Speciale Russia 2018 è la nuova rubrica targata RadioGoal24 che andrà ad esplorare tutte e 32 le squadre che parteciperanno alla più famosa ed importante competizione calcistica mondiale. Percorreremo, giorno per giorno, la storia, le statistiche e le curiosità di ogni singola formazione del torneo. Vi ricordiamo che potrete seguire la diretta streaming con radiocronaca di tutte le partite sulla nostra sezione Radio, con approfondimenti radiofonici dedicati e molto altro ancora nel nostro flusso dedicato. Questa volta è il turno dell’Arabia Saudita, una delle squadre meno altisonanti dell’intero Mondiale, mentre questa mattina è stato il turno della Russia.
Il cammino verso il mondiale
Russia 2018, sarà il quinto mondiale al quale parteciperà la nazionale di calcio dell’Arabia Saudita. Dopo le non qualificazioni ai mondiali in Sudafrica del 2010 e in Brasile del 2014, i sauditi sono riusciti a strappare il pass, per vivere da protagonisti il mondiale 2018. Il cammino che li ha portati fino a questo traguardo è partito il 24 maggio 2015 nel torneo di qualificazioni a gironi della AFC. L’Arabia Saudita, già alla seconda fase, venne sorteggiata nei gironi preliminari con Emirati Arabi Uniti, Palestina, Malaysia e Timor Est. Delle otto gare disputate, hanno collezionato sei vittorie e due pareggi, dominando il girone. Il 17 novembre 2015 nell’ultima partita del girone affrontò il Timor Est, battendolo per 10 reti a 0 e ottenendo così la vittoria più larga della sua storia. Ottenuto l’accesso alla terza fase, completarono il girone B a sei squadre con Australia, Thailandia, Iraq, Emirati Arabi Uniti e Giappone. La prima partita nel girone finì in pareggio per 2-2 contro L’Australia, per poi vincere senza subire reti contro Emirati Arabi Uniti (3-0), Iraq (1-0) e Thailandia (1-0). Nelle dieci partite totali del girone, tra andata e ritorno l’Arabia Saudita ha ottenuto sei vittorie, un pareggio e tre sconfitte. Le sconfitte arrivarono con con il Giappone per 2-1, con l’Australia per 3-2 e con gli Emirati Arabi Uniti per 2-1. Ma l’ultima partita è stata quella decisiva per la qualificazione finale. Il 4 settembre del 2017, al King Abdullah Sport City di Gedda, l’Arabia Saudita sconfisse il Giappone (già qualificato) per 1-0 raggiungendo a pari punti l’Australia, che grazie alla differenza reti maggiore, si qualificò come seconda nel girone. Dopo dodici anni l’Arabia Saudita è riuscita a qualificarsi alla fase finale di un mondiale. L’Australia, beffata appunto dalla differenza reti, ha dovuto giocare uno spareggio con la squadra arrivata terza nel girone A, la Siria. Tra la partita di andata e ritorno, l’Australia ne uscì vittoriosa, staccando in extremis il pass mondiale. Quindi le cinque squadre qualificate alla fase finale del Mondiale 2018 in Russia sono: Iran e Giappone qualificate come prime dei loro gironi, Corea del Sud e Arabia Saudita come seconde dei gironi, mentre l’Australia vincente dello spareggio tra le due terze classificate nei gironi.
1) La Squadra

L’Arabia Saudita gioca con il 4-2-3-1, con i due centrocampisti difensivi che sono molto abili nella fase difensiva, e che imposteranno anche le azioni offensive. In porta il titolare è Al-Mosailem, portiere dell’ Al-Ahly Sporting Club, campione d’Egitto; i terzini sono Al-Shahrani e Al-Harbi, quest’ultimo gioca con il portiere già citato all’Al-Ahly, mentre l’altro terzino gioca all’Al-Hilal. I difensori centrali titolari sono i due omonimi Hawsawi, Omar e Osama, quest’ultimo anche capitano dei sauditi. I mediani titolari di centrocampo sono Al-Faraj e Al-Khaibri entrambi giocatori dell’Al-Hilal; a completare il centrocampo ci saranno i due esterni veloci Al-Shehri dell’Al-Nassr e Al-Dawsari, centrocampista del Villareal in prestito dall’Al-Hilal. In attacco come punta titolare gioca Al-Sahlawi, attaccante molto veloce e pericoloso dell’Al-Nassr. Terminata la lista dei titolari, gli altri giocatori che compongono la rosa per il mondiale, provengono tutti dalle tre maggiori squadre dell’Arabia Saudita: Al-Nassr, Al-Hilal e Al-Ahli Sports Club.
1.1) L’allenatore: Juan Antonio Pizzi

