Costa Rica-Serbia: probabili formazioni, radiocronaca e dove vederla in TV e streaming

Il match inaugurale del Gruppo E vedrà affrontarsi Costa Rica e Serbia. I sudamericani proveranno a migliorare l’inaspettato risultato ottenuto nel Mondiale brasiliano, quando ai gironi superarono Italia e Inghilterra per poi fermarsi ai quarti di finale contro l’Olanda nella lotteria dei calci di rigore. Per la Serbia, invece, si tratta della la seconda partecipazione ad una coppa del Mondo, dopo quella del 2010: in quell’anno, la giovane nazionale non riuscì a superare la fase a gironi. La partita, in cui gli europei partiranno favoriti, si giocherà domenica 17 giugno alle 14.00 (ora italiana), presso lo stadio Samara Arena. Vediamo nel dettaglio le probabili formazioni di Costa Rica-Serbia.

Le probabili formazioni di Costa Rica-Serbia

Pochi dubbi per il CT Ramirez che scenderà in campo un 5-4-1 in cui l’unico riferimento in attacco sarà Urena. In alternativa Tejeda potrebbe prendere il posto sulla fascia di Venegas, con quest’ultimo che si sposterebbe nel ruolo di prima punta. Il giocatore più rappresentativo sarà il portiere, Navas, autore di una grande stagione con il Real Madrid. Per quanto riguarda la nazionale di Krstajić, l’unico vero ballottaggio è quello tra Mitrovic e Jovic, con l’attaccante del Newcastle favorito per scendere in campo dal primo minuto. Attenzione anche al giovane Zivkovic nel Benfica, che potrebbe essere una carta da giocare a partita in corso.

Probabile formazione Costa Rica (5-4-1): Keylor Navas; Gamboa, Acosta, Gonzalez, Duarte, Calvo; Ruiz, Borges, Guzman, Venegas; Urena. CT: Oscar Ramirez.

Probabile formazione Serbia (4-2-3-1): Stojkovic; Ivanovic, Milenkovic, Tosic, Kolarov; Matic, Milivojevic; Tadic, Milinkovic-Savic, Ljajic; Mitrovic. CT: Mladen Krstajić.

Radiocronaca Costa Rica-Serbia

La radiocronaca di Costa Rica-Serbia verrà trasmessa da RadioGoal24 sul canale Spreaker, sul proprio sito web www.radiogoal24.it e sulla pagina Facebook di RadioGoal24 a partire dalle ore 13.45.

Dove vedere in TV e streaming Costa Rica-Serbia

La partita sarà trasmessa in diretta esclusiva e in chiaro su Mediaset, precisamente su Italia 1. Il match sarà visibile anche in streaming su smartphone, tablet e laptop, tramite il servizio Premium Play per gli abbonati Mediaset.




Argentina-Islanda: probabili formazioni, radiocronaca e dove vederla in TV e streaming

Il primo match del Gruppo D sarà quello tra Argentina e Islanda. La squadra di Sampaoli, capitanata e guidata da Messi, tenterà di conquistare il titolo migliorando il risultato dello scorso Mondiale in Brasile quando fu sconfitta dalla Germania in finale. Dall’altra parte, l’Islanda sta cavalcando l’onda dell’entusiasmo post europeo: la squadra di Hallgrímsson proverà a stupire ancora. La favorita è ovviamente la formazione sudamericana, nonostante le insidie dell’avversaria che ha dimostrato di avere una fase difensiva solida e funzionale. La gara si giocherà sabato 16 giungo alle 15.00 (ora italiana), presso la Otkrytiye Arena. Vediamo nel dettaglio le probabili formazioni di Argentina-Islanda.

Le probabili formazioni di Argentina-Islanda

Pochi dubbi per Sampaoli, che ha deciso di lasciare in panchina la coppia juventina Higuain-Dybala. Il 4-3-3 del CT prevede Aguero prima punta, supportato da Messi e Di Maria. In mezzo al campo Mascherano e Biglia. In porta ci sarà Caballero. Otamendi-Rojo (favorito su Fazio) formerà la coppia di centrali. Nessun dubbio per Hallgrímsson, che si affiderà alla coppia Sigurdsson-Bodvarsson in attacco e darà le chiavi del centrocampo ad Hallfredsson. In difesa spazio al due Saevarsson-Arnason, pronti a fermare le insidie di un attacco, quello argentino, fra i più forti della competizione.

