Milan, Gazidis a lavoro per convincere Maldini a restare

Milan, Gazidis a lavoro per convincere Maldini a restare

Gazidis continua a parlare pochissimo, prende le decisioni ma tende a non spiegarle, il che lo rende comprensibilmente molto distante dai tifosi ed anche da una parte della dirigenza. Si è sentito solo Paolo Maldini in queste settimane, costretto a rispondere a Rangnick, dopo che quest’ultimo si era lasciato andare a delle uscite infelici. L’ex capitano del Milan non sa ancora che strada prenderà nel prossimo futuro, ma ciò che è certo è che per rimanere al Milan vorrebbe avere chiarezza sul suo ruolo e non accetterebbe una posizione marginale, all’ombra dell’ex calciatore tedesco. Rangnick ha espresso le condizioni per venire al Milan, e diciamo che sono abbastanza pretenziose: ben 20 collaboratori da portare con sé, e la possibilità di avere un ruolo da manager all’inglese, quindi con l’ultima parola anche per quanto concerne la campagna acquisti. Maldini, spiega la Gazzetta dello Sport, a queste condizioni è difficile che accetti di rimanere al Milan, poiché andrebbe a ricoprire un ruolo da “para fulmine” nei confronti dei tifosi, ruolo per altro non adatto all’ex difensore della Nazionale, che si è sempre contraddistinto per la libertà di dire sempre la sua.

 

 

Per tutte le NEWS del giorno in tempo reale clicca qui – LIVE

Probabili formazioni Bundesliga 2019/2020: 27° giornata


Ascolta il nostro podcast!

Ascolta l’intervista esclusiva al procuratore sportivo Alessandro Canovi!

 




Milan, ecco le richieste del “principino” Rangnick

Milan, ecco le richieste del “principino” Rangnick

Abbiamo più volte commentato nel corso di questa lunga quarantena le vicende di casa Milan. I rossoneri si avviano all’ennesima rivoluzione estiva e, nonostante tutte le polemiche con Maldini, Rangnick sembrerebbe essere ancora la scelta prediletta dell’amministratore delegato Gazidis. Sport Mediaset oggi riporta le “semplici” condizioni che convincerebbero l’ex calciatore tedesco a legarsi al Milan:

  • non vuole firmare esclusivamente per il ruolo di allenatore, bensì gradirebbe una posizione da “manager” all’inglese (con Moncada che verrebbe promosso a Direttore Sportivo).
  • pretenderebbe di portare con lui ben 20 collaboratori, non tutti inerenti al lavoro tecnico, ma anche degli scuoting, degli addetti al settore giovanile ed uno psicologo
  • ben 80 milioni da investire sul calciomercato, che di questi tempi si sa son disponibili per molte società italiane… 

L’ ultima richiesta, per essere esaudita, porterebbe alle cessioni di Kessie, Paquetà ed all’addio di Ibra per risparmiare sullo stipendio. Il principino ha parlato, ora la palla passa al Milan ed a Gazidis, mentre del futuro di Maldini si sa ancora pochissimo, ma diventa sempre più difficile immaginarlo in rossonero anche nella prossima stagione.

 


Per tutte le NEWS del giorno in tempo reale clicca qui – LIVE


Ascolta il nostro podcast!

Ascolta l’intervista esclusiva al procuratore sportivo Alessandro Canovi!




Milan, Maldini tuona contro Rangnick: “Non sa cosa sia il rispetto”

Milan, Maldini tuona contro Rangnick: “Non sa cosa sia il rispetto”

Dopo mesi di dichiarazioni, giochini e frecciatine Paolo Maldini è comprensibilmente esploso, complimenti per la pazienza. Il direttore tecnico rossonero ha rilasciato una dichiarazione all’ANSA nella quale dice:” Non avendo mai parlato con Rangnick, non capisco su quali basi vertano le sue dichiarazioni, anche perché dalla proprietà non mi è stato detto nulla”. Fino a qui Maldini è stato anche abbastanza diplomatico, poi sempre con educazione e garbo rincara la dose ed affonda il colpo su Rangnick con un messaggio diretto e coinciso:

“Alcune considerazioni secondo me però vanno fatte. Il tecnico tedesco infatti, parlando di un ruolo con pieni poteri gestionali sia dell’area sportiva che di quella tecnica, invade delle zone nelle quali lavorano dei professionisti con regolare contratto. Avrei dunque un consiglio per lui, prima di imparare l’italiano dovrebbe dare una ripassata ai concetti generali del rispetto, essendoci dei colleghi che, malgrado le tante difficoltà del momento, stanno cercando di finire la stagione in modo molto professionale, anteponendo il bene del Milan al proprio orgoglio“.

