“Ibrahimović? Deve giocare ancora 5 o 6 anni, come minimo. Non lo faccio smettere, ho lavorato in questi anni per lui e ora è il mio turno. I miei figli sono cresciuti e ho bisogno di soldi. Siamo d’accordo che durante i prossimi 5 anni lavorerà solo per me”.
“Mirabelli ha un problema personale contro di me e usa Gigio Donnarumma per attaccarmi. Ma io non ne farò un circo mediatico e, ancor di più, non voglio che questo venga fatto sulla pelle di Gigio”.
Queste due frasi ci fanno capire chi è Mino Raiola; quando, riferendosi a Ibrahimović, dice “Ora è il mio turno” ci fa capire come pretenda dal calciatore svedese un ricambio per quanto fatto, a livello economico, per l’ex Milan (citare tutti i club di Zlatan ci sembrava un tantino esagerato visto che ha giocato ovunque). Nella seconda frase, invece, viene fuori il lato protettivo del procuratore che vuole difendere i propri assistiti; questo atteggiamento non viene fuori per un senso paterno ma perché Raiola sa che, con il tempo, i suoi giocatori lo ripagheranno e anche abbastanza bene. Forse è per questo che non si preoccupa troppo delle prestazioni di alcuni calciatori che, nonostante siano sotto l’ala protettiva più importante (a livello di procuratore), non stano rendendo quanto dovrebbero.
Paul Pogba

Il giocatore che meglio rappresenta i flop in campo targati Mino Raiola è, senza ombra di dubbio, Paul Pogba. Il centrocampista, dopo essersi messo in luce con la maglia della Juventus, è tornato (per una cifra mostruosa) al Manchester United. Con i Red Devils, tra infortuni e prestazioni poco convincenti, non sta dimostrando il suo potenziale valore. Che sia colpa del campionato inglese? Non lo sappiamo ma una cosa è certa: quest’anno il valore del francese è sceso e non di poco. Solo un Mondiale da protagonista può salvarlo
Marco Verratti

La domanda è piuttosto semplice: dove è finito Marco Verratti? Il giocatore che ai tempi di Pescara aveva fatto impazzire mezza Europa tanto da spingere il PSG ad acquistarlo è letteralmente sparito. Il centrocampista, sia con il club che con la nazionale, non riesce mai ad essere decisivo; quello per cui viene ricordato sono le prestazioni sotto ritmo ed un carattere sopra le righe (nel ritorno dei quarti di Champions League contro il Real Madrid si è fatto espellere per due falli ingenui).
M’Baye Niang

Male sia con Mihajlović che con Mazzarri: la stagione dell’attaccante non è stata poi così positiva. Il giocatore, nella sua storia calcistica, non ha mai dato l’impressione di poter esplodere e mostrare (a detta dell’attuale tecnico dei granata) le sue reali potenzialità. L’estate scorsa è andato al Torino con l’obiettivo di portare il club in Europa League ma, a meno di improbabili miracoli, non porterà a termine la sua missione.
Hachim Mastour

Vi ricordate quel ragazzo che palleggiava sulla spiaggia? Tale Hachim Mastour, futura promessa del calcio europeo acquistato dal Milan. Da quel giorno si sono piano piano perse le tracce dell’attaccante Marocchino ceduto a Malaga e Zwolle prima di tornare a Milanello. Nelle sei partite in cui ha giocato non ha dato prova del talento che, secondo in molti, ha a disposizione. Raiola (in tempi non sospetti disse “Non mi piace il circo intorno a Mastour) si augura che prima o poi il ragazzo possa dimostrare le sue qualità.
Ricardo Kishna

Nella scorsa sessione estiva di mercato Ricardo Kishna, prima di passare all’ADO Den Haag, ha avuto richieste anche da club italiani solo che le pretese economiche di Raiola hanno impedito il buon esito della trattativa. Alla fine è sbarcato in Olanda dove, complice la rottura del legamento crociato, ha giocato solo due partite. Se si esclude la parentesi all’Ajax, l’attaccante non ha mai dato la dimostrazione di incidere in maniera consistente.
Raiola quindi ha perso la bussola? Difficile da dire quando nella tua scuderia hai comunque tanti campioni (ad esempio Lukaku) e prospetti fenomeni (qualcuno ha detto Kluivert?). E’ ovvio che qualche investimento può fallire, sopratutto se hai un bacino di assistiti così grande ed espanso, ma almeno una cosa adesso la possiamo dire: nemmeno Mino Raiola è infallibile.



