Roma, potrebbe firmare Viviano, Fuzato andrà in prestito

Roma, potrebbe firmare Viviano, Fuzato andrà in prestito

Notizia di ieri che il portiere della Roma Pau Lopez dovrà stare fermo per almeno un mese a causa di una micro frattura al polso sinistro, lo staff spera di recuperarlo per la ripresa del campionato. In ogni caso la Roma si muove sul mercato e sta sondando le possibili soluzioni, tra queste c’è lo svincolato Viviano, che era stato vicino all’Inter verso la fine di Gennaio. L’ex portiere della Sampdoria è stato offerto a Petrachi, che al momento si è preso del tempo per monitorare il recupero di Pau Lopez, Viviano è seguito anche dalla Lazio, che è alla ricerca di un secondo portiere dato che Inzaghi nel corso di questa stagione non si è mai fidato del tutto di Proto. Per la prossima stagione invece, in casa Roma, sembra quasi certo l’innesto di un nuovo portiere che andrà a fare il vice di Pau Lopez, mentre Mirante scalerà nel ruolo di terzo onorando l’ultimo anno di contratto con i giallorossi; andrà invece in prestito il giovane portiere brasiliano classe 97′ Daniel Fuzato, così da offrirgli la possibilità di trovare continuità e minuti per giocare.

 

 

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Cessione Roma: Pallotta cerca nuovi soci e guarda in Arabia Saudita

Cessione Roma: Pallotta cerca nuovi soci e guarda in Arabia Saudita

Il coronavirus, con il conseguente stop della Serie A, ha portato numerosi problemi nel mondo del calcio; uno di questi riguarda la Roma e la questione riguardante la cessione societaria. Prima della pausa forzata, infatti, Pallotta era in trattativa con Friedkin e sembrava essere veramente vicino il cambio di proprietà per la squadra capitolina. Con la pandemia, ovviamente, è cambiato tutto e ora l’attuale presidente giallorosso si sta guardando intorno alla ricerca di nuovi soci. Uno potrebbe arrivare direttamente dall’Arabia Saudita dove, il proprietario di un fondo saudita Muhammad bin Salman, sembrerebbe interessato alla Roma. In realtà nel mirino del principe ci sta da tempo il Newcastle ma l’affare, da circa 400 milioni di euro, non di facile soluzione; ecco allora che uno degli uomini più ricchi del mondo sta guardando in Italia e, in particolar modo, a Roma dove la squadra capitolina ha voglia di voltare pagina e diventare uno dei club più importanti a livello nazionale e internazionale. Il percorso, ovviamente, non è semplice e i soli soldi non basterebbero ma avere al timone uno come il principe saudita è sicuramente una buona base di partenza.

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Roma, il futuro di Lorenzo Pellegrini è ancora tutto da decidere

Roma, il futuro di Lorenzo Pellegrini è ancora tutto da decidere

Uno dei giocatori più rappresentativi della Roma, oltre ad Edin Dzeko, è senza ombra di dubbio Lorenzo Pellegrini; il centrocampista, nonostante negli ultimi mesi in cui si è potuto giocare non è riuscito ad esprimersi nel migliore dei modi, è stato fondamentale nella Roma di Fonseca per la sua capacità di muoversi tra le linee e l’abilità nel liberare i suoi compagni al tiro. Elemento indispensabile anche fuori dal campo come ha dimostrato in un periodo complicato per il calcio causa coronavirus che ha messo a rischio il termine della stagione; in questa fase, infatti, il numero sette giallorosso si è comportato da vero leader restando vicino ai compagni più fragili psicologicamente e svolgendo un ruolo determinante per quanto riguarda il taglio degli stipendi. Azioni che testimoniano le qualità extra-calcistiche di un giocatore il cui futuro a Roma non è per nulla sicuro. Qualora la Serie A dovesse ripartire non dovrebbero esserci problemi sulla permanenza di Pellegrini nella capitale; diverso il discorso in caso di definitivo stop del campionato considerando le esigenze di budget della Roma. La volontà del numero sette è chiara: restare a vita nella capitale. Il problema è che non dipende solo da lui.

