Eccoci ad un nuovo turno di partite per le qualificazioni ai prossimi Mondiali di calcio di Russia 2018, in questo articolo andremo a vedere nel dettaglio i match più significativi di questa settimana.
Brasile – Argentina
Partiamo dal big match per eccellenza che andrà in scena a Belo Horizonte la notte tra giovedì e venerdì tra Brasile e Argentina (0.45 ora italiana): i Verdeoro guidano il girone unico del Sud-America con 21 punti, mentre per l’Albiceleste è quasi uno spareggio da dentro e fuori. La squadra di Bauza si trova infatti in 5a posizione con 16 punti e quindi a rischio esclusione dall’accesso diretto alla competizione. L’ultima volta, il 5 settembre 2009 a Rosario, il Brasile ha sconfitto per 3-1 l’Argentina (rete di Luisão e doppietta di Luís Fabiano) qualificandosi alla fase finale del campionato del mondo 2010 con tre turni di anticipo: è stata la prima vittoria dal 1995 in casa dei rivali.
Il ct Bauza si affiderà a una formazione molto offensiva: 4-3-3 per la Seleccion, che in porta vedrà ancora Sergio Romero. Difesa quasi totalmente British con Zabaleta e Mas sugli esterni, e Otamendi e Funes Mori coppia centrale. Maglia da titolare anche per Banega, che giocherà nel tridente di centrocampo assieme a Mascherano e Perez. Davanti il trio Messi, Di Maria e Aguero per provare a portare a casa i tre punti.
Il commissario tecnico Tite ripartirà dal 4-3-3, con un attacco molto mobile e una mediana di corsa e aggressività, gestita da Fernandinho, Renato Augusto e Paulinho. Sicurezza sulle corsie laterali, con Dani Alves da un lato e Marcelo dall’altro; a difendere i pali il romanista Alisson. Solo l’imbarazzo della scelta in attacco, secondo tradizione delle probabili formazioni brasiliane: i tre posti dovrebbero comunque essere riservati a Neymar, Willian e Coutinho.
Argentina (4-3-3): Romero; Mas, Funes Mori, Otamendi, Zabaleta; Mascherano, Perez, Banega; Di Maria, Messi, Aguero. CT: Bauza
Brasile (4-3-3): Alisson; Daniel Alves, Miranda, Thiago Silva, Marcelo; Fernandinho, Augusto, Paulinho; Willian, Coutinho, Neymar. CT: Tite
Inghilterra – Scozia
Passiamo ora ad analizzare un’altra partita avvincente, quella tra Inghilterra e Scozia che si giocherà allo stadio di Wembley a Londra venerdì 11 alle 20.45. Gli inglesi occupano il primo posto del giorne F con 7 punti, mentre la Scozia è leggermente indietro con soli 4 punti ma a -1 dalla Lituania seconda. In 134 anni l’Inghilterra ha trionfato 46 volte, non troppe più di quanto ci si potrebbe aspettare guardando alle statistiche scozzesi, dove le vittorie sono 41. Un dato non irrilevante, che mette l’accento su una delle teorie più diffuse tra gli appassionati del football, inconcepibile per qualsiasi legge statistico-economica legata al calcio: non c’è ranking FIFA o classifica che tenga, un derby è sempre un derby. Nel frattempo, il 18 settembre 2014, il popolo scozzese ha avuto l’occasione della vita: un referendum per l’indipendenza. Questa volta, però, le questioni economiche hanno avuto la meglio: vince il partito dei No, ma si sa che è difficile impedire a sport e politica di intrecciarsi.
Qui Inghilterra: il 4-3-3 è lo schieramento preferito di Southgate e così si è presentato nelle prime due partite. La nostra sensazione è che riproporrà la stessa formazione vista contro Malta e Slovenia, con la presenza di Kane dal primo minuto al posto di Sturridge.
Qui Scozia: dopo il pareggio per 1-1 all’ultimo minuto contro la Lituania il ct scozzese Gordon Strachan sembra orientato a mantenere lo stesso schieramento tattico anche contro gli inglesi.
Inghilterra (4-3-3): Hart; Walker, Cahill, Stones, Rose; Dier, Rooney, Henderson; Walcott, Lingard, Kane. CT: Southgate.
Scozia (4-5-1): Marshall, Paterson, R. Martin, Hanley, Robertson, Bannan, Fletcher, Burke, Snodgrass, Ritchie, C. Martin. CT: Strachan.
Italia – Liechtenstein
Guardiamo ora la nostra nazionale: ci aspetta un match sulla carta semplice ma da non sottovalutare, anche perché fuori casa, sabato 12 alle ore 20:45 presso lo stadio “Rheinpark” di Vaduz, capitale del Liechtenstein. Da qualche giorno ormai gira voce che Giampiero Ventura possa utilizzare un modulo inedito, il 4-2-4. Il tecnico ex Torino ha ritenuto opportuna la convocazione di Matteo Politano, attaccante attualmente in forza al Sassuolo di Di Francesco, e di Danilo Cataldi, centrocampista della Lazio e della Nazionale Under 21. Assente dai convocati anche Giorgio Chiellini, mentre Leonardo Bonucci sembra non essere al top e, per questo motivo, potrebbe non essere impiegato nella sfida contro il Liechtenstein. Difesa, dunque, composta da De Sciglio, Rugani e Antonelli, con il dubbio appunto Bonucci. La classifica del gruppo G vede Italia e Spagna al comando nel girone con 7 punti all’attivo; Albania e Israele si trovano a quota 6, mentre la Macedonia e il Liechtenstein sono ancora a zero punti.