Per tutte le NEWS del giorno in tempo reale clicca qui – LIVE


Ascolta il nostro podcast!

Ascolta l’intervista esclusiva al procuratore sportivo Alessandro Canovi!




Maldini giura amore eterno al Milan, Rangnick: “Milan? Mi piace l’idea”

Maldini giura amore eterno al Milan, Rangnick: “Milan? Mi piace l’idea”

Rangnick? Ho letto. Sinceramente, da direttore dell’area sportiva, con il dovuto rispetto, non credo che sia il profilo giusto per associarlo al Milan”. Parlava così Paolo Maldini a Sky Sport due mesi fa. Dopo l’addio di Boban, licenziato dal Milan per giusta causa, anche Maldini e Massara hanno visto il loro posto traballare soprattutto da quando il nome di Ralf Rangnick ha iniziato a circolare in orbita Milan.

Fino a ieri Ralf Rangnick è stato un’ombra, un nome, una voce in orbita rossonera che ha solamente alimentato le speranze dei tifosi e confuso i dirigenti attuali del Milan mettendoli in difficoltà verso la società, ma oggi di colpo tutto è cambiato perché Rangnick è finalmente uscito allo scoperto parlando ai microfoni della BILD“Hanno chiesto se ci fosse la possibilità di collaborare. Di conseguenza ho informato la Red Bull e successivamente ci sono stati colloqui con il mio procuratore. Non posso escludere del tutto che andrò lì. Al momento però il club e il campionato hanno altri problemi. Non sono uno che ha difficoltà a immaginare che le cose possano funzionare. Certo, l’avventura mi piace, ma non deve essere una missione suicida. Senza voler essere presuntuoso, ma la cerchia dei club che mi possono interessare è abbastanza ristretta”.

Ha parlato anche Paolo Maldini quest’oggi, in una diretta Instagram con l’amico Filippo Inzaghi, dove ha detto la sua circa il suo ruolo da dirigente, la possibile ripresa della stagione e il ricordo del gruppo storico rossonero allenato da Ancelotti. Queste le sue parole: “La squadra ha ripreso, ma c’è da stare attenti. I ragazzi non ce la facevano più a casa e noi nemmeno. Abbiamo chiuso le parti comuni di Milanello, erano divisi quattro per ogni campo e in dodici riesci a lavorare bene lo stesso. C’è tanta incertezza, tutto dipenderà da quello che deciderà la Serie A. Noi dobbiamo provarci ad andare in campo, sarebbe un disastro sotto tutti i punti di vista, in primis quello economico. Bisogna provarci. La Francia, secondo me, ha sbagliato ma noi accetteremo quello che sarà il verdetto del governo. Naturalmente quando sei calciatore hai altre armi. L’impegno in campo, l’essere sempre a disposizione, puntuale e preciso. Da dirigente devi conquistarti tutto, sei meno credibile di quando dai l’esempio in campo. La cosa bella del fare il dirigente è che capisci, a distanza di tempo, quello che è stato fatto dai tuoi dirigenti ai tempi in cui giocavi. Sono ere diverse, la storia conta e sono sicuro che farò il dirigente solo al Milan. Non lo farò da nessun’altra parte. Il suo gruppo del Milan e della Roma dove ha giocato, si è creato così. Se hai avuto certe esperienze, devi portarle quando sei in panchina. Poi c’era un gruppo maturo e c’era un principio che ci univa tutti, che era quello di responsabilità e volevamo fare qualcosa di straordinario. Non si può vivere la vita da calciatore pensando che sia un lavoro ordinario. Solo se punti al massimo, puoi arrivare al top. Se non vuoi migliorare te stesso, non arrivi a certi livelli. Non è facile creare una simbiosi tra società, allenatore, tifosi e giocatori”.

Per tutte le NEWS del giorno in tempo reale clicca qui – LIVE

Ascolta il nostro podcast!

Ascolta l’intervista esclusiva al procuratore sportivo Alessandro Canovi!