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Roma, le vecchie abitudini non muoiono: infortunio per Pau Lopez

Roma, le vecchie abitudini non muoiono: infortunio per Pau Lopez

La fase due che ha investito il mondo del calcio, e non solo, per affrontare il coronavirus non ha cambiato le vecchie abitudini in casa Roma. I giallorossi, infatti, sono tornati ad allenarsi iniziando ovviamente dalle sessioni individuali. Subito un problema per Fonseca che dovrà fare a meno, per almeno un mese, di Pau Lopez. Il portiere ha riportato una micro-frattura al polso sinistro. Una tegola che impedisce al tecnico della Roma di poter avere tutta la rosa a disposizione; per due come Zappacosta e Pastore che sono rientrati in gruppi ci sta un Pau Lopez costretto a rimandare la ripresa della routine sportiva. L’unica cosa positiva per la Roma e i suoi tifosi è che, ad oggi, manca ancora una data certa per far ripartire la Serie A e concludere una stagione che difficilmente verrà dimenticata. L’importanza dell’estremo difensore spagnola nella rosa di Fonseca si è vista nella prima parte stagionale dove il portiere ha salvato più volte il risultato (il successo in casa del Bologna su tutti). Bisogna anche dire che Mirante, il vice di Pau Lopez, quando è stato chiamato in causa non ha mai sfigurato e, da questo punto di vista, va ricordata l’ottima prestazione fornita dal portiere italiano a San Siro contro l’Inter. Se lo stop dell’estremo difensore potrebbe non causare troppi problemi visto che dovrebbe essere a disposizione per una possibile ripresa, bisogna anche dire che la Roma non riesce a modificare una caratteristica che in questi anni ha contraddistinto, in negativo, le stagioni giallorosse. Riprendono gli allenamenti e il primo infortunio per le squadre di Serie A arriva da Trigoria; una musica che non cambierà mai.

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Florenzi: “a Valencia meno passione” e scoppia la bufera sui social

Florenzi: “a Valencia meno passione” e scoppia la bufera sui social

Il futuro di Alessandro Florenzi difficilmente sarà ancora alla Roma. L’ex capitano ha lasciato la capitale nel mese di gennaio per accasarsi al Valencia e giocare con maggiore continuità. Poi è arrivato il Coronavirus a complicare le cose, ma questo non cambia il fatto che alla fine della stagione il club spagnolo non lo riscatterà.

Per lui dunque in arrivo una probabile cessione o l’inserimento in uno scambio che porti a Fonseca una pedina preziosa. Non che il tecnico portoghese non stimi Florenzi. Gli ha dato spazio quando ha potuto, in altre occasioni gli ha preferito altri giocatori. Non lo ha ritenuto un titolare fisso e per questo motivo Florenzi, anche in ottica Europei (poi rinviati) ha preferito cambiare aria.

A Valencia non è stato fortunato. Prima un’espulsione rimediata e poi la varicella gli hanno impedito di scendere in campo con regolarità, facendogli saltare anche gli ottavi di Champions League contro l’Atalanta. Quindi il Coronavirus ha bloccato tutto per mesi e ora ci sarà poco tempo per farsi applaudire dai tifosi spagnoli.

Tifosi che se la sono presa per alcune dichiarazioni del giocatore durante una Facebook: “Qui ho trovato meno passione e un po’ più di libertà. È come se andassi al teatro, alla fine della partita è tutto finito. In stazione abbiamo fatto il biglietto come persone normali, a Roma avevamo la scorta”. Poi sul futuro: “Al termine del prestito tornerò a Roma, poi deciderò cosa fare”. Le sue parole riportate dai media locali hanno irritato non poco i sostenitori del club, che lo hanno duramente attaccato sui social: “Per me puoi già andartene, ingrato”, ha scritto un tifoso spagnolo. E ancora: “Parejo il biglietto non può comprarlo alla stazione, tu si perché non ti conosce nessuno”, “Ma perché ti dovrebbero fermare? Mica sei Rodrigo, Parejo o David Villa! A Roma eri capitano, qui non sei nessuno“, “Forse non ti fermano perchè sei qui da un mese? Io se ti incontro non ti riconosco. Non hai capito che cos’è il Valencia“. Tra i commenti anche quello di un noto giornalista spagnolo di Radio Esporte Valencia: “È normale che non ti fermano, qui sanno poco di te…”..

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Roma, Diawara: “Ho recuperato dall’infortunio, sono pronto per giocare!”

Roma, Diawara: “Ho recuperato dall’infortunio, sono pronto per giocare!”

Il centrocampista giallorosso Amadou Diawara, ha rilasciato un’intervista a Roma Radio. L’ex Napoli ha risposto a molte domande ed ha affrontato parecchi temi.

Il centrocampista guineano ha disputato 19 partite in questa stagione, prima del brutto infortunio al menisco che lo tiene lontano dai campi dal 20 Gennaio scorso.

Come ha vissuto questo periodo così particolare?
“Sto vivendo questo periodo come tutti, con un po’ di stress. Non vedo l’ora che finisca questo brutto periodo. Sono rimasto a casa seguendo le direttive del Governo”.

