Serie A, si pensa alle animazioni grafiche sugli spalti

Serie A, si pensa alle animazioni grafiche sugli spalti

Secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport la Serie A sta pensando di introdurre le animazioni grafiche sugli spalti per sentire meno, dalla tv, l’assenza del pubblico visto le porte chiuse.

Durante la prossima settimana infatti la Lega mostrerà ai club alcune ipotesi per riempire gli stadi con l’aiuto della tecnologia, un po’ come succede per i tappetini degli sponsor accanto alle porte. L’ipotesi è quella di mostrare digitalmente contenuti come anche brand e sponsor, ma la scelta potrebbe ricadere alla fine su bandiere e loghi dei club, visibili probabilmente solo con l’inquadratura principale e non dalle telecamere più strette.

Esistono infatti aziende che, tramite l’utilizzo di una sorta di coprisedili per i seggiolini, può proiettare virtualmente qualsiasi immagine. I club così dovranno scegliere quale soluzione privilegiare e quale tecnologia applicare.  

Idee simili stanno prendendo piede anche all’estero. Le partite di calcio in Spagna, ad esempio, potrebbero prendere spunto dai videogiochi per la ripresa. La Liga sta pensando infatti di aggiungere folle virtuali alle trasmissioni televisive degli incontri: Javier Tebas ha dichiarato venerdì che la Liga sta lavorando per offrire ai tifosi la possibilità di guardare le partite con una proiezione dei tifosi sugli spalti.

Quest’idea di riempire artificialmente gli spalti in sostituzione dei tifosi nasce dall’iniziativa del Borussia Moenchengladbach, in Germania, di porre le immagini cartonate degli abbonati sui seggiolini. Un’idea sicuramente originale e positiva, anche perché anziché rappresentare una folla indistinta valorizza l’immagine di ogni tifoso. Molto spesso però è meglio che certe iniziative rimangano isolate proprio per non svilire la loro particolarità: quella del Borussia lo è per il fatto di voler dare dignità appunto a ogni singolo supporter, senza ricorrere ad una rappresentazione generica  che funga solamente da riempitivo. Ancora peggio sarebbe sostituire immagini di loghi di club e tifoserie con brand a scopo commerciale, ma non ci stupiremmo neanche troppo: rispecchierebbe in pieno l’interesse primario dei vertici dirigenziali del nostro calcio, che è anche quello per cui si è deciso di riprendere questo campionato.




Il calcio riparte dopo il Coronavirus: ecco tutte le date

Il calcio riparte dopo il Coronavirus: ecco tutte le date

Il Coronavirus non è stato sconfitto ma i contagi sono al minimo, così le federazioni hanno dato l’ok alla ripresa dei campionati. Come tutte le grandi industrie anche il calcio ora riparte e lo fa in quasi tutta Europa, dopo esser stato fermo per circa tre mesi. Mentre le varie federazioni calcistiche studiano vari piani per la ripresa, tra porte chiuse e trovate per evitare i contagi, anche le nostre Serie A e Serie B sono state finalmente rilanciate: nella giornata di ieri i vertici della FIGC e delle leghe di A e B hanno ottenuto l’ok da parte del Governo e del Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora (le parole dopo l’ok le trovate sul nostro sito) per la ripresa dopo aver ricevuto il via libera da parte del CTS. Andiamo a vedere le date di ripartenza dei maggiori campionati europei, riportate da SportMediaset:

BELGIO – La prima a prendere posizione, campionato cancellato: decisione ratificata dopo i rinvii dell’Assemblea.

CROAZIA – Si pensa di riprendere il 6 giugno .

DANIMARCA – Il campionato è ripartito il 28 maggio con chiusura prevista il 26 luglio.

FRANCIA – Campionato cancellato il 30 aprile, titoli assegnati e retrocessioni ufficializzate. Si riparte nel 2020/21.

