Sabato alle 18:00 a San Siro ci sarà Milan-Juventus, il big match dell’11° giornata di Serie A. A questa partita entrambe le squadre arrivano confortate da due vittorie importanti nel turno infrasettimanale, rispettivamente con Chievo (4-1 in trasferta) e SPAL (4-1 in casa). Sarà un match bellissimo, privo però di quello che poteva, e doveva, essere l’uomo copertina di questa sfida. Parliamo ovviamente di Leonardo Bonucci che non ci sarà a causa della squalifica di 2 turni inflittagli dal Giudice Sportivo.
Due squadre che puntano molto sul possesso palla, avendo in mezzo al campo due giocatori bravi nel gestire il pallone e con grande qualità: da una parte Lucas Biglia e dall’altra Miralem Pjanic, a loro le chiavi del centrocampo di Milan e Juventus.

Dalla Lazio al Milan, una trattativa lunga ed estenuante, come spesso accade quando si ha a che fare con Lotito. Dopo un buon inizio di stagione ha risentito dell’andamento negativo di tutta la squadra, un po come accadeva nella Capitale: si esaltava quando la Lazio girava, spariva dal campo e mostrava grandi limiti di personalità e carisma. Nel Milan si pesta i piedi in fase di impostazione con Bonucci, situazione tattica da risolvere per Montella, e fatica nel recuperare i palloni non aiutato da un Kessié in difficoltà.
Tanti i palloni toccati dall’argentino (558) con il 91% dei passaggi riusciti, con una media di 77 passaggi a partita. Molti palloni giocati, ma con poca lucidità, perdendo anche malamente il pallone come in occasione del derby, appena il 47% di duelli vinti. Chiedere a Icardi. Lento, macchinoso, elementare nelle giocate. Pochi lanci o traiettorie di qualità, un lontano parente del miglior Biglia visto in questi anni con la Lazio e con l’Argentina.

Fondamentale, decisivo, il cervello della Juventus. Quando il bosniaco è mancato tutta la squadra ne ha risentito, sentendo l’assenza dell’uomo d’ordine a centrocampo in grado di semplificare con qualità la manovra dei bianconeri. Semplicità e fantasia, (tanta) corsa e intelligenza. E’ un nuovo (migliore) Pjanic in questo avvio di stagione, diventato ormai un giocatore completo, facendo quel definitivo salto di qualità in termini di personalità.
Davanti alla difesa smista con qualità il pallone (93% dei passaggi riusciti) e una media di 80 palloni toccati a partita. Rispetto a Biglia, il numero 5 bianconero riesce a proporsi in attacco risultando decisivo: 2 goal, 5 assist e 16 occasioni create. Contro la Lazio (unico KO in campionato) la sua assenza è stata determinante. E poi c’è la capacità di decidere una gara con i calci piazzati, come la meraviglia su punizione contro lo Sporting Lisbona in Champions League. Un colpo, una prodezza diventata abitudine per Pjanic.
Milan-Juventus sarà probabilmente decisiva per il futuro di Montella; il tecnico rossonero dovrà dare continuità ai risultati della squadra e confermare la buona prestazione avuta contro il Chievo. Per Allegri un ritorno al passato, con l’obiettivo ben chiaro di puntare al 7° Scudetto consecutivo. Spettacolo e goal, questo ci aspettiamo, ora sta alle due squadre rispettare le attese, passando, ovviamente, dai piedi di Biglia e Pjanic, i registi di centrocampo.


