I verdetti delle semifinali hanno stabilito che saranno Atletico Madrid e Olympique Marsiglia a contendersi la finale dell’edizione 2017-2018 di Europa League. La formazione di Diego Simeone ha piegato l’Arsenal per 1-0 al Wanda Metropolitano di Madrid (rete decisiva di Diego Costa al 47′ del primo tempo), dopo che all’andata a Londra le due squadre avevano pareggiato per 1-1. La banda di Rudi Garcia, invece, è riuscita a qualificarsi nonostante la sconfitta subita in casa del Salisburgo per 2-1: nei tempi regolamentari i padroni di casa avevano pareggiato il 2-0 dell’andata grazie alla rete di Haidara e all’autogol di Sarra, ma la rete di Rolando a quattro minuti dalla fine dei tempi supplementari ha permesso alla squadra francese di avere la meglio. Le due squadre si sfideranno in finale il 16 maggio a Lione, e nel frattempo noi di RadioGoal24 abbiamo cercato di fare un po’ il quadro generale sull’analisi del match.
Rose a confronto
Per dirla molto semplicemente così da non lasciare dubbi, Simeone ha a disposizione una rosa molto più esperta, profonda, completa e soprattutto più forte di quella di Garcia. Rispetto all’ultima Europa League vinta, ovvero quella della stagione 2011-2012, i colchoneros hanno cambiato molte pedine nello scacchiere di gioco, ma di certo oggi non mancano i fuoriclasse: gente come Courtois, Arda Turan, Diego e Falcao è stata rimpiazzata dai vari Oblak, Griezmann, Saul, Diego Costa, Gameiro. Inoltre l’Atletico si è ritagliato una fetta importante anche nell’Europa che conta, disputando due finali di Champions League in tre anni contro il Real Madrid (seppur perdendole entrambe) e quindi sa perfettamente cosa significa giocare in certi palcoscenici. Sul versante opposto c’è un Marsiglia più giovane e inesperto, che non gioca una finale europea dal lontano 1993, anno in cui ha vinto la sua prima ed ultima Champions League. I francesi possono contare sul loro spirito di spregiudicatezza e intraprendenza, facendo affidamento sia su giovani talenti come Thauvin, Ocampos, Sanson, Lopez e Kamara, sia su uomini di esperienza come Rami, Rolando, Payet e Luiz Gustavo.
Andamento della stagione
Stagione dai due volti quella dell’Atletico Madrid: se in Champions League le cose non sono andate bene, con la chiusura del girone al terzo posto dietro Roma e Chelsea, lo stesso non si può dire del campionato. I colchoneros in Liga stanno viaggiando a ritmi altissimi, tanto che si trovano al secondo posto dietro soltanto ad uno straordinario Barcellona, che ha dato 11 punti di distacco alla squadra allenata da El Cholo e 15 al Real Madrid. In Europa League il calendario non è stato dei più favorevoli, poiché nei quarti e nelle semifinali gli spagnoli hanno dovuto affrontare prima Sporting Lisbona e poi Arsenal, ma proprio la vittoria sui Gunners sembra aver contribuito a renderli favoriti per il successo finale. Venendo al Marsiglia, i francesi occupano il quarto posto della Ligue 1, con il Monaco che dista un solo punto in classifica: nel corso del campionato l’OM ha effettuato una rimonta incredibile, tanto che adesso il sogno Champions League sembra potersi concretizzare. Anche il cammino europeo è stato pazzesco: gli uomini di Garcia hanno sbaragliato la concorrenza, battendo due squadre rivelazione come Lipsia e Salisburgo, e prendendosi di diritto lo scettro di miglior effetto sorpresa di questa Europa League.
Analisi tattica
Garcia predilige giocare con il 4-2-3-1, con un impianto di gioco non molto raffinato, ma che mira a disputare la partita in modo semplice, con le verticalizzazioni, cercando di affidarsi al talento associativo dei propri giocatori offensivi. Il Marsiglia non ama infatti giocare ad alti ritmi, ma preferisce far arrivare il pallone al di là del centrocampo nel più breve tempo possibile, cercando di limitare i tocchi dei suoi difensori al minimo indispensabile. Come accadeva già nella sua esperienza con la Roma, il portiere per Garcia deve essere molto coinvolto nel gioco: i lanci dell’estremo difensore sono spesso l’opzione principale dell’OM in costruzione, che difficilmente accetta i rischi del palleggio per attirare il pressing avversario e guadagnarsi spazi di campo da attaccare. Dall’altra parte c’è invece un mago della tattica, Diego Simeone, capace di trasformare la sua teoria in una vera e proprio filosofia calcistica: il cholismo. Con il suo sistema di gioco, l’ex giocatore di Inter e Lazio richiede e allo stesso tempo infonde una grande intelligenza calcistica ai suoi giocatori. L’Atletico Madrid ama giocare con il 4-4-2, modulo che nel cholismo richiede una tecnica raffinata, in cui tutti i calciatori devono essere in grado di saper gestire il proprio compito, effettuando i vari movimenti offensivi e difensivi attraverso un’organizzazione collettiva, con la giusta prontezza a sacrificarsi in fase di transizione nella quale saranno inevitabilmente chiamati.