Probabile formazione Argentina (4-3-3): Caballero; Salvio, Otamendi, Rojo/Fazio, Tagliafico; Biglia, Mascherano; Meza, Messi, Di Maria; Aguero. CT: Sampaoli

Probabile formazioni Islanda (4-4-2): Halldorsson; Magnusson, R.Sigurdsson, Arnason, Saevarsson; Bjarnason, Hallfredsson, Gunnarsson, J.Gudmunsson; G.Sigurdsson, Bodvarsson. CT: Hallgrímsson

Radiocronaca Argentina-Islanda

La radiocronaca di Argentina-Islanda verrà trasmessa da RadioGoal24 sul canale Spreaker, sul proprio sito web www.radiogoal24.it e sulla pagina Facebook di RadioGoal24 a partire dalle ore 14.45.

Dove vedere in TV e streaming Argentina-Islanda

La partita sarà trasmessa in diretta esclusiva e in chiaro su Mediaset, precisamente su Italia 1. Il match sarà visibile anche in streaming su smartphone, tablet e laptop, tramite il servizio Premium Play per gli abbonati Mediaset.




Speciale Russia 2018: Brasile, la rivincita di Neymar

Speciale Russia 2018 è la nuova rubrica targata RadioGoal24 che andrà ad esplorare tutte e 32 le squadre che parteciperanno alla più famosa ed importante competizione calcistica mondiale. Percorreremo, giorno per giorno, la storia, le statistiche e le curiosità di ogni singola formazione del torneo. Vi ricordiamo che potrete seguire la diretta streaming con radiocronaca di tutte le partite sulla nostra sezione Radio, con approfondimenti radiofonici dedicati e molto altro ancora nel nostro flusso dedicato. Questa volta è il turno del Brasile, che nel Gruppo E affronterà Costa Rica, Svizzera e Serbia.

Il cammino verso il mondiale

Il Brasile ha vinto senza particolari difficoltà il girone sudamericano di qualificazione ai Mondiali, distanziando di ben 10 punti l’Uruguay (seconda classificata) e di 13 l’Argentina (terza classificata). I verdeoro hanno raccolto 41 punti nelle 18 partite giocate e possono vantare sia il miglior attacco (41 goal) sia la miglior difesa (11 reti subite) di tutto il gruppo. Oltre alle dodici vittorie, sono arrivati cinque pareggi (contro Argentina, Uruguay, Paraguay, Colombia e Bolivia) e una sconfitta (contro il Cile). La vittoria più rappresentativa è stata sicuramente quella contro l’Argentina, nel match vinto per 3-0 dal Brasile grazie alle reti di Coutinho, Neymar e Paulinho. Il miglior marcatore della squadra di Tite nel girone di qualificazione al Mondiale è stato Gabriel Jesus del Manchester City, autore di 7 reti in 10 presenze; mentre al secondo posto troviamo Paulinho del Barcellona (6 reti in 11 presenze) e Neymar del Parsi Saint-Germain (6 reti in 14 presenze).

1) Brasile, la Squadra

Il Brasile dovrebbe schierarsi con un 4-3-3 o, all’occorrenza, in un 4-2-3-1. A difendere i pali dei neroverdi ci sarà Alisson, preferito a Ederson del Manchester City; la coppia difensiva sarà formata da Miranda e Thiago Silva, con Marquinhos verso la panchina; sulla fascia destra agirà Danilo del City, che prenderà il posto dell’infortunato Dani Alves, mentre su quella sinistra agirà Marcelo; davanti alla difesa ci sarà Casemiro, fiancheggiato da Paulinho e Fernandinho; la prima punta sarà Gabriel Jesus (in netto vantaggio su Firmino), che verrà supportato da Coutinho e Neymar. Nel caso Tite decida di schierare la sua squadra con il 4-2-3-1, Coutinho andrebbe a interpretare il ruolo di trequartista, con Willian pronto a prendere il posto di uno tra Paulinho e Fernandinho.