GERMANIA – Prime partite giocate il 16 maggio, il termine della stagione è fissato per il 27/28 giugno.

GRECIA – Si ripartirà il 6 giugno.

INGHILTERRA – I club riprenderanno a giocare il 17 giugno per terminare entro il 2 agosto.

ITALIA – Il calcio italiano ripartirà con la Coppa Italia. Le due semifinali di ritorno sono il 13 giugno (Juve-Milan, ore 20.45) e il 14 giugno (Napoli-Inter, ore 20.45). Finale il 17 giugno a Roma. Il 20 giugno riparte il campionato: venerdì si decide se con i recuperi o con la 27esima giornata.

NORVEGIA – Si ricomincia il 16 giugno.

OLANDA – Campionato cancellato senza assegnazione del titolo ma c’è un ricorso dell’Utrecht.POLONIA – Si riparte il 29 maggio.

PORTOGALLO – Ripresa fissata per il 3 giugno, con conclusione prevista il 21 luglio. La Serie B non riprenderà.

REPUBBLICA CECA – Si è ricominciato il 23 maggio con chiusura prevista entro il 15 luglio.

ROMANIA – Si pensa al 13 giugno, serve l’ok governativo.

RUSSIA – Il campionato riprenderà il 21 giugno: otto turni da finire il 22 luglio.

SCOZIA – La prima divisione scozzese non riparte: Celtic campione. I campionati di seconda, terza e quarta divisione sono stati dichiarati chiusi.

SERBIA – Si riprende il primo giugno con il pubblico, anche se i tifosi dovranno stare ad un metro di distanza uno dall’altro.

SPAGNA – La Liga pianifica di ripartire il 14 giugno con la 28.a giornata.

SVEZIA – Si pensa di riprendere il 14 giugno. Niente test a calciatori e tecnici, sì all’autocertificazione.

SVIZZERA – Si riparte il 19 giugno con la 24.ma giornata, conclusione il 2 agosto.

TURCHIA – Si riprende il 12 giugno.

UCRAINA – Si pensa di ricominciare il 30 maggio, serve l’ok governativo.

UNGHERIA – Campionato ripartito il 23 maggio, il Governo ha anche dato via libera al pubblico dal 28 maggio con regole di distanziamento.

Questa mattina il quotidiano francese L’Equipe ha aperto con un titolo forte che recitava “Come dei cog***ni?”, riprendendo le dichiarazioni dei giorni scorsi del presidente del Lione, Jean-Michel Aulas, che lotta inutilmente per giocare le ultime dieci gare della stagione sin dal giorno dell’ufficialità della sospensione definitiva: “Siamo troppo cogl…“, aveva dichiarato. Nel pezzo di Vincent Duluc, una delle prime firme de L’Equipe, si legge un attacco diretto al Governo ed ai vertici della Ligue 1, ritenuti responsabili di aver preso frettolosamente una decisione scossa e irresponsabile: “Un’eccezione europea che sottolinea il ruolo dello sport nel Paese, la sua mancanza di riconoscimento culturale da parte della classe politica che ne nega anche la dimensione economica. Nessuno ha difeso l’interesse generale dello sport, la cui ministra ha dichiarato non fosse prioritario. Solo la Francia ha scelto in modo diverso e non sarà facile aver ragione da sola”.

 

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Spadafora: “È giusto che il calcio riprenda come tutte le industrie”

Spadafora: “È giusto che il calcio riprenda come tutte le industrie”

Il Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, ha parlato al TG5 dopo l’ok dato alla ripresa del campionato di Serie A. Spadafora, che è sempre sembrato il più scettico circa la ripresa, ora si dice felice di poter rilanciare un movimento che, al pari di tutte le industrie d’Italia, ha bisogno di ripartire. Il Ministro dello Sport, al termine dell’assemblea con i vertici della FIGC, della Serie A ed il CTS, ha dato l’ok alla ripresa dei campionatI italiani di calcio e subito dopo ha parlato al TG5. L’appuntamento con il fischio d’inizio della Serie A (e della B) è fissato per il 20 giugno, con la Coppa Italia a fare da prologo già il 13 e il 14 con le semifinali e il 17 con la finale. Andiamo a vedere le parole del Ministro dello Sport riportate dall’ANSA:

