La stagione della Roma si è virtualmente conclusa con il successo del Sassuolo contro l’Inter; la sconfitta dei nerazzurri, infatti, ha garantito ai giallorossi la matematica qualificazione alla prossima Champions League. I ragazzi di Di Francesco, con il raggiungimento dell’obiettivo, hanno affrontato la Juventus con maggiore serenità e ora potranno fare lo stesso nell’ultimo match di campionato, a Reggio Emilia contro il Sassuolo. In attesa di chiudere il campionato cerchiamo di capire quali sono i punti da cui la squadra capitolina deve ripartire per affrontare al meglio la prossima stagione.
Di Francesco
Eusebio Di Francesco deve essere il punto fermo della Roma del futuro; il tecnico, accolto con scetticismo, si è guadagnato la fiducia dei tifosi con il lavoro sul campo. Dal 4-3-3 al 4-2-3-1 passando per quel 3-4-2-1 che ha fatto vivere ai giallorossi la serata europa più bella della loro storia. L’allenatore si è dimostrato meno integralista di quanto ci si poteva aspettare e ha dato prova, specialmente in ambito internazionale, di essere molto preparato a livello tattico (escluso il match di andata con il Liverpool). Di Francesco, al primo anno sulla panchina giallorossa, ha fatto fare passi da gigante ai suoi ragazzi per quanto riguarda la mentalità: ogni partita è fondamentale e la si deve affrontare alla stessa maniera (prendete le gare di ritorno con SPAL e Cagliari, match che in passato non sarebbero stati vinti dalla Roma). Ultimo aspetto, ma non per questo meno importante, è il modo di affrontare le conferenze stampa; in una piazza come Roma è fondamentale porsi nel modo giusto a livello comunicativo e da questo punto di vista il tecnico è stato perfetto. Lavoro sul campo, aspetto mentale e gestione comunicativa: ecco perché Di Francesco deve essere la base per il futuro giallorosso.
Gli intoccabili: da Alisson a Dzeko
Ogni squadra deve avere una spina dorsale su cui costruire l’intera stagione. La Roma ne ha una abbastanza forte che non deve essere assolutamente toccata se si vogliono raggiungere obiettivi importanti.
Alisson: il portiere brasiliano, nell’anno in cui è diventato titolare, ha mantenuto inviolata la porta in ben ventidue occasioni (17 in campionato e 5 in Champions League). Numeri importanti che lo hanno reso intoccabile nella Roma che verrà.
Fazio-Manolas: la coppia difensiva giallorossa è una delle più forti dell’intera Serie A. L’argentino è fenomenale di testa, sa impostare ed ha nell’anticipo la sua caratteristica migliore; il greco, invece, è praticamente insuperabile nell’uno contro uno e sa leggere in anticipo l’intenzione dell’attaccante avversario. Una coppia che si completa e che può fare le fortune della Roma.
Kolarov: il terzino, accolto con qualche dubbio visto il suo passato alla Lazio, si è subito conquistato la fiducia dei suoi tifosi sul campo. Dominatore assoluto della corsia sinistra, Kolarov ha dimostrato immediatamente le sue qualità ma soprattutto le sue doti da leader. Nella Roma del futuro può essere un fattore.
Nainggolan: a livello realizzativo è stato meno decisivo rispetto alla scorsa stagione ma l’apporto che Radja Nainggolan è in grado di dare alla sua squadra è fondamentale nell’arco di una stagione. E’ sicuramente quello che può beneficiare di più del lavoro di Di Francesco.
Dzeko: semplicemente indispensabile per la Roma. Il cigno di Sarajevo, in questa stagione, ha dimostrato di essere un centravanti con i piedi del trequartista. Goal, assist ma soprattutto le battaglie che ogni domenica intraprende con i difensori avversari sono il sintomo di chi ha fame di vittoria. Un giocatore così, a Roma, è fondamentale.
Sfoltire la rosa
Abbiamo parlato dei giocatori da cui la Roma deve necessariamente ripartire. La rosa giallorossa, però, ha anche degli elementi che non sono in linea con le ambizioni della società
Bruno Peres: il terzino destro della Roma lo possiamo collocare nella sezione “investimenti sbagliati”. L’ex difensore del Torino, da quando è sbarcato a Trigoria, non ha inciso né dal punto di vista difensivo né da quello offensivo. Il salvataggio effettuato contro lo Shakhtar è troppo poco per prolungargli la fiducia.
Juan Jesus: la prestazione di Anfield, dove è uscito con il mal di testa causa un Salah devastante, dovrebbe far capire che Jesus non può far parte della rosa giallorossa. Un difensore mai sicuro e che rischia di finire ogni partita prima degli altri (in questa stagione è stato graziato molte volte, ad esempio contro la Lazio); un giocatore di basso livello che dovrebbe cambiare aria per il bene, in primis, della Roma.
Gonalons: il Lione, vedendo la stagione del centrocampista, non lo starà rimpiangendo. Gonalons, infatti, non ha mai fatto vedere quanto aveva dimostrato in Francia. Il giocatore, in molte occasioni, si è rivelato dannoso per i suoi compagni come nella gara con il Barcellona quando ha regalato il goal del quattro a uno. Una sua cessione non renderebbe infelici i tifosi giallorossi.
Defrel: che fine ha fatto Defrel? L’attaccante della Roma ha passato questa stagione più in infermeria che in campo. L’ex Sassuolo, infatti, è stato vittima di una serie di infortuni che non gli hanno permesso di essere determinante nella rosa di Di Francesco. Va anche detto che Defrel non è il massimo in una squadra che punta allo scudetto.
Mercato di livello
La Roma, per far bene nella prossima stagione, deve dare fiducia a Monchi. Il direttore sportivo ha il compito di migliorare la rosa per farla passare da buona a forte. Servono colpi di mercato importanti per provare a ridurre il gap con la Juventus. Due difensori, due centrocampisti e un attaccante: ecco cosa serve ai gallorossi per provare a detronizzare i bianconeri. Balotelli potrebbe essere il nome giusto? L’attaccante del Nizza aumenterebbe di molto il tasso tecnico della squadra. Parlare di mercato, però, non serve; la Roma, da questo punto di vista, può contare su uno dei direttori sportivi più bravi in Europa.
Mentalità da grande
La Roma, come abbiamo già detto, è cresciuta sotto l’aspetto della mentalità; determinate partite (Atalanta-Roma, SPAL-Roma, Cagliari-Roma) non sarebbero state vinte negli anni passati. La squadra, però, deve fare ancora un passo avanti se vuole avvicinarsi alla Juventus. Bisogna essere continui e questo vuol dire affrontare ogni partita come si stesse giocando contro il Barcellona; i giallorossi, anche in questa stagione, hanno perso troppi punti (Genoa, Sampdoria, Milan, Chievo, Fiorentina, Sassuolo) per mancanza di mentalità vincente. Un aspetto fondamentale che va obbligatoriamente migliorato se si vuole, finalmente, tornare ad alzare un trofeo.