1.1) L’allenatore: Adenor Leonardo Bacchi, detto Tite

Tite giocò brevemente come attaccante, riuscendo a collezionare anche 34 presenze nella massima serie brasiliana. Dopo il suo ritiro a soli 30 anni, per gravi problemi alle ginocchia, ha dato inizio alla sua carriera di allenatore nel lontano 1990. Nella sua quasi trentennale carriera da tecnico ha allenato sempre in patria, a parte due brevi esperienze all’Al-Ain (2007/2008) e all’Al-Wahda (2010). Con il Corinthians ha vissuto il suo periodo d’oro, riuscendo a vincere due campionati brasiliani (10/11 e 14/15), una Copa Libertadores (11/12) e un Mondiale per Club (12/13). Nel suo palmarès possiamo trovare anche una Coppa Brasiliana vinta con il Gremio nella stagione 2000/01. Il 16 giugno del 2016 è stato nominato commissario tecnico del Brasile, in sostituzione dell’esonerato Dunga.

1.2) Brasile, la stella: Neymar

La stella del Brasile è sicuramente Neymar: il 26enne del Paris Saint-Germain ha collezionato 84 presenze e 54 reti con la maglia verdeoro, vincendo una Confederations Cup nel 2013. Dopo aver fatto tutta la trafila delle nazionali giovanili, il suo esordio (con tanto di goal) arriva il 10 agosto del 2010 sotto la gestione di Mano Menezes, nel match vinto per 2-0 contro gli Stati Uniti. L’ex Barcellona ha poi partecipato alle Copa America del 2011, del 2015 e del 2016, oltre al Mondiale casalingo del 2014.

2) La storia

Il Brasile è la nazionale più vincente di sempre: nessuna altra squadra è riuscita a vincere cinque mondiali (1958, 1962, 1970, 1994 e 2002) e a parteciparci ben 35 volte. Nel palmarès della squadra possiamo trovare anche otto Copa America (1919, 1922, 1949, 1989, 1997, 1999, 2004 e 2007) e quattro Confederations Cup (1997, 2005, 2009 e 2013).
L’esordio internazionale nei verdeoro risale al 20 settembre 1914, nel match perso per 3-0 contro l’Argentina. Il calciatore con il record di presenze è Cafu (142) mente quello con più goal realizzati è Pelé (77).




Speciale Russia 2018: Germania, un Mondiale da difendere

Speciale Russia 2018 è la nuova rubrica targata RadioGoal24 che andrà ad esplorare tutte e 32 le squadre che parteciperanno alla più famosa ed importante competizione calcistica mondiale. Percorreremo, giorno per giorno, la storia, le statistiche e le curiosità di ogni singola formazione del torneo. Vi ricordiamo che potrete seguire la diretta streaming con radiocronaca di tutte le partite sulla nostra sezione Radio, con approfondimenti radiofonici dedicati e molto altro ancora nel nostro flusso dedicato. Questa volta è il turno della Germania, che nel Gruppo F affronterà Messico, Svezia e Corea del Sud.

Il cammino verso il mondiale

La Germania ha dominato in lungo e in largo il Gruppo C nelle qualificazioni ai Mondiali: i tedeschi hanno conquistato dieci vittorie su dieci partite, concedendo solamente 4 goal (2 contro l’Azerbaigian, 1 contro la Repubblica Ceca e 1 contro l’Irlanda del Nord) e segnandone ben 43. L’esordio della squadra di Low è stato bagnato da una vittoria per 3-0 in casa della Norvegia. Le vittorie più eclatanti sono state un 7-0 e un 8-0 contro il San Marino, e un 6-0 nel match di ritorno contro la Norvegia. Il capocannoniere delle qualificazioni è stato Sandro Wagner , attaccante del Bayern Monaco non convocato nella lista dei 23, che con 5 reti in 3 presenze è stato il miglior marcatore della squadra tedesca; al secondo posto invece si piazza Thomas Muller, anche lui autore di 5 reti, ma distribuite in 9 presenze.

1) La squadra

La Germania dovrebbe schierarsi con un 4-2-3-1 con in porta il rientrante Neur che, dopo il lungo infortunio, ha dimostrato nelle amichevoli di essere tornato in forma. La coppia difensiva sarà quella del Bayern Monaco, formata da Boateng e Hummels, con Rudiger pronto a subentrare; sulla fascia destra giocherà Kimmich mentre a sinistra ci sarà Hector, terzino del Colonia. Il duo di centrocampo sarà formato da Kroos e Khedira, con lo juventino in vantaggio su Gundogan; la linea della trequarti sarà occupata da Ozil, spalleggiato da Reus e Draxler; il ruolo di prima punta sarà interpretato da Muller, in netto vantaggio su Werner. Possibile anche anche la scelta tattica di far indietreggiare di qualche metro la posizione dell’attaccante del Bayern Monaco, che giocherebbe al posto di Draxler, con Werner titolare nel ruolo di prima punta.