LE DATE DELLA RIPARTENZA – “È giusto che il calcio riparta, così come tutto lo sport. La Serie A riprende il 20 giugno e il mio auspicio è che nella settimana precedente si possa giocare la Coppa Italia”.

FIDUCIA NELLA RIPRESA – “Nei momenti più difficili, quando c’erano i dati più alti della curva, ho pensato di non farcela. Ancora adesso, infatti, incrocio le dita perché il campionato possa andare avanti fino alla fine come previsto”.

REGOLE RIGIDE – “Confermato l’obbligo della quarantena di un soggetto positivo e quella conseguentemente precauzionale di tutto il resto del gruppo-squadra. Al momento la quarantena non si può allentare”.

COME CI SI MUOVERÀ IN CASO DI EMERGENZA – “Alla luce di tutti i discorsi fatti, se ci trovassimo di fronte a una nuova emergenza e la curva dovesse cambiare, e mi auguro ovviamente di no, è naturale che si sospenderà tutto. La Figc mi ha assicurato che esiste un piano B, con playoff e playout, ma anche un piano C, con la chiusura definitiva e la cristallizzazione della classifica. Per lo meno, ora smetteranno le storielle che ci volevano contrari alla ripartenza”.

DIRITTI TV – “Il mio auspicio è che ci sia un segnale da parte di Sky per andare incontro alla volontà di tutti gli italiani di vivere questa ripresa con passione, ma anche di evitare i rischi degli assembramenti in luoghi pubblici per vedere le partite”.

 

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Serie A, ecco il piano per far concludere il campionato

Serie A, ecco il piano per far concludere il campionato

Nella giornata di ieri è stato deciso di far ripartire la Serie A; il massimo campionato italiano sarà l’ultimo a ripartire tra quelli principali. La data scelta per tornare in campo è il venti giugno con lo svolgimento dei recuperi mentre la settimana prima si concluderà la coppa Italia (tredici e quattordici giugno ci saranno le semifinali mentre il diciassette l’atto conclusivo della competizione). Il tutto, ovviamente, senza il pubblico e con l’attuazione di tutte le norme per tenere il più al sicuro possibile giocatori e staff. La decisione ha comunque portato dei dissidi specie per quanto concerne il problema degli orari con molti giocatori che si stanno giustamente opponendo alla possibilità di scendere in campo alle 16.30 in piena estate; un altro punto da risolvere è quello sui contratti in scadenza al prossimo trenta giugno. Nodi da risolvere prima di tornare in campo; nel frattempo è stato stabilito un piano per far concludere la stagione. L’idea è quella di far giocare ben 127 partite in soli 50 giorni; un vero e proprio tour de force obbligato visto lo stop obbligato a causa del coronavirus. In questo programma è stato anche deciso come, in caso di un nuovo stop, si valuteranno due ipotesi: la cristallizzazione della classifica o lo svolgimento dei playoff

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Giocatori in scadenza, che succede?

Giocatori in scadenza, che succede?

La data per la ripresa della Serie A è stata fissata, ora però sarà necessario correre ai ripari e sistemare tutte le situazioni controverse, come riportato dall’edizione odierna del Corriere dello Sport. Per quanto riguarda i  prestiti e i giocatori senza contratto,  si può fare un patto per due mesi. La stagione chiude il 31 agosto, ma i calciatori hanno un contratto fino al 30 giugno. Ecco le possibili nuove date:

  •  30 giugno: scadenza accordi;
  •  1-31 agosto: accordi preliminari con altri club;
  •  31 agosto: fine della stagione;
  •  1 settembre: nuova stagione.

