Quando si dice: una promessa non mantenuta. È strano dirlo su un giocatore di appena 18 anni, ma il Real Madrid e il calcio europeo in generale si aspettavano già qualcosa di importante da Martin Odegaard. Il baby prodigio norvegese, che nel 2015 passò ai Blancos per cifre pazzesche relativamente a un minore (1,5 milioni di euro d’ingaggio!) non riesce proprio a emergere. Nemmeno all’Heerenven, club olandese in cui si trova attualmente in prestito: solo 9 presenze con zero gol in questa stagione. E dire che alcuni già lo immaginavano titolare in Spagna al fianco di Cristiano Ronaldo. Ma si trova comunque in ottima compagnia. Ricordiamo altri giocatori che nel recente passato non hanno reso esattamente secondo le previsioni.
5) Klaas-Jan Huntelaar. Soprannominato Il Cacciatore, nel 2006 fece scalpore il suo trasferimento proprio dall’Heerenven all’Ajax per 9 milioni di euro: si trattava allora dell’acquisto più costoso nella storia dei Lancieri. Centravanti forte di testa, in Eredivisie ad appena 20 anni ha frantumato record su record di gol. Addirittura 33 su 34 presenze nel 2007-08. In Olanda sono sicuri di aver a che fare con l’erede di Patrick Kluivert. Ci crede il Real Madrid, che se lo accaparra nel 2009 per 27 milioni. In Spagna il ragazzo non si ambienta, segnando comunque 8 reti in una stagione. Stesso discorso l’anno dopo al Milan, dove segna 7 reti ma appare decisamente disorientato. Troverà la sua dimensione nelle 7 stagioni con la maglia dello Schalke 04, con 81 reti in 168 presenze. Da lui però ci si aspettava molto di più.
4) Bojan Krkic. Un fenomeno annunciato, cresciuto nel Barcellona con Lionel Messi ma addirittura più prolifico di lui sottorete negli anni della cantera. Un altro fenomeno blaugrana come Ronaldinho prevede grandi cose per questo piccolo attaccante spagnolo, di padre serbo. Che però tra il 2007 e il 2011 non riesce a trovare molto spazio all’ombra dei fuoriclasse dell’attacco catalano. Nel 2011 segue così Luis Enrique nell’avventura alla Roma, dove però delude tantissimo: solo 7 reti su 33 presenze, ma soprattutto grande discontinuità. Fugaci apparizioni al Milan e all’Ajax, per poi stabilirsi in Inghilterra alla corte dello Stoke City. Non esattamente l’epilogo che si sperava per lui.
3) Ganso. Nel Santos di Neymar, molti erano convinti che il vero fenomeno fosse lui. Trequartista dal tocco raffinato e dal sinistro formidabile, alcuni lo paragonano a Rivaldo. Problemi fisici e forse anche tanta debolezza caratteriale gli impediscono tuttavia di fare il grande salto di qualità. Rimarrà in Brasile di fatto fino alla scorsa estate, quando il Siviglia deciderà di puntare su di lui. Al momento, tuttavia, Ganso non ha racimolato che 6 presenze in Liga. È precipitato di fatto prima ancora di cominciare a volare.
2) Oscar. Quando sei a 20 anni il fantasista della Nazionale brasiliana, si vede che il futuro ti deve sorridere. E invece così non è stato del tutto per questo genietto del pallone, che il Chelsea nel 2012 prelevava dall’Internacional con la certezza di aver tra le mani il futuro fenomeno del calcio mondiale. In quattro stagioni tuttavia Oscar dimostrerà solo tanto potenziale inespresso. Infine ha ceduto alle lusinghe economiche dei cinesi dello Shanghai SIPG, di fatto terminando in anticipo una carriera nata con altre ambizioni.
1) Alexandre Pato. Il principe delle meteore negli anni Duemila è ancora una volta un brasiliano. E che brasiliano: arrivato al Milan nel 2008, gioca al fianco addirittura di Ronaldo e Kakà affermandosi già a 18 anni come un loro pari. Leonardo (allora d.s. rossonero) si dice sicuro che il Papero avrebbe vinto a breve il Pallone d’Oro. Problemi fisici e forse più d’una distrazione fuori dal campo (famosa la liason con Barbara Berlusconi) gli tarpano le ali. Oggi è in Cina a difendere i colori del Tianjin Quanjian.