Com’è la situazione in Africa?
“Il virus ha colpito anche la Guinea, ma la situazione al momento sembra sotto controllo. Ho sentito mio padre e le mie sorelle, mi dicono che la situazione si sta risolvendo piano piano. Ci sono meno casi rispetto all’Italia, ma il virus ci ha comunque colpito, però è sotto controllo”.

Quanto conta per una squadra di calcio far parte in modo concreto del tessuto sociale al quale appartiene?
“La Roma si è comportata da grande squadra con quello che ha fatto fuori dal campo durante l’emergenza. Il calcio è lo sport più seguito al mondo e deve dare il suo contributo anche in queste situazioni”.

Che effetto le ha fatto tornare a Trigoria? Veniva da un infortunio, come sta?
“Sto bene. Non vedevo l’ora di tornare in campo per allenarmi con gli altri, anche se per ora ci stiamo allenando individualmente. Non vedevo l’ora di tornare a Trigoria, incontrare i compagni e tornare a fare le cose che facevamo prima”.

Qual è stata la cosa che le è piaciuta di più tornando in campo?
“Ritrovare i compagni. Stando con loro tutti i giorni ti ci affezioni. Non è stato bello non vederli per così tanto tempo, mi mancavano”.

All’inizio ha giocato poco, poi ha dato la sensazione di essersi inserito bene nel gioco di Fonseca…
“Venivo da un anno a Napoli, dove avevo giocato poco. Quindi sapevo che alla Roma avrei dovuto dare il 100% quando mi sarebbe stata data l’opportunità. Ho capito cosa voleva il mister da me e dagli altri centrocampisti e mi sono inserito bene”.

Cosa vi chiede Fonseca?
“Il mister ci chiede di metterci posizionati bene con il corpo, di aiutare i centrali difensivi. Gli piace uscire sempre con il pallone dal basso, il suo calcio è divertente”.

Ha scelto la numero 42 per Yaya Touré. Che cosa ha rappresentato per il calcio africano?
“E’ stato un grandissimo giocatore e un simbolo per tutti gli africani che giocano in questo ruolo. Di lui mi piaceva tutto, dalla visione di gioco alla tranquillità con il pallone. Mi faceva impazzire da piccolo. Devo fare qualche gol in più per assomigliargli ma con un po’ di lavoro posso arrivarci”.

E’ arrivato alla Roma tra lo scetticismo generale. Quando ha avuto la sensazione di aver vinto la tua scommessa?
“Quando sono arrivato alla Roma non avevo continuità di gioco, mi ero fatto anche male. Sono andato in Coppa d’Africa, mi ha aiutato molto e sono tornato anche prima per iniziare a lavorare con i compagni. Non era semplice entrare subito nei meccanismi della squadra, ho aspettato il momento sapendo che quando avrei trovato continuità non avrei deluso i tifosi romanisti ed è stato così”.

Che cosa si aspetta quando ritornerete in campo?
“Quando torneremo in campo sarà come a inizio campionato. Veniamo da un lungo periodo di stop, ci siamo allenati a casa. Servirà la forza per ricominciare e andare a mille per centrare il nostro obiettivo. Speriamo di tornare in campo, se si gioca il nostro obiettivo è arrivare tra le prime quattro”.

E’ riuscito a fare qualche passeggiata per Roma?
Ho avuto poco tempo per visitare Roma tra allenamenti, partite e infortuni. Non vedo l’ora che tutto questo finisca per scoprirla meglio.


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Ag. Gerson: “Grazie a Dio siamo riusciti a lasciare la Roma”

Ag. Gerson: “Grazie a Dio siamo riusciti a lasciare la Roma”

L’agente Marcao, padre e procuratore di Gerson, ha parlato ai microfoni di Yahoo Esportes del passato, presente e futuro del suo figlio ed assistito. Durante l’intervista Marcao ha criticato fortemente la Roma, rea dal suo punto di vista di aver creduto poco in Gerson ed avergli fatto così perdere tempo e anni di carriera. Andiamo a vedere uno stralcio della intervista:

Sulla trattativa che vide la Roma, nell’estate 2013, spuntarla sul Barcellona per accaparrarsi Gerson: “Avevamo già fatto tutto con il Barcellona, ma il club voleva pagare il cartellino solo 8 milioni di euro e, visto che il Fluminense aveva davvero bisogno di denaro, abbiamo deciso di chiudere con la Roma, visto che di milioni ne offriva 16”.