Si presume infatti che entro i primi di agosto il campionato, anche per garantire il successivo svolgimento delle coppe europee, sia già terminato. Ciò consentirebbe ai giocatori di accordarsi liberamente con i club senza che ciò possa ripercuotersi sugli esiti della competizione, anche se per molti ci saranno ancora gli impegni europei . Sarà un calciomercato molto più “smart”, più pragmatico e dove i tempi per le trattative saranno molto più compressi: ciò vuol dire che a favorire sconti e compromessi non saranno solo le difficoltà economiche dei club (nessuno ha la possibilità di permettersi spese faraoniche), ma anche il poco tempo a disposizione per concludere gli scambi. Bisogna infine tenere conto del fatto che quest’anno la preparazione per la nuova stagione si svolgerà in un periodo di tempo davvero esiguo e, presumibilmente, ogni squadra più che in passato vorrà avere una rosa completa il prima possibile, in modo da dare al gruppo la possibilità di collaudarsi in fretta.

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Inter, Juve e Milan si oppongono alle date della Coppa Italia

Inter, Juve e Milan si oppongono alle date della Coppa Italia

Inter, Juventus e Milan hanno espresso perplessità per le date della ripresa del calcio italiano, in particolare quelle di Coppa Italia che dovrebbe aprire le danze il 3 giugno. Il tabellone lascia pensare che semifinali e finali verranno giocate in soli cinque giorni, tanto che i nerazzurri, secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport, pensano anche a una provocazione: andare a Napoli con la formazione Primavera.

La preoccupazione dell’Inter è di giocare nella prima settimana subito tre partite di cui due dentro/fuori e magari a rischio supplementari, anche se la Lega sta pensando di abolirli per passare direttamente ai rigori. Prima la semifinale di ritorno al San Paolo, l’eventuale finale e poi contro la Sampdoria per il recupero di campionato (se la Serie A ripartisse proprio dai match mancanti della 25.a giornata).

Anche Juventus e Milan sono perplesse. Scaroni ha già parlato ieri per i rossoneri, il concetto nella sostanza è lo stesso condiviso dai bianconeri: decidere una coppa in tre giorni dopo uno stop di tre mesi non è giusto. E come se non bastasse le squadre impegnate poi dovrebbero riapprocciarsi al campionato con un fisico già appesantito da partite da dentro/fuori, trovandosi in svantaggio rispetto al resto della Serie A.

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Balata: “Non vedo come si possa ipotizzare solo la ripresa della Serie A”

Balata: “Non vedo come si possa ipotizzare solo la ripresa della Serie A”

Mauro Balata, presidente della Serie B, ha aperto alla possibilità di una ripresa del campionato parlandone a Retesport. Il presidente Mauro Balata della Lega Serie B si è detto fiducioso, per lui il campionato cadetto ricomincerà ma la decisione finale spetterà comunque al Governo. Andiamo a vedere le parole del presidente di Lega, riportate da Calcio News 24:

Non vedo e non capisco come sia possibile ipotizzare una ripresa della Serie A e non invece quella della Serie B. Stiamo risolvendo il problema dei tamponi, abbiamo strutture privatistiche convenzionate in tutta Italia per sostenere i tamponi con la frequenza imposta dal protocollo attuale. Con una ripartenza fissata intorno al 20 giugno potremmo avere anche una ulteriore possibilità di revisione dei protocolli. Il Governo sta monitorando la situazione e vedremo quali saranno le loro decisioni. Noi abbiamo avuto un atteggiamento di massimo rispetto nei confronti delle Istituzioni che hanno la responsabilità di tutelare la salute dei cittadini. Ma con la Fase 2 siamo in un momento migliore, speriamo e contiamo che nei prossimi giorni ci siano delle condizioni ancora migliori per ritornare a giocare”.