1.1) L’allenatore: Joachim Low

Il 58enne tedesco ha trascorso la sua carriera da attaccante in Germania, riuscendo anche a collezionare 4 presenze nella nazionale maggiore tedesca. Prima di ricoprire la carica di allenatore, ha fatto parte dello staff di diverse squadre tedesche, svizzere, turche e austriache. Nell’agosto del 2006, dopo che la Germania fu eliminata in semifinale per mano dell’Italia ai Mondiali, Low comincia il suo incarico da ct tedesco, carica che ricopre tuttora. Con la nazionale del suo paese ha vinto il Mondiale del 2014, battendo in finale l’Argentina per 1-0, e una Confederations Cup nella scorsa stagione. Questo sarà il terzo Mondiale a cui parteciperà.

1.2) La stella: Mesut Ozil

Il giocatore che potrebbe spostare gli equilibri nel corso della manifestazione potrebbe essere proprio il giocatore dell’Arsenal. Ozil, che al momento può vantare 90 presenze e 23 goal con la sua nazionale, ha esordito con la Germania nel febbraio del 2009, in occasione della partita persa per 1-0 contro la Norvegia. Dopo qualche match, il giocatore di orgini tuche è diventato un perno dello scacchiere di Low, che non ha quasi mai rinunciato alle sue giocate e alla sua fantasia. L’ex trequartista del Real Madrid ha fatto parte della spedizione in Sudafrica nel 2010 e ovviamente in quella in Brasile nel 2014. Anche per lui, questo sarà il terzo Mondiale da protagonista.

2) La storia

L’esordio internazione della nazionale tedesca è datato il 5 aprile 1908, in occasione del match perso per 5-3 contro la Svizzera. La Germania ha partecipato 19 volte ai Mondiali e, proprio come l’Italia, può vantare quattro Coppe del Mondo: quella del 1954, del 1974, del 1990 e infine quella del 2014. Altre quattro volte è invece arrivata in finale, per poi arrendersi contro l’avversaria di turno. Nel palmarès possiamo trovare anche tre Campionati Europei, vinti nel 1972 (l’anno dell’esordio in questa competizione), nel 1980 e nel 1996. Il giocatore con più presenze è Lothar Matthaus, con 150 partite, mentre il capocannoniere è Miroslav Klose, a quota 71 reti.




Speciale Russia 2018: Spagna, l’ultimo mondiale di Iniesta

Speciale Russia 2018 è la nuova rubrica targata RadioGoal24 che andrà ad esplorare tutte e 32 le squadre che parteciperanno alla più famosa ed importante competizione calcistica mondiale. Percorreremo, giorno per giorno, la storia, le statistiche e le curiosità di ogni singola formazione del torneo. Vi ricordiamo che potrete seguire la diretta streaming con radiocronaca di tutte le partite sulla nostra sezione Radio, con approfondimenti radiofonici dedicati e molto altro ancora nel nostro flusso dedicato. Questa volta è il turno della Spagna, favorita nel girone con Portogallo, Marocco e Iran.

Il cammino verso il mondiale

Nelle qualificazioni al mondiale, la Spagna ha partecipato al Gruppo G insieme a Italia, Albania, Israele, Macedonia e Liechtenstein. La squadra di Lopetegui non ha incontrato particolari difficoltà a superare il girone da prima classificata: nelle dieci partite giocate, gli spagnoli ne hanno vinte nove e pareggiata soltanto una, proprio contro l’Italia nel match terminato 1-1 (De Rossi, Vitolo). Al termine delle partite dei girone, ampiamente dominato, le Furie Rosse possono vantare uno score di 36 goal segnati (3,6 a partita) e solamente 3 subiti. C’è da considerare che ben 16 reti delle 36 segnate sono state il bottino dei due scontri contro il Liechtenstein, terminati entrambi sul risultato di 8-0.  I capocannonieri della nazionale sono tre, tutti a quota 5 goal: Morata (che non è stato convocato per il Mondiale), Isco e Diego Costa.

