mondiali anche Tunisia, Nigeria, Marocco e Senegal.
La squadra

Il modulo più utilizzato da Hector Cuper è il 4-2-3-1: schema studiato attentamente dal tecnico per far ruotare tutto molto intorno alla stella della squadra Mohamed Salah, il giocatore, infatti, è in grado di accendere la fase offensiva dell’Egitto con la sua velocità e i suoi assist farà partire molte azioni da goal, caratteristica tipica del calciatore ex Roma. Qualità a parte, Salah si distingue anche per la sua poco costanza in campo, passa da otimme prestazione a delle vere e proprie sparizioni, non riesce ad essere continuo e questo purtroppo rappresenta una brutta sfortuna per l’egiziano. A centrocampo, invece, la responsabilità passa dai piedi del centrocampista Mohamed Elneny dell’Arsenal. Il giocatore è un vertice basso di centrocampo, tra le sue qualità spicca quella di essere in grado di dettare i ritmi di gioco e di impostare l’azione anche da dietro. Grazie alla sua resistenza fisica viene molto spesso utilizzato per ricoprire la fase di non possesso palla. Altra figura dominante di questa nazionale è sicuramente Essam El-Hadary, portiere 45enne che con la sua esperienza da capitano cercherà di aiutare la sua nazionale. Caratteristiche come quelle di Essam servono ad una squadra che è pronta ad affrontare una competizione come quella del Mondiale. Nella batteria a 4 in difesa, emerge la presenza di Ahmed Hegazy del West Bromwich e ex della Fiorentina. Giocatore molto duttile e fisico che in difesa, nonostante la stazza, è dotato di una discreta agilità che gli consente di uscire palla al piede per impostare l’azione dalle retrovie.
L’allenatore: Héctor Cúper

Héctor Cúper è un ex calciatore argentino, di ruolo difensore e attuale ct della nazionale egiziana.Il 2 marzo 2015, infatti, si annuciò la sua nomina come commissario tecnico dell’Egitto. L’allenatore è soprannominato l’Hombre vertical (“uomo tutto d’un pezzo”), per il suo carattere tenace e duro. Durante la sua carriera da calciatore, trascorse buona parte della sua attività agonistica nel Ferro Carril Oeste, in cui militò nella stagione 1976-1977 e dal 1978 al 1989. Nel mezzo disputò una stagione al Independiente Rivadavia. Con il Ferro Carril Oeste conquistò due titoli nazionali (1982 e 1984). Cuper da calciatore riuscì anche a guadagnarsi la convocazione nella Nazionale argentina allora guidata da Cesar Menotti, con cui disputò 8 partite ufficiali. Terminata la carriera da giocatore e appesi gli scarpini al chiodo, l’argentino esordì come tecnico sulla panchina del Huracan, di cui fu prima giocatore dal 1989 al 1993, e poi allenatore dal 1993 al 1995. Con il club ottenne divenne vicecampione nel torneo di Clausura 1994, in cui infatti perse contro l’Independiente nell’ultima partita, dove sarebbe bastato un pareggio per diventare campione. Questa sua attitudine di sfiorare le vittorie ha segnato la sua carriera da allenatore: le stagioni in Spagna contribuirono a creare il soprannome di “eterno secondo”, considerati i suoi numerosi avvicinamenti ai titoli. Perse infatti una finale di Coppa Nazionale e una di Coppa delle Coppe contro la Lazio nel 1999. Quasi impossibile sono da dimenticare le due finali di Champions League perse contro Real Madrid e Bayern Monaco. Cuper, nonostante la sua carriera da “eterno secondo”, riuscì a vincere con il Valencia la Supercoppa. Dopo l’esperienza in terra spagnola, Cuper militò anche in Italia da allenatore, in particolare, vestì i panni di tecnico dell‘Inter per diversi anni. Nella sua carriera con la squadra milanese non perse la sua attitudine a conquistare i titoli di vicecampione: durante la sua prima stagione in nerazzurro raggiunse le semifinali di Europa League, sfiorando in campionato anche lo scudetto, che lo perse all’ultima giornata contro la Lazio, che già lo aveva sconfitto 3 anni prima in coppa, e finì in terza posizione. Nella stagione 2002-03 l’ex Valencia riuscì a giungere ad un passo dal traguardo (ancora una volta) con il secondo posto in campionato ed un’altra semifinale europea. Con il club nerazzurro riuscì a raggiungere comunque 100 presenze in panchina con l’Inter. In Italia allenò anche il Parma, nel 2008 quando venne contattato dalla squadra per la sostituire l’esonerato Domenico di Carlo. Il Parma, però, sotto la sua gestione fece solo nove punti e due sole vittorie che portò la squadra in zona retrocessione. Ad una solo giornata dal termine del campionato e dopo la sconfitta contro la Fiorentina per 3 a 1, la quinta in dieci partite , venne sollevato dall’incarico e venne sostituito dall’allora allenatore della squadra Primavera. Senza Cuper, il Parma perderà l’ultima partita contro l’Inter e andrà in serie B. La sua carriera da allenatore si scandì tra Italia e Spagna: infatti, dopo l’esperienza con il Parma, Cuper ritornò in terra iberica per allenare il Racing Santander; anche con questa squadra l’ex Inter collezionò molti risultati negativi che lo portarono alla dimissioni. Dopo i tanti anni in Italia e in Spagna, Cuper nel 2011 iniziò una nuova esperienza da allenatore fuori dalle mura europee: trascorse due anni in Turchia con l‘Orduspor, poi venne chiamato dall’Al -Wasl, squadra che militava nella massima serie emiratina. Per la convocazione come ct della Nazionale egiziana bisognerà aspettare il 2015, anno in cui venne annunciata la sua nomina a commissario tecnico dell’Egitto che attualmente ancora allena.
La stella: Mohamed Salah