Milan, Rangnick pretende totale libertà d’azione per accettare

Milan, Rangnick pretende totale libertà d’azione per accettare

In casa Milan la confusione è doppia, oltre alle problematiche comuni legate alla sospensione o all’eventuale proseguimento del campionato, i rossoneri devono gestire l’ennesima rivoluzione estiva. Da mesi ormai l’amministratore delegato Gazidis sta corteggiando l’ex calciatore tedesco Rangnick, anche se resta ancora incomprensibile con quale ruolo. Direttore sportivo, allenatore, o entrambi? Sta mattina Il Corriere dello Sport riporta le prime parole dello stesso Rangnick riguardo all’interessamento del Milan nei suoi confronti :

“C’è stato un interessamento, ma con il coronavirus ci sono state altre cose da considerare, oltre a pensare se Rangnick fosse l’uomo giusto per loro…Non sono interessato agli aspetti finanziari, per me si tratta di avere una certa influenza, che non c’entra con il potere…”

La dichiarazione chiarisce poco sul ruolo che andrà a ricoprire nel caso venisse arruolato dal Milan, l’unica cosa specificata dall’allenatore tedesco è che per accettare avrebbe bisogno di libertà d’azione, capacità di influenzare e prendere decisioni. Aspettiamo ancora, dato che in casa Milan ci sono numerose faccende irrisolte, su tutte il futuro di Maldini e Zlatan, ancora a Stoccolma nonostante il richiamo della società.  Se dovesse davvero arrivare Rangnick Maldini lascerebbe la società rossonera, dato che già a febbraio aveva espresso dei forti dubbi sul profilo indicato da Gazidis. Poi ci sono Almstadt e Moncada che nell’ultimo periodo sono nelle grazie dell’amministratore delegato, intenzionato ad affidare al primo il ruolo di direttore sportivo ed al secondo quello di capo scout.

 


Per tutte le NEWS del giorno in tempo reale clicca qui – LIVE


Ascolta il nostro podcast!

Ascolta l’intervista esclusiva al procuratore sportivo Alessandro Canovi!




Al futuro Milan dei giovani servono anche leader carismatici

Al futuro Milan dei giovani servono anche leader carismatici

Nei giorni scorsi vi abbiamo riportato della pazza voglia del fondo Elliott e del DG rossonero Gazidis di portare Ralf Rangnick al Milan (qui il pezzo in questione), per dargli in mano tutto il settore tecnico rossonero e affidargli il ruolo di DT o proprio di allenatore. L’idea di Rangnick è quella di costruire un Milan di giovani pronti sin da subito a centrare la zona Champions e riportare il Diavolo ad essere competitivo, ma una squadra giovane ha comunque bisogno di leader carismatici che possano darle fiducia e coraggio nei momenti di difficoltà. Su una squadra giovane si fonda il principio di un progetto duraturo, e ci sta se si vuole ripartire secondo una logica, ma uno dei reparti più delicati da rinnovare è sempre quello difensivo. La difesa rossonera al momento ha una sola certezza che è Theo Hernandez a sinistra, e lo sarà per molto tempo, a destra invece arriverà qualcuno di nuovo (un giovane di livello) mentre al centro Romagnoli dovrebbe rimanere in rossonero ma avrà bisogno di un compagno di reparto carismatico e aggressivo che completi l’eleganza e la pulizia del centrale e capitano rossonero. Il profilo ideale da affiancare ad Alessio Romagnoli è quello di Armando Izzo: difensore centrale, e all’occorrenza terzino destro, classe ‘92 in forza al Torino, Izzo è un difensore che può spendersi bene sia nelle difese a tre che in quelle a quattro, è in uscita dal club granata e pertanto la valutazione di 16 milioni di euro (complice il deprezzamento subìto dai cartellini dei calciatori per via del Coronavirus) non è affatto proibitiva per i rossoneri. Se Alessio Romagnoli brilla per pulizia, eleganza, regia e contrasti, Armando Izzo completerebbe il capitano rossonero e la difesa del Milan grazie al suo carisma, all’aggressività, alla vigoria che mette nelle scivolate ed all’abilità nel gioco aereo. Armando Izzo economicamente abbiamo detto che rientrerebbe pienamente nei piani del Milan, costando circa e solo 16 milioni, in più va considerato che il ventottenne difensore del Torino al momento percepisce uno stipendio da 1,7 milioni che davvero non rappresenterebbe un problema per la maggior parte dei top club italiani e non, Milan compreso.

 

Per tutte le NEWS del giorno in tempo reale clicca qui – LIVE


Ascolta il nostro podcast!

Ascolta l’intervista esclusiva al procuratore sportivo Alessandro Canovi!




Milan, Boban ti porta tribunale: non accetta il licenziamento

La rivoluzione societaria in casa Milan sarà ancora una volta totale e in attesa di capire come andrà a finire con Paolo Maldini volano gli stracci con l’altro grande ex ed ex-dirigente Zvonimir Boban, già licenziato da Ivan Gazidis dopo l’intervista a mezzo stampa in cui attaccava la gestione della proprietà.