Juan Antonio Pizzi è un ex calciatore argentino, naturalizzato spagnolo dal 1994, attaccante di Valencia, Tenerife, Barcellona e Villareal, ritiratosi dal calcio giocato nel 2002. Nella sua carriera da calciatore, è stato un attaccante molto prolifico, dotato di forza fisica e grande finalizzazione. In 383 gare disputate con club argentini, messicani, portoghesi e soprattutto spagnoli, ha infatti realizzato 245 gol. Per quanto riguarda i titoli vinti con squadre di club, a livello nazionale ha vinto campionato, Coppa di Spagna e Supercoppa spagnola con la maglia del Barcellona; ha vinto anche una Coppa delle Coppe ed una Supercoppa UEFA, sempre con la maglia blaugrana. Con la nazionale spagnola ha collezionato solo 22 partite nell’arco degli anni 1994-98, con 10 gol segnati. Terminata la carriera da giocatore, ha iniziato la sua carriera da allenatore sulla panchina del Colòn, in Argentina. Nel 2010 vinse il campionato cileno sulla panchina del Universidad Catòlica. Successivamente sedette su altre panchine argentine, tcome quella del San Lorenzo nel 2012/2013, con il quale ha vinto il campionato di apertura. Nella stagione 2013/2014 approdò sulla panchina del Valencia: dopo aver portato la squadra spagnola fino in semifinale di Europa League, nel luglio del 2014 venne esonerato. Il 30 gennaio 2016 prese il posto sulla panchina del Cile, del dimissionario Sampaoli. Con la squadra sudamericana è arrivato al più grande successo da allenatore con la vittoria della Cappa America nel giugno dello stesso anno. L’anno successivo stava per trionfare nuovamente con la sua squadra, arrivando in finale di Confederation Cup contro la Germania, terminata però con una sconfitta. All’indomani della mancata qualificazione al mondiale in Russia con il Cile, l’11 ottobre 2017 rassegnò le sue dimissioni da CT della squadra sudamericana. Poco più di un mese dopo, il 28 novembre, viene ingaggiato dall’Arabia Saudita, che aveva esonerato il CT precedente, Edgardo Bauza. Ecco che così nel giro di poche settimane, Pizzi si trovò da grande escluso al mondiale, a nuovo protagonista, con un squadra che sulla carta è decisamente di livello inferiore di quella sudamericana, ma la voglia di fare bene al mondiale ormai alle porte, è veramente alta.
1.2) La stella: Osama Hawawi

Osama Hawsawi, nato il 31 marzo del 1984, è il difensore e il capitano dell’Arabia Saudita da ben undici anni. Con la maglia della nazionale è uno dei giocatori più longevi ad indossarla, ed ha trascinato i “figli del deserto” alla qualificazione per i prossimi mondiali. Con il suo metro e ottantotto di altezza è dotato di una forza fisica esemplare e, nonostante l’altezza, sembra essere un giocatore veloce e dotato di grande falcata. Sicuramente un leader in difesa per la sua squadra e la sua nazionale, ha come suo punto a favore il colpo di testa: con la maglia saudita, in 119 incontri ha siglato ben 7 gol. Per quanto riguarda le squadre di club, è cresciuto nelle giovanili dell’Al-Wahda, dove debuttò anche in prima squadra nel 2005. Terminò con i biancorossi nel 2008 con 69 partite giocate e solo un gol realizzato, prima di trasferirsi all’Al-Hilal, dove vi trascorse quattro anni. 83 partite e 3 gol segnati per lui, nel 2012 si trasferì in Belgio all’Anderlecth, dove però ebbe poca fortuna e realizzò una sola presenta. L’anno successivo tornò in patria alla corte dell’Al-Ahli con il quale fino al 2016 ha siglato 6 gol in 83 partite, raddoppiando il bottino di reti segnate con la maglia dell’Al-Hilal. Proprio nel 2016 ritornò nella squadra di Riyad con la quale gioca tutt’ora.
2) La storia
Sebbene la loro federazione calcistica sia stata istituita nel 1956, la squadra nazionale dell’Arabia Saudita non partecipò a un torneo finché non si qualificarono per l’AFC Asian Cup nel 1984, che vinsero. Nei primi anni cinquanta, si formarono le prime compagini saudite, dove i migliori giocatori di Al-Wahda e Al Ahli si riunirono per affrontare in amichevole una selezione di funzionari del Ministero della Sanità dell’Egitto. Il giorno dopo la compagine affrontò un’altra formazione saudita, questa volta composta da giocatori da Al-Ittihad e Al-Hilal. Nel 1956 fu costituita la federazione calcistica saudita, che si affiliò nello stesso anno alla FIFA e alla AFC. Successivamente alla vittoria dell’Asian Cup del 1984, sono diventati una delle squadre nazionali di maggior successo in Asia, raggiungendo le successive quattro finali consecutive della Coppa asiatica e vincendone due (1988 e 1996). Da allora si sono qualificati per ogni Coppa asiatica, ma le loro migliori prestazioni in quel periodo sono arrivate alla finale nel 2007. L’Arabia Saudita si qualificò per la prima Coppa del Mondo FIFA nel 1994. Sotto la guida di Jorge Solari e con talenti come Saeed Al-Owairan e Sami Al-Jaber, rinforzati dal veterano nazionale Majed Abdullah come capitano della squadra, l’Arabia Saudita batté sia il Belgio che il Marocco nella fase a gironi, prima di cadere con la Svezia negli ottavi di finale, finora migliore risultato nella storia saudita. L’Arabia Saudita si qualificò per le successive tre coppe del mondo, ma non vinse nemmeno una partita della fase a gironi in nessuna delle tre competizioni. Come già detto, non riuscirono a qualificarsi per i tornei del 2010 e del 2014 e quest’anno torneranno protagonisti sulle scene mondiali, sotto la guida del tecnico Pizzi.