La squadra

La Spagna dovrebbe schierarsi con un 4-3-3 o un eventuale 4-2-3-1. Tra i pali ci sarà De Gea del Manchester United; sull’out di destra dovrebbe giocare Carvajal, sulla via del recupero dopo l’infortunio rimediato in finale di Champions League contro il Liverpool (in caso contrario è pronto Azpilicueta); la coppia difensiva sarà formata, ovviamente, da Ramos e Pique, capisaldi di Real Madrid e Barcellona; a completare la difesa, come terzino sinistro, ci sarà Jordi Alba. La zona nevralgica del campo sarà comandata da Iniesta, al suo ultimo mondiale; davanti alla difesa giocherà Busquets, mentre nel ruolo di mezzala destra ci sarà un ballottaggio tra Koke e Thiago, con il giocatore dell’Atletico Madrid in vantaggio. Al centro dell’attacco, dopo l’esclusione di Morata, ci sarà sicuramente Diego Costa; a supportarlo sulla fascia destra giocherà Isco, mentre sulla sinistra agirà David Silva. Attenzione anche ad Asensio, che potrebbe essere l’asso nella manica del tecnico Lopetegui.

1.1) L’allenatore: Julen Lopetegui

Lopetegui ha trascorso una carriera tra i pali, vestendo, tra le altre, anche le maglie di Barcellona e Real Madrid e può vantare una presenza con la nazionale maggiore spagnola, nel match giocato nel 1994 contro la Croazia. La sua storia da allenatore comincia nella stagione 2003-2004, quando si siede sulla panchina del Rayo Vallecano e viene esonerato dopo pochi mesi dall’inizio del campionato. Dopo essere stato Capo Scout nelle file del Real Madrid, diventa il tecnico del Castilla nella stagione 2008/2009. Dal 2010 al 2014 ha fatto parte dello staff tecnico della nazionale spagnola, ricoprendo prima la carica di allenatore della squadra U19, con cui ha vinto un europeo, e poi dell’U21, con cui ha vinto un altro europeo. Nel 2014 diventa allenatore del Porto fino all’esonero nel 2016, concludendo l’esperienza portoghese senza nessun risultato rilevante. Nel luglio del 2016 viene nominato ct della Spagna al posto di del Bosque.

1.2) La stella: Andrés Iniesta

Don Andrés giocherà il suo ultimo mondiale con la Spagna, dopo aver già dato addio al Barcellona e al calcio europeo. Il 34enne ha collezionato ben 129 presenze e 13 reti da quando ha esordito con la maglia delle Furie Rosse, e cioè nel lontano maggio del 2006 (Spagna-Russia 0-0). Il suo palmarès con la nazionale parla per lui: una Coppa del Mondo (2010) e due Campionati Europei (2008 e 2012), oltre a due Europei vinti con l’U19 e l’U17. Nella storia della Spagna, Iniesta si trova al 4° posto nella classifica delle presenze e, al termine del mondiale, potrebbe superare anche Xavi, a quota 133.

2) La storia

L’esordio della Spagna nelle competizioni europee avvenne nel 1920, in occasione di un match contro la Danimarca vinto per 1-0. La forza della nazionale ispanica, per come la conosciamo noi, è relativamente giovane: infatti, oltre alla Coppa del Mondo del 2010 e ai Campionati Europei del 2008 e del 2012, gli spagnoli possono vantare solo un altro titolo: l’Europeo del 1964, giocato proprio in Spagna. Tornando ai Mondiali, prima della manifestazione in Sudafrica, le Furie Rosse non erano mai andate oltre i quarti di finale.




Speciale Russia 2018: Marocco, difesa e fantasia

Speciale Russia 2018 è la nuova rubrica targata RadioGoal24 che andrà ad esplorare tutte e 32 le squadre che parteciperanno alla più famosa ed importante competizione calcistica mondiale. Percorreremo, giorno per giorno, la storia, le statistiche e le curiosità di ogni singola formazione del torneo. Vi ricordiamo che potrete seguire la diretta streaming con radiocronaca di tutte le partite sulla nostra sezione Radio, con approfondimenti radiofonici dedicati e molto altro ancora nel nostro flusso dedicato. Questa volta è il turno del Marocco, che nella fase a giorni se la dovrà vedere con Spagna, Portogallo e Iran.