Il giocatore con maggior spessore e qualità è sicuramente Mohamed Salah, attuale stella del Liverpool e della Premier League. Con le sue doti tecniche e fisiche si è imposto sia in Premier, confermandosi il miglior giocatore del campionato inglese. Grazie ai suoi goal è l’attuale capocannoniere del campionato, in piena corsa nella classifica per il Pallone d’Oro e trascinatore del Liverpool, visto che è riuscito a portare i Reds in finale di Champions League, dopo aver battuto la Roma in semifinale. Il Liverpool però quella finale l’ha persa contro il Real Madrid, in cui durante la partita (a causa di un brutto fallo di Sergio Ramos) Salah ha dovuto abbandonare il campo prima della fine della partita per un problema alla spalla. L’infortunio sembrerebbe pregiudicare la sua partecipazione ai Mondiali di quest’anno. La situazione dell’ex Roma è ancora da monitorare e valutare. Nonostante tutto, Salah se ce la dovesse fare sarà sicuramente la stella vincente della Nazionale. Con la sua straordinaria velocità, con i suoi assist e con i suoi inserimenti con palla e senza porterà l’Egitto a fare passi importanti nella competizione. E’sicuramente il punto fermo per la Nazionale egiziana. Prima dell’esperienza al Liverpool, Salah ha militato per diverso tempo in Italia vestendo le maglie della Fiorentina e della Roma per poi essere ceduto da questo’ultima ai Reds per circa 42 milioni di euro. Il passaggio del giocatore dalla Roma si rivelò essere l’acquisto più oneroso nell’intera storia della società, battendo il record in precedenza detenuto da Andy Carrol. In nazionale nel 2017 il CT Hector Cuper lo inserì nella lista dei 23 convocati che avevano preso parte alla Coppa d’Africa 2017. L’8 ottobre 2017, grazie ad una doppietta in occasione del match di qualificazione contro il Congo, determinò la partecipazione della squadra al Mondiale 2018, a distanza di 28 anni dall’ultima presenza, l’ultima risale a quella dell’Italia’90.
La storia:
La nazionale di calcio dell’Egitto, i cui componenti sono soprannominati I Faraoni, rappresenta la nazionale calcistica del continente nero più titolata della nazione. La prima nazionale egiziana fu costruita in vista delle Olimpiadi del 1920 in Belgio. La prima, invece, partecipazione ai Mondiali dell’Egitto risale al 1934 in Italia, mentre la seconda e ultima fino a quest’anno nel 1990, anno in cui fu eliminato al primo turno di competizione con la decisiva sconfitta nell’ultima partits contro l’Inghilterra per 1 a 0. Quella di quest’anno è la sua terza partecipazione ai Mondiali dopo circa 28 anni dall’ultima volta. La nazionale di calcio dell’Egitto è una delle più forti d’Africa e ha stabilito numerosi record: l’Egitto è stato, infatti, la prima nazione dell’Africa ad affiliarsi alla FIFA, la prima a partecipare ai Mondiali e alle Olimpiadi, la prima a vincere la Coppa d’Africa. La Federazione viene creata nel 1921, ma già l’anno precedente l’Egitto aveva partecipato alle Olimpiadi di Anversa, perdendo contro l’Italia. Nel 1922 ha inizio la Farouk Cup, principale competizione nazionale fino alla nascita del Campionato nel 1949; da quel momento la Farouk Cup si trasforma nella Coppa d’Egitto. La nazionale egiziano detiene, inoltre, il primato di vittorie nella Coppa d’Africa con 7 successi, conseguiti nel 1957 , nel 1959, nel 1986, nel 1998, nel 2006, nel 2008 e l’ultima nel 2010.



