Bomber a confronto in una delle partite più interessanti della 25a giornata di Serie A. Domenica all’Olimpico (ore 18) Roma-Torino sarà anche, se non soprattutto, la sfida tra Edin Dzeko e Andrea Belotti ovvero tra due degli attaccanti più prolifici del nostro campionato. Chi la spunterà tra questi giocatori che, in modo diverso, stanno vivendo un periodo magico della propria carriera?
Se i numeri contassero qualcosa (e un pochino contano), il pronostico penderebbe su Dzeko. Il 30enne bosniaco è arrivato a 28 reti in 34 presenze stagionali, di cui 18 in campionato. In Italia solo Gonzalo Higuain lo supera a quota-19. Dopo la travagliatissima scorsa annata, sta compiendo un’autentica riscossa davanti al suo tecnico Luciano Spalletti ma soprattutto agli occhi dei tifosi, che ormai lo hanno eletto a loro idolo. Le grandi prestazioni degli ultimi tempi rappresentano per lui una sorta di seconda giovinezza, un momento di esaltazione che l’ambiente giallorosso spera si concluda con almeno un risultato importante.
Dall’altra parte della barricata abbiamo però il Gallo rampante, un 23enne che nel giro di pochi mesi ha visto lievitare la propria quotazione di mercato da pochi spiccioli (relativamente parlando) a 90 milioni di euro. Con i suoi 17 gol in Serie A, è il migliore degli attaccanti italiani e vuole diventarlo anche fra gli europei. Di testa o di piede, di forza o di tecnica, non fa differenza: per lui ormai la porta è un bersaglio facile. Ha già segnato contro tutte le grandi del campionato e vuole ripetersi contro la Roma. I difensori di Spalletti dovranno tenere gli occhi aperti per non farsi beffare dalla fame di gol di questo giocatore predestinato.
Due parabole ascendenti insomma, ma di segno diverso. Dzeko è un giocatore di classe internazionale da molti anni, mentre Belotti si appresta a diventarlo. L’esperienza potrebbe in questo caso prevalere sull’incoscienza giovanile. Anche se, bisogna ricordarlo, domenica non si tratterà di un singolar tenzone. Alle spalle dei due centravanti ci sono due squadre con stili di gioco e qualità differenti, che dovranno saper valorizzare al meglio. Lode insomma ai due campioni, ma la palma del vincitore potrebbe non dipendere da loro.