Difficoltà per la ripresa però ci sono, molti dei responsabili sanitari di Serie B hanno infatti scritto a Balata e Gravina: tra i firmatari del documento però non c’è quello del Benevento che evidentemente non ha condiviso i contenuti di un documento in cui, pur partendo dalla volontà comune di portare a termine il campionato cadetto e di seguire quanto prescritto dal Consiglio Federale, vengono evidenziate oggettive difficoltà sanitarie a cui i club dovranno far fronte.

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Bologna, secondo tampone negativo per il membro dello staff di Mihajlovic

Bologna, secondo tampone negativo per il membro dello staff di Mihajlovic

Buone notizie in casa Bologna, secondo quanto riportato da La Repubblica. All’indomani del sospetto caso di positività che era emerso dagli ultimi esami effettuati martedì, il secondo tampone cui è stato sottoposto uno degli uomini dello staff del tecnico Sinisa Mihajlovic è risultato negativo.

In una nota il club precisa che servirà comunque un altro test per essere al riparo da ogni rischio. Nelle prossime ore verrà effettuato un ulteriore e definitivo esame di approfondimento. In via precauzionale comunque l’allenamento di oggi sarà in forma individuale.

La notizia del sospetto caso di positività s’era abbattuta ieri, proprio alla vigilia del delicato incontro tra Governo e Lega Serie A per la decisione finale sulla ripresa del campionato il prossimo 13 giugno. Il Comitato tecnico-scientifico ha confermato la necessità di tenere in quarantena per due settimane le squadre coinvolte da casi di positività, ipotesi avversata dai vertici del calcio italiano, che vedono in questa limitazione la fine di ogni possibilità di concludere il campionato. Secondo le ipotesi vagliate dalla serie A, il Bologna dovrebbe tornare in campo il 20 giugno contro la Juventus.

A questo punto dell’anno l’accertamento di un caso positivo tra i giocatori o lo staff di una squadra di Serie A sarebbe un colpo durissimo: significherebbe dover mettere tutto il gruppo in quarantena per 14 giorni, ma senza le strutture adeguate per garantire questo tipo di isolamento. Vorrebbe dire inoltre uno stop degli allenamenti che andrebbe ad alterare degli equilibri già di per sé sconvolti dall’emergenza: l’inizio del campionato verrebbe rinviato a date che difficilmente permetterebbero una conclusione in tempi ragionevoli.

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Serie A, oggi il protocollo per la ripresa delle partite

Serie A, oggi il protocollo per la ripresa delle partite

Calcio e governo si rivedono per la prima volta dopo 36 giorni. Era il 22 aprile e l’emergenza Coronavirus era nel pieno del suo imperversare. Ora le acque si stanno pian piano calmando e, secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport, si tratta del momento giusto per annunciare la fatidica ripartenza della Serie A dopo mesi di polemiche, riunioni, rinvii, scarichi di responsabilità e protocolli provvisori: il protocollo per la ripresa delle partite sta arrivando.

Alle 18.30 Vincenzo Spadafora aprirà la conference call con tutte le componenti del mondo del calcio, nello stesso momento in cui al ministero dello Sport dovrebbero essere già arrivate le indicazioni del Comitato Tecnico-Scientifico.  Ieri il fascicolo non è stato aperto, ma ciò verrà fatto nella riunione di stamattina. Il protocollo sanitario per la ripresa delle partite riprende in pieno ciò che è stato stabilito per gli allenamenti: riesce difficile a questo punto pensare a una contrarietà degli scienziati.

Ieri Damiano Tommasi, il presidente dell’Assocalciatori, si è lamentato a “Il Mattino” della possibilità che le partite vengano disputate a orari improbabili per il periodo estivo: “i calciatori non sono dei robot, ci sono delle preoccupazioni. Una criticità è la partita alle 16.30 che a giugno e luglio in Italia non è pensabile“. Si tratta di una preoccupazione legittima, che neanche la possibilità di effettuare cinque sostituzioni potrebbe attenuare. L’unico vantaggio di giocare ad alte temperature, se ciò fosse veramente possibile, sarebbe la riduzione delle possibilità di contagio tra i calciatori: le particelle di salive che mettiamo nell’aria quando parliamo o respiriamo evaporerebbero immediatamente.