Il cammino verso il mondiale

Il Marocco, dopo aver avuto accesso alla terza fase delle qualificazioni ai Mondiali grazie alla vittoria nella doppia sfida contro la Guinea Equatoriale,  si è reso protagonista vincendo il girone del Gruppo C, davanti a Costa d’Avorio, Gabon e Mali. La nazionale allenata da Renard, nelle sei partite giocate, ha conquistato tre vittorie e tre pareggi, senza rimediare nessuna sconfitta: il dato più interessante è sicuramente quello nella casella dei goal subiti: zero. La coppia formata da Benatia e da uno tra Saiss e da Costa potrebbe essere una delle difese più interessanti da osservare durante questa manifestazione. Il problema della squadra potrebbe essere l’attacco che, nelle sei partite del girone, è rimasto a secco in tre match, la metà delle volte. Ben tre 0-0 rimediati contro tutte le squadre del girone potrebbero essere un campanello di allarme per la nazionale marrocchina, che è riuscita comunque ad imporsi per 6-0 in uno dei due match contro il Mali.

1) La squadra

Il Marocco dovrebbe giocare con un 4-3-3, che all’occorrenza può diventare un 4-2-3-1 o un 4-2-4. Tra i pali ci sarà Munir Mohamedi, portiere del Numancia (seconda serie spagnola); sull’out destro della difesa agirà Dirar, terzino del Fenerbahce con un ottimo fiuto per il goal; la coppia difensiva, come abbiamo già scritto, sarà formata da Benatia e da uno tra Saiss (Wolverhamptom) e da Costa (Basaksehir), con il primo favorito sul secondo; a completare la difesa ci sarà il talentuoso terzino sinistro Hakimi, 19enne del Real Madrid che ha raccolto già 17 presenze in questa stagione con la maglia dei Blancos. Il centrocampo sarà composto da El Ahmadi del Feyenoord, che agirà davanti alla difesa; la mezzala sinistra sarà interpretata da Belhanda, fantasista del Galatasaray; infine, come mezzala destra dovrebbe giocare Boussoufa, calciatore dell’Al-Jazira. A guidare l’attacco della squadra di Renard ci sarà Boutaib, punta del Malatyaspor, supportato a sinistra da Ziyech (gioiello dell’Ajax) e a destra da Amrabat (Leganes). Da tenere d’occhio sarà anche il trequartista Harit, spesso il primo cambio dell’allenatore: il 20enne dello Schalke potrebbe essere una delle sorprese di questo mondiale.

1.1) L’allenatore: Havre Renard

Il 49enne francese è specializzato nel guidare le squadre africane: nel suo curriculum può vantare di aver allenato, oltre al Marocco, anche lo Zambia, la Costa d’Avorio, l’Angola e il Ghana, nazionale con cui ha dato inizio alla sua carriera da tecnico nel luglio del 2007. Nella sua bacheca dei trofei possiamo trovare ben due Coppe d’Africa, vinte con lo Zambia nel 2012 e con la Costa d’Avorio nel 2015. Per quanto riguarda i club, Renard ha allenato l’Alger (prima serie algerina), il Sochaux e il Lille, senza però ottenere risultati entusiasmanti.

1.2) La stella: Medhi Benatia

Con ben 54 presenze in nazionale, Benatia è il giocatore più rappresentativo del suo paese, di cui è anche il capitano. Soprattutto grazie al suo contributo, la nazionale può fare della difesa il suo punto di forza. Il difensore della Juventus ha esordito con il Marocco il 7 giugno del 2009 (ovviamente senza subire goal), nel match contro il Camerun valido per le qualificazioni del Mondiali del 2010. Da quel momento il 31enne è diventato una pedina fondamentale del reparto difensivo marrocchino. Dal 14 agosto del 2013, Benatia è il capitano della sua nazionale.

2) La storia

L’esordio internazione del Marocco è datato 19/10/1957, nel match disputato contro l’Iraq e terminato sul risultato di 3-3. La nazionale può vantare cinque partecipazioni ai mondiali, di cui la prima è stata alla manifestazione del 1970 in Messico. Il miglior risultato conseguito è stato nel 1986, quando il Marocco raggiunse gli ottavi di finale, segnando un nuovo record per le squadre africane. Infine, nel palmarès della nazionale c’è anche una Coppa d’Africa, conquistata nel 1976 in Etiopia.




Russia 2018: tutte le partite del Mondiale in chiaro su Mediaset

E’ arrivata l’ufficialità: il Mondiale di Russia 2018 verrà trasmesso in esclusiva su Mediaset. Tutte le 64 partite saranno in chiaro. Il gruppo milanese controllato dalla famiglia Berlusconi ha battuto la concorrenza della Rai, che per la prima volta nella storia della televisione italiana non trasmetterà le partite dei Mondiali.