Secondo quanto riportato da Tuttosport tra le parti è ormai scontato che l’addio non sarà senza strascichi, ma che ci sarà anche un contenzioso legale che finirà in tribunale. Boban infatti non accetta la “giusta causa” nel suo licenziamento perché sebbene sia vero che ha attaccato Gazidis in quella lunga intervista, Boban ritiene più scorretto il comportamento dell’ad nei suoi confronti nella trattativa con Rangnick.

Ma la domanda che viene spontaneo porsi è: quali danni può arrecare questa telenovela al già non fortunato Milan? La società si è sicuramente procurata un danno d’immagine con il licenziamento di un grande ex come Boban, allo stesso modo di quanto succederebbe se non riuscisse a trattenere in società anche Maldini, e se l’ex-dirigente risultasse anche essere dalla parte della ragione da un punto di vista legale la brutta figura sarebbe doppia. Forse manca nella società rossonera la consapevolezza di tutto ciò, lo dimostra il fatto liquidato Boban come se si trattasse di una pedina qualunque nello scacchiere dirigenziale e colpevole di quelle uscite come se non avesse un’autorevolezza sufficiente per sostenerle. Ma questo discorso esula da questioni legali, che saranno trattate nella sede appropriata.

Per tutte le NEWS del giorno in tempo reale clicca qui – LIVE


Ascolta il nostro podcast!

Ascolta l’intervista esclusiva al procuratore sportivo Alessandro Canovi!




Giovani e forti, ecco il Milan di Rangnick

Giovani e forti, ecco il Milan di Rangnick

Continuano le trattative per portare Ralf Rangnick a capo del settore tecnico del Milan, come dirigente o come allenatore ancora non si sa, ma il fondo Elliott e l’AD Gazidis stanno facendo di tutto per convincere il DT del Lipsia a lasciare la Germania per vestire il rossonero. Come riferisce SportMediaset, per convincere Rangnick ad accettare il Milan il fondo Elliott starebbe pensando di stanziare 130 milioni da utilizzare sul mercato per permettere al DT tedesco di rivoluzionare la rosa rossonero secondo due precise istruzioni: i nuovi calciatori rossoneri dovranno essere giovani, per dare vita ad un progetto duraturo, e forti, così da poter rimontare in brevissimo tempo le squadre più avanti in classifica e colmare il gap per agguantare la zona Champions.

Ralf Rangnick vorrebbe riproporre un mercato il stile Red Bull Lipsia e in tal senso si fanno già i nomi dei profili sondati dal Milan: tra i pali si andrà prepotentemente sul classe ‘94 Juan Musso (in forza all’Udinese) come sostituito del partente Donnarumma, per il centrocampo piace Rolando Mandragora (classe ‘97, costa 26 milioni di euro) al quale anche la Juventus è interessata, sulla trequarti il nome che fa saltare di gioia i tifosi è quello del fenomenale classe ‘98 Dani Olmo proprio in forza al Red Bull Lipsia, mentre per l’attacco piace Loren Moron del Betis che ha una clausola da 60 milioni ma per il classe ‘93 al momento il club spagnolo ha ricevuto solo offerte pari alla metà del valore della clausola.

 

Per tutte le NEWS del giorno in tempo reale clicca qui – LIVE


Ascolta il nostro podcast!

Ascolta l’intervista esclusiva al procuratore sportivo Alessandro Canovi!




Ci sarebbe un modo per far rinnovare Ibrahimovic

Ibra si, Ibra no. Questo è il dilemma.

Sul rinnovo di Zlatan Ibrahimovic con il Milan nulla è scritto. L’attaccante svedese sembra disposto a voler affrontare un’ultima stagione nel calcio che conta ma, come riporta il Corriere dello Sport, a una condizione: non si tratta di aspetti economici, Ibrahimovic infatti chiede alla società di costruire una squadra competitiva per il quarto posto, con giocatori chiave in tutti i reparti, in modo da poter riportare il Milan in Champions League nel 2021 dopo ben 7 anni e terminare gloriosamente la sua carriera.