Gastaldello: “Contrario alla ripresa, giocare alle 16:30 è scandaloso”

Gastaldello: “Contrario alla ripresa, giocare alle 16:30 è scandaloso”

Daniele Gastaldello, difensore e capitano del Brescia, si conferma contrario alla ripresa e ha parlato della situazione ai microfoni Radio Rai. Durante la trasmissione Radio Anch’io Sport, Gastaldello ha rilasciato un’intervista dove si è detto contrario alla ripresa su tutti i fronti: orari indecenti, incolumità a rischio, assenza di passione e playoff/playout non meritocratici, insomma Gastaldello proprio non ne vuole sapere di tornare a giocare. Andiamo a vedere le parole del difensore del Brescia:

Alcune settimane fa si è detto contrario alla ripartenza. La sua idea è sempre la stessa?
Resto sempre della mia idea. Non parlavo di paura, non bisogna averne, ma finire questo campionato è una forzatura per me. Si va incontro a dei rischi per l’incolumità dei calciatori. Giocare così tante partite, con temperature alte, non sarà semplice. Giocare alle 16.30 è una cosa scandalosa, non è fattibile“.

Com’è la situazione a Brescia?
Nel resto dell’Italia forse non si percepisce cosa sia successo in Lombardia. Si è vissuto un dramma importante, è morta tante gente. Le persone mi chiedono perché si pensi a riprendere a giocare e li capisco, hanno perso persone care. Tutto deve ripartire ma come ho detto prima questo campionato secondo me riparte in maniera molto forzata. Riparte un altro calcio, non sarà come a inizio marzo. La forma fisica sarà diversa, così come il contesto dove giocheremo, a porte chiuse. Non ci abbracceremo dopo i gol, questo non è calcio“.

Sarebbe d’accordo con i playoff?
No, perché si modificherebbe il regolamento. Altri sport si sono fermati. Noi rischiamo di rovinare anche il prossimo campionato e non solo questo. Al termine della prossima stagione poi ci saranno gli Europei. Si rischia molto, non siamo macchine. Il nostro fisico è fermo da più di due mesi. Non è come in estate, visto che quando finisce un campionato ci fermiamo massimo per un mese e poi ci prepariamo per un mese e mezzo. Ora si rischieranno infortuni importanti“.

Perché c’è stato questo lungo silenzio del calciatori sul tema ripresa?
Ne ho parlato anche con Damiano Tommasi. Questa cosa mi ha colpito molto. Anche sul protocollo non siamo stati chiamati in causa, nessuno ci ha chiesto se eravamo d’accorso. Noi siamo i primi a dover attuarlo ma non ci è stato chiesto aiuto. Sarebbe giusto che anche noi dicessimo la nostra“.

Cosa pensa della questione relativa ai contratti?
Le scadenze sono un problema. Noi calciatori siamo privilegiati ma ricordo che si sono anche giocatori di categorie inferiori che guadagnano il minimo federale e devono mantenere una famiglia. Devono essere pagati e non in ritardo. Credo che non si debba generalizzare tutto il mondo del calcio. Non tutti solo Cristiano Ronaldo“.

Qual è la sua soluzione? Fermare il campionato e no alle retrocessioni?
Dico solo che deve fermarsi, poi ci sarebbe il tempo per decidere. Se noi siamo ultimi in classifica è giusto che retrocediamo. Il calcio deve ritornare a essere una passione per tutti. Io in questo momento sto vedendo che dai giocatori la passione sta passando, visto che ci sono altri interessi“.

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