Sull’esperienza fallimentare di Gerson alla Roma“Volevano che firmassi con un procuratore. Non abbiamo nemmeno potuto trovare una casa, siamo rimasti in hotel per tre mesi. Ogni volta che provavamo ad affittare una casa dovevamo parlare con un uomo d’affari del quale non voglio nemmeno dire il nome. Siamo riusciti a risolvere solo quando abbiamo parlato con Totti e abbiamo preso uno dei suoi appartamenti. Ricordo che Gerson segnò due goal contro la Fiorentina, ma poi non giocò più di nuovo. Una volta l’hanno fatto giocare da ala, senza nessun tipo di allenamento, per marcare Higuain. Grazie a Dio siamo riusciti a lasciare la Roma”.

Sul futuro del suo figlio ed assistito dopo le ottime prestazioni col Flamengo“Nessuno sapeva dell’Arsenal, ma ora che lo sto dicendo lo sapranno tutti. Anche Borussia Dortmund e Tottenham lo stanno seguendo, ma per ora si parla solo di sondaggi”.


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Torino, Belotti ad un bivio: restare in granata o andare al Napoli

Torino, Belotti ad un bivio: restare in granata o andare al Napoli

Come riporta il quotidiano La Stampa il capitano del Torino Andrea Belotti si trova ad un vero e proprio bivio: restare in granata o accettare di cambiare squadra. Al momento il contratto del numero 9 scadrà il 30 Giugno 2020 e sicuramente c’è tempo per parlare di rinnovo. Su di lui, però, sembra essere forte l’interesse del Napoli che sarebbe disposto a inserire nella trattativa Petagna più 20 milioni di euro. Trattativa che sarebbe agevolata dal fatto che il nuovo DS granata sarà Davide Vagnati, attuale uomo mercato della SPAL, squadra nella quale gioca (in prestito) Petagna. C’è da dire, però, che da quanto filtra il presidente del Torino Urbano Cairo gradirebbe una soluzione senza contropartite tecniche e avrebbe già fissato il prezzo del cartellino del “Gallo” : 40 milioni di €. Belotti gode da sempre della stima di Rino Gattuso, il quale lo vede già come possibile erede di Milik. Il Napoli è senza dubbio la squadra che più di tutte sta “corteggiando” il capitano granata ma non va dimenticato anche l’interesse di altre squadre di Serie A come Milan e Roma e anche di club di Premier League come Manchester United e soprattutto Everton di Carlo Ancelotti che già lo avrebbe voluto nella sua avventura partenopea. Belotti veste la maglia del Torino dalla stagione 2015/16 e con i granata ha disputato 179 partite mettendo a segno 85 reti. La stagione 2016/17 è stata senza dubbio la più prolifica con ben 28 reti in tutte le competizioni.

La prossima stagione è quella che porta all’Europeo, slittato al 2021 causa emergenza Coronavirus perciò il “Gallo” dovrà valutare bene se restare in una società nella quale sa di essere importante ed ha la titolarità garantita (salvo cali di rendimento drammatici) o calarsi in una realtà più grande e conquistarsi il posto di domenica in domenica.


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Capello: “Genialità di Cassano era unica. Volevo Chiellini già alla Roma”

Capello: “Genialità di Cassano era unica. Volevo Chiellini già alla Roma”

Fabio Capello ha parlato ai microfoni di Sky Sport della trattativa che portò alla Juventus quello che ad oggi è l’attuale capitano bianconero:Giorgio Chiellini: “Giocava nel Livorno e venne acquistato dalla Roma, lo vidi giocare una partita, prendemmo il 50%. L’altro 50% lo acquistò la Juventus e alle buste la Juventus fece un’offerta superiore alla Roma. Fui molto contento di ritrovarlo a Torino”.

Su Amantino Mancini, allenato nella Stagione 2003/04, l’ultima in giallorosso dell’allenatore

“È un giocatore che mi è piaciuto subito, avevo bisogno di un giocatore del genere. Era un ragazzo serissimo, bravissimo sotto tutti gli aspetti. Ha fatto parte del gruppo in modo positivo”.

Su Cassano, allenato sia alla Roma che al Real Madrid nell’esperienza poco felice del Pide de Bari
“Aveva e ha ancora adesso delle qualità tecniche e una visione di gioco come Totti. La differenza tra lui e Totti è che Cassano aveva più facilità di dribbling e aveva visione di gioco negli ultimi metri. Poteva essere uno che faceva gol, non calciava come Totti. Poteva fare la differenza in qualsiasi momento. La genialità di Cassano era unica. Purtroppo si è fatto male da solo. È un ragazzo buonissimo e generoso, ma gli dicevo di fare questo e quest’altro, che aveva bisogno di migliorarci, lui annuiva per un minuto e mezzo. Mi ricordo una volta, gli dissi di andare piano con la macchina, ci trovammo fuori Roma per un mesetto, mi disse di sì, lui andò a manetta sulla corsia d’emergenza”.