Zlatan Ibrahimovic ha dimostrato attaccamento alla maglia rossonera ed una certa utilità anche all’età di trentotto anni e mezzo: non solo ha segnato 4 gol e siglato 1 assist in appena 10 presenze, il modo di giocare di Ibra e la sua leadership hanno sicuramente avuto un effetto benefico anche su calciatori che avevano bisogno di una guida (tecnica e caratteriale) come Leao, Calhanoglu, Rebic, Bennacer e Castillejo. Con Ibra in campo il Milan deve sicuramente correre di più, ma può contare su un calciatore che abbina fisicità, regia offensiva, balistica e finalizzazione. Pioli stesso ha raramente rinunciato ad Ibrahimovic da quando lo allena, pertanto anche le sorti dell’allenatore in qualche modo dipendono dal gigante svedese.

Il Milan però può permetterselo un mercato all’altezza dei sogni di Ibra? Sì e no. Sì, perché il fondo Elliott di denaro ne ha e con una grossa ricapitalizzazione potrebbe dare un’iniezione importante alle casse societarie del club, e sì anche perché per tornare competitivi occorre spendere e farlo con criterio. No, perché il Coronavirus ha demolito molti progetti, complicando il mercato e costringendo i club a rivedere i propri piani, e no anche perché davanti ci sono club che hanno una rosa al momento più forte. Tutto quindi dipenderà dalla proprietà, da Paul Singer e Ivan Gazidis, che dovranno scegliere quale strada prendere: sicuramente le voci su Rangnick fanno ben sperare i tifosi rossoneri, perché prendere Ralf Rangnick significherebbe voler fare le cose in grande e fatte per bene dando vita ad un vero e proprio progetto.

Nonostante i piani della società rossonera siano tutti da scoprire, il presunto futuro allenatore/dirigente Ralf Rangnick avrebbe già in mente alcuni nomi per rinforzare la rosa.

Per tutte le NEWS del giorno in tempo reale clicca qui – LIVE


Ascolta il nostro podcast!

Ascolta l’intervista esclusiva al procuratore sportivo Alessandro Canovi!

 




Milan, rinnovo per Cahlanoglu: può essere l’uomo del futuro?

Novità importante in casa MilanHakan Calhanoglu, uno dei perni del progetto rossonero del presente e del futuro, ha cambiato rappresentante. Adesso ad assisterlo è la ISMG International di Gordon Stipic, una delle più importanti agenzie in Germania e in Europa. Nel portfolio ci sono giocatori del calibro di Matthias Ginter del Borussia Monchengladbach, Kevin Volland e Nadiem Amiri del Bayer Leverkusen, Sead Kolasinac dell’Arsenal e ora anche il ventiseienne turco.

La prima questione che Stipic e la sua agenzia dovranno discutere col Milan sarà quella del contratto. Appena sarà possibile, s’intende, sul tavolo ci sarà un accordo ora in scadenza nel 2021 che dovrà esser visto al rialzo per quanto riguarda il futuro di Calhanoglu. Il giocatore è felice di restare a Milano e lo sarà ancor di più eventualmente con Ralf Rangnick. Il tecnico tedesco stima molto il trequartista ex Amburgo e Bayer Leverkusen e lo renderebbe centrale nel proprio progetto tattico. Non solo: anche Stefano Pioli apprezza molto l’evoluzione di Calhanoglu, il cui futuro sembra dipingersi sempre di più a tinte rossonere.

Ma come può Hakan Cahlanoglu tornare utile nel Milan che verrà? Il modulo preferito da quello che molte fonti considerano il prossimo allenatore del Milan, Ralf Rangnick, è il 4-4-2.  Ciò esclude dunque per il turco la collocazione di trequartista, nella quale è stato spesso utilizzato durante la sua prima stagione a Leverkusen (2014/15) e talvolta con la maglia rossonera. Molto probabile l’utilizzo da esterno sinistro, suo ruolo naturale, che lo ha visto essere assai prolifico in termini di assist più che di reti segnate; trattandosi di un 4-4-2, sarà comunque richiesta una propensione al ripiego in difesa oltre che la corsa nei contropiede. Plausibile anche un impiego come centrocampista centrale con la tendenza a spingersi più in avanti, ruolo che al Milan ha ricoperto in più di un’occasione dimostrando inoltre una non trascurabile capacità realizzativa e di rifinitura (anche se in un 4-3-3). Appaiono infine decisamente improbabili utilizzi da seconda punta, esterno destro o addirittura prima punta, ruoli che Cahlanoglu ha ricoperto sporadicamente solo quando giocava in Germania.

Per tutte le NEWS del giorno in tempo reale clicca qui – LIVE

Ascolta il nostro podcast!

Ascolta l’intervista esclusiva al procuratore sportivo Alessandro Canovi!