Nuovo appuntamento con Next Gen, la nuova rubrica targata RadioGoal24 che andrà ad analizzare le nuove promesse calcistiche. La scorsa volta avevamo parlato di Claud Adjapong; oggi invece è il turno dell’attaccante paraguaiano del Betis Siviglia, Antonio Sanabria.
L’uomo “che ci ha ridato la vita”, così lo chiamavano i tifosi argentini. L’uomo che ha prima violato il Bernabeu e poi ridato vita e speranza a tutta l’Argentina per la qualificazione al Mondiale (poi conquistato contro l’Ecuador) con quel goal allo scadere in casa della Colombia con il suo Paraguay. Tony Sanabria, l’attaccante dai goal pesanti che fa felice il Betis Siviglia con la Roma nel destino. Nel 2016 il club giallorosso ha perfezionato la cessione del classe 96′ alla società spagnola per 7.5 milioni più il 50% di un’eventuale rivendita. Nel contratto però la Roma si è garantita il diritto di riacquisto per 11 milioni nelle prime due stagioni (2016-17 e 2017-18) e per 14.5 al termine della terza (2018-2019).

POCA FIDUCIA – Una (breve) storia complicata quella di Sanabria nella Capitale. Arriva nel gennaio del 2014 dal Barcellona dopo aver fatto grandi cose (e tanti goal) nella cantera Blaugrana, con Sabatini innamorato di questo giovane attaccante tutta tecnica e velocità. Sei mesi al Sassuolo proprio di Di Francesco, poi il ritiro estivo agli ordini di Garcia.
Nella stagione 2014-2015 colleziona la miseria di due presenze in A (Cagliari e Parma), giocando con la Primavera di mister De Rossi. Garcia non punta su di lui, reputandolo ancora acerbo per il calcio italiano. L’anno successivo torna in Spagna, in prestito allo Sporting Gijon. In Liga rinasce, trova continuità e fiducia dimostrando il suo grande potenziale: conclude la stagione con 30 presenze e 11 goal segnati tra campionato e Coppa, realizzando due triplette contro il Las Palmas e la Real Sociedad. Un’ottima stagione per il paraguaiano, entrato nella storia della Liga: solo 9 giocatori in 50 anni erano arrivati in doppia cifra prima di compiere 20 anni (Messi, Aguero Raul, Fernando Torres, Bojan, Morientes Guerrero, Ufarte e Santillana).
ESPLOSIONE – Dopo l’annata positiva con lo Sporting torna alla Roma, ma si tratta solo di una breve fermata. Passa a titolo definitivo al Betis Siviglia, con la Roma che si tiene la recompra per tre stagioni. Primo anno sfortunato, alle prese con continui problemi fisici: 25 presenze (spesso dalla panchina) e 4 goal. In questo avvio di stagione è tutto un altro Sanabria.
Nell’ultima giornata della Liga è andato nuovamente a segno contro l’Alaves, arrivando a quota 6 reti in 8 gare, portando il Betis al quarto posto. Goal belli e pesanti, di destro e di sinistro, e di testa come quello storico al Bernabeu, con il club andaluso che non vinceva in casa del Real da 70 anni, facendo sfumare ai Blancos la possibilità di raggiungere il primato di 73 partite sempre a segno condiviso con il Santos di Pelé.
Un attaccante moderno, veloce e tecnico, bravo sotto porta e forte fisicamente. Prima e seconda punta, ama spaziare sul fronte offensivo ma diventa determinate nei 16 metri. Un attaccante completo, giovane (classe 96′), che rappresenta uno dei prospetti più interessanti del panorama europeo nel suo ruolo. Ora fa le fortune del Betis a suon di goal, con la Roma che lo osserva da vicino valutando la possibilità di riportarlo nella capitale, o decidere di realizzare una plusvalenza nei prossimi anni. Intanto Tony segna e punta in alto.