Qualche giorno fa l’ex allenatore della Roma aveva invece parlato del suo rapporto con Francesco Totti

“È una leggenda metropolitana. Con Totti non ho mai avuto nessun problema, l’ho sostituito una volta contro la Juventus. Forse gli chiedevo di più, di essere meno romano, nel senso di essere meno pigro, lui poteva fare tutto e di più. Mai messo in discussione né la forza né la qualità del calciatore o il rapporto umano. Anzi se devo dire una cosa, consigliai a Totti questo: non regalare i soldi al procuratore. Gli dissi che uno come lui aveva bisogno di un commercialista o di un avvocato per fare i contratti”.


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Roma, Pau Lopez: “La gente ha bisogno di ricominciare e anche il calcio”

Roma, Pau Lopez: “La gente ha bisogno di ricominciare e anche il calcio”.

La Roma di Fonseca ha ripreso ad allenarsi e a lavorare nel centro di Trigoria ed i calciatori iniziano a rilasciare le prime dichiarazioni sul ritorno alla normalità. Quest’oggi è toccato al numero 1 dei giallorossi, Pau Lopez:

Queste la parole di Pau Lopez ai canali ufficiali giallorossi:

E’ stato bello rivedere le immagini dei calciatori a Trigoria. Com’è stato tornare?
E’ bello tornare a Trigoria dopo tanto tempo. La situazione è un po’ strana per tutto quello che dobbiamo fare, ma adesso è necessario. Possiamo solo passare in stanza a prendere l’abbigliamento e indossare sempre la mascherina“.

In questa situazione che tipo di lavoro fate?
“La squadra è divisa in 3 gruppi da 4, ogni gruppo ha un campo per sé. Noi portieri ci alleniamo due per gruppo, riusciamo a fare quello che facevamo prima ma ovviamente con alcune limitazioni”.

Come la vedi sulla possibilità di riprendere il campionato?
“Faccio il paragone con quello che succede nei negozi. Dal 18 aprono i negozi, dal primo giugno i ristoranti. Credo sia il momento di convivere con questo problema. La gente ha bisogno di ricominciare e anche nel calcio, a parte i calciatori, c’è tutto un mondo di lavoratori che ha bisogno di riprendere. Ovviamente bisogna cercare di correre pochi rischi ma potremmo prendere esempio da chi comincerà prima di noi, come la Bundesliga”.

La parata col Genoa a Marassi?
“La cosa difficile era che il cross veniva dalla mia destra e quando l’avversario colpisce la palla stavo andando a sinistra. Quindi mi ha preso in controtempo”.

Più difficile quella parata o quella a Bologna?
“Quella a Bologna. La situazione era frenetica, ho dovuto scegliere in fretta di uscire. Questa è una cosa che mi ha insegnato Savorani, gli ho tolto spazio uscendo e l’ho preso di sorpresa”.

Come hai allenato la reattività a casa?
“Non l’ho allenata, è impossibile. Abbiamo fatto soprattutto esercizi di forza sulle gambe, ci mandavano un programma quotidiano, era diverso dal solito, ma era quello che potevamo fare”.

Posto preferito di Roma?
“Mi piace molto passeggiare a Villa Borghese con i miei due figli”.

Come hai scelto di fare il portiere?
“Mio padre era portiere e mi è sempre piaciuto guardarlo. Ho seguito le sue orme”

Parli sempre meglio l’italiano…
“Sono fortunato perchè è simile allo spagnolo e al catalano. Poi quando sono arrivato ho fatto 2 mesi di lezione e per fortuna parlo più o meno bene”

Come ti trovi con Mirante e Fuzato?
“Molto bene, sono due dei migliori compagni che abbia mai avuto. Mirante è incredibile, sempre con il sorriso sulle labbra. E’ una persona incredibile non solo per me ma per tutta la rosa. Ha un grosso peso nello spogliatoio ed è importantissimo per noi”

Com’è vivere in Italia?
“L’Italia è simile alla Spagna, a Roma trovi tutto quello che vuoi e per il cibo non c’è paragone…”

Differenze tra calcio italiano e spagnolo?
“Ci sono alcune differenze, qui è un po’ più tattico e ho avuto qualche problema all’inizio perchè non seguivo il calcio italiano. Dopo un girone conosco un po’ meglio i calciatori, ed ho la fortuna di essere in una grande squadra che lotta sempre per vincere”

 

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