Italia (4-2-4): Buffon; De Sciglio, Rugani, Bonucci, Antonelli; De Rossi, Verratti; Candreva, Immobile, Belotti, Insigne. CT: Ventura
Liechtenstein (4-5-1): Jehle; Rechsteiner, Polverino, Kaufmann,Burgmeier; Hasler, Wieser, Christen, Martin Buchel, Salanovic; Marcel Buchel. CT: Pauritsch.
Galles – Serbia
Altra partita di sabato 12 alle 20.45 è quella tra Galles e Serbia al Cardiff City Stadium. Il Galles, vera rivelazione di Euro 2016, è trascinato dalla sua stella Gareth Bale, nominato miglior giocatore dell’anno gallese, prova a scavalcare proprio la Serbia che guida il gruppo D con 7 punti al pari dell’Irlanda. Negli ultimi 5 scontri diretti tra le due formazioni il Galles non ha mai vinto contro i balcanici, da ricordare due pesanti risultati: 6-1 nell’ambito delle qualificazioni europee nel 2012 e il 3-0 sempre dei serbi per la qualificazione ai mondiali del 2014 in cui andò a segno anche il laziale Djordjevic.
Serbia (3-4-3): Stojkovic; Ivanovic, Nastasic, Maksimovic; Rukavina, Milivojevic, Gudelj, Kolarov; Tadic, A. Mitrovic, Kostic. CT: Slaoljub Muslin. CT: Chris Coleman
Galles (3-5-2): Hennessey; Gunter, Chester, A. Williams; Taylor, Ramsey, Allen, Ledley, Huws; Bale, Kanu. CT: Chris Coleman
Cile – Colombia
A Santiago, nella notte tra giovedì 12 e venerdì 13 novembre alle ore 00.30 italiane, si affrontano all’Estadio Nacional Julio Martinez Prádanos Cile e Colombia. Il Cile, dopo un eccellente inizio che lo ha visto nelle prime due giornate del girone di qualificazione ai mondiali del 2018 collezionare altrettante vittorie, 2-0 all’esordio contro il Brasile, pirotecnico 4-3 in Perù, con un Alexis Sanchez in formato super si trova ora in settima posizione con 14 punti e deve reagire se vuole puntare allo spareggio. Dall’altra parte ci sarà la Colombia di Pekerman a quota 17 punti. Dopo il successo per 2-0 nella prima giornata contro il Perù, è arrivata la pesante sconfitta subita a Montevideo contro l’Uruguay per 3-0 e nell’ultimo scontro proprio la Celeste ha bloccato la squadra di Cuadrado sul 2-2.
COLOMBIA (4-2-3-1): Ospina; Arias, O. Murillo, Mina, F. Diaz; C. Sanchez, Aguilar; Cuadrado, James Rodriguez, Cardona; Bacca. CT: Pekerman.
CILE (4-3-3): Bravo; Isla, Roco, Jara, Mena; M. Diaz, Aranguiz, Vidal; Fuenzalida, Edu Vargas, Beausejour. CT: Pizzi.
Stati Uniti – Messico
L’ultima partita che analizzeremo è la sfida al vertice nelle Qualificazioni Mondiali per il Nord e Centro America . Il girone finale si apre con il confronto tra le due big USA e Messico, le due squadre si affronteranno sabato 12 novembre, alle ore 01.45 (ora italiana), le quali non falliscono un passaggio iridato rispettivamente dal 1990 e dal 1994.
States che vogliono l’undicesimo approdo ai Mondiali e la leadership continentale che negli ultimi anni si son ritagliati vista la maggior continuità rispetto agli storici rivali che, pur andando tra alti e bassi, riescono sempre a mantenere un ottimo livello. Tricolores che si son già qualificati 15 volte ai Mondiali: solo Brasile, Germania, Italia e Argentina hanno fatto meglio nella storia.
Osorio punterà su un 4 3 3 spiccatamente offensivo. Il tridente d’attacco sarà fomato da Brizuela, Peralta, dos Santos, quest’ultimo chiamato a trascinare El Tricolor a Russia2018.
Nei turni precedenti il Messico è passato senza problemi nel Gruppo A con 16 punti su 18, più difficoltà per gli Stati Uniti che hanno ingaggiato una corsa a tre nel Gruppo C, poi vinto, con Trinidad & Tobago e Guatemala. La curiosità sta nel fatto che Stati Uniti e Messico si affrontino subito dopo la vittoria di Donald Trump, nuovo presidente americano dopo le elezioni. Prima che parta la costruzione del muro, quindi, spazio al calcio.
STATI UNITI (4-2-3-1): Story; Orozco, Gonzalez, Besler, Acosta; Bradley, Kitchen; Yedlin, Kljestan, Green; Altidore. CT: Klinsmann.
MESSICO (4-3-3): Munoz; Silva, Ayala, Marin, Aldrete; Pineda, Molina, Galaviz; Brizuela, Peralta, dos Santos. CT: Osorio.