Dopo una partenza bruciante, che ha fatto sprecare fin da subito i paragoni con l’Atalanta dell’anno precedente, la Sampdoria di Giampaolo difficilmente riuscirà ad arrivare a partecipare all’Europa League la prossima stagione: l’attuale 7° posto in classifica (condiviso proprio con i bergamaschi), e il Milan a 6 punti di vantaggio, complica il cammino europeo della squadra blucerchiata che, considerando anche il calendario non semplice, dovrà compiere un mezzo miracolo per riuscire a scavalcare i rossoneri. La squadra di Ferrero viene da due pesanti sconfitte rimediate contro Inter (5-0) e Crotone (4-1) che hanno sollevato molti dubbi per Giampaolo, pronto “ad azzerare le gerarchie. Dovevamo capire che queste sfide possono determinare un cammino diverso: evidentemente non siamo all’altezza”. Cosa è successo alla Sampdoria di inizio campionato e cosa non ha funzionato?
Troppe sconfitte: 10

Dieci sconfitte sono evidentemente troppe per riuscire ad arrivare a un obiettivo tanto ambizioso: soprattutto le ultime due sono state quelle decisive, che hanno permesso al Milan di allungare in classifica e continuare a sperare nel sogno Champions League. Continuando a guardare il calendario dei blucerchiati, l’origine del rammarico non è difficile da trovare: il 3-2 subito contro il Benevento era evitabile, così come lo 0-1 del Sassuolo al Ferraris e il 3-0 in casa del Bologna. Comparando le statistiche con l’Atalanta dello scorso anno, dopo 28 partite i nerazzurri avevano raccolto 52 punti (ben 8 in più della Samp) e 8 sconfitte. Legato alla questione delle troppe partite perse, c’è il problema della difesa: i blucerchiati hanno la peggior retroguardia delle prime 13 squadre in classifica, con ben 43 goal subiti. Sicuramente tre centrali in rosa (senza contare il giovane Andersen) non sono sufficenti e manca una figura di spicco che possa giocare con Ferrari.
Continuità

Nel calendario della Samp, si può notare come gli uomini di Giampaolo siano riusciti a vincere tre partite di fila solamente in un occasione: a cavallo tra ottobre e novembre, Quagliarella e compagni hanno sconfitto Chievo Verona, Genoa e Juventus, per poi conquistare solamente un punto nelle cinque partite successive. Senza una certa continuità, arrivare ai piani alti della classifica è impossibile. Paragonando i risultati con quelli dell’Atalanta 16/17, risalta subito agli occhi un filotto di sei e uno di quattor successi consecutivi della squadra di Gasperini. A cosa può essere dovuta la mancanza di questa continuità? Difficile da dire. A detta di Giampaolo sono mancate le motivazioni giuste e la squadra non era all’altezza dell’obiettivo che fino a un mese fa sembrava essere alla portata. Per concludere, bisogna dare anche i giusti meriti al Milan di Gattuso, che è riuscito a scalare la classifica con una continuità che non era ipotizzabile fino a poco tempo fa e che ha sorpreso anche la società di Ferrero.



