Speciale Russia 2018 è la nuova rubrica targata RadioGoal24 che andrà ad esplorare tutte e 32 le squadre che parteciperanno alla più famosa ed importante competizione calcistica mondiale. Percorreremo, giorno per giorno, la storia, le statistiche e le curiosità di ogni singola formazione del torneo. Vi ricordiamo che potrete seguire la diretta streaming con radiocronaca di tutte le partite sulla nostra sezione Radio, con approfondimenti radiofonici dedicati e molto altro ancora nel nostro flusso dedicato. Questa volta è il turno del Panama, una delle squadre meno altisonanti dell’intero Mondiale, mentre questa mattina è stato il turno del Belgio.
Il cammino verso il Mondiale
Quello di Russia 2018 è il primo campionato mondiale della nazionale del Panama: la nazionale sudamericana, ricordiamolo, ha ottenuto l’accesso alla competizione tramite le qualificazioni della zona CONCACAF, che comprende le formazioni appartenenti al Nord e Centro America, più le isole Caraibiche. La Marea Roja ha avuto accesso direttamente al quarto turno, grazie all’agevole posizione nel Ranking FIFA: è stata immessa nel gruppo B insieme alla Costa Rica, ad Haiti e alla Giamaica. L’avventura però è iniziata con alcuni alti e bassi: nella prima giornata è arrivata infatti una vittoria contro la diretta concorrente, il Giamaica, grazie al goal di Cooper e all’auto-rete di Wes Morgan. Successivamente è arrivata una sconfitta contro la favorita Costa Rica ma sopratutto un brutto pareggio a reti bianche contro l’Haiti, che ha messo in allarme l’intero paese per la possibilità di non passare il turno. Nelle partite di ritorno, tuttavia, i panamensi sono stati in grado di assicurarsi il passaggio del turno vincendo sia con Haiti (1-0) che con la Giamaica (2-0). Indolore, infine, il 3 a 1 subito in casa del Costa Rica che ha permesso al Panama di superare il girone in seconda posizione a 10 punti. Il quinto turno, che ha compreso le prime due dei tre gironi del quarto, è invece iniziato molto bene: nelle prime due giornate sono infatti arrivati 4 punti, grazie alla vittoria contro l’Hounduras e al pareggio per 0 a 0 contro il ben più quotato Messico. E’ seguito un altro periodo piuttosto convincente, grazie ai 2 punti nelle successive 3 giornate contro squadre di tutto rispetto: alla brutta sconfitta con il Trinidad, ha risposta un bel 1 a 1 contro gli Stati Uniti ed un onorevole 0 a 0 contro il Costa Rica. La qualificazione è stata in bilico per tutto il tempo: all’ultima giornata, dopo due sconfitte (contro Messico e U.S.A) ed una vittoria netta contro la Trinidad per 3-0, i Los Canaleros si sono presentati all’ultima giornata nello scontro diretto contro gli acerrimi rivali del Costa Rica: il Panama riuscito però a ribaltare il pronostico vincendo per 2 a 1, nonostante un netto goal irregolare, che ha lasciato dubbi e veleni in terra costaricana.
2)La Rosa:

Il Panama gioca con un classico 4-4-2, modulo che permette di sfruttare la moltitudine di terzino con abilità offensive che la Marea Roja a disposizione. In porta il titolare è Penedo, uno dei pochi calciatori della nazionale che milita in Europa, in particolare con la Dinamo Bucarest. La difesa è molto rocciosa, con la batteria dei terzini composta da Ovalle (il capitano) e Davis sulla sinistra, Machado e l’adattato Vargas sulla sinistra. Al centro il giocatore di riferimento è Escobar, giocatore dei NY Red Bulls, che viene di solito accompagnato da uno fra l’esperto Torres, Baloy (il più tecnico) ed il compagno di club Escobar. Il centrocampo è il reparto con maggiore qualità: a dettare il gioco ci pensa il numero 20 Godoy, che viene accompagnato da due calciatori che si giocano il posto ad ogni partita: Gomez del Bucaramanga oppure Armando Cooper, che non sfigura nell’Universidad de Chile. A volte quest’ultimo viene adattato sulla fascia destro, visto che l’alternativa è il discontinuo ma talentuoso Barcenas, con Quintero riferimento assoluto per la corsia destra. Nel ruolo di punta c’è molta abbondanza: i titolari sono, in genere, Blas Peres e Gabriel Torres, nonostante entrino spesso i due comprimari Arrojo e Tejada.
2.1) L’allenatore: Hernan Dario Gomez

Il destino dell’allenatore Gomez è sempre stato quello di allenare: giocatore discreto nell’Atletico Nacional, il colombiano ha assunto il ruolo di vice-allenatore già due anni dopo il suo ritiro, facendo il vice di Maturana e sostituendolo come commissario tecnico della nazionale Colombiana nel 1995, senza però grandi risultati. Una delle sue esperienze migliori è sicuramente stata quella alla guida dell’Ecuador, con cui ha raggiunto (per la prima volta nella storia) la storica qualificazione ai mondiali in Corea e Giappone del 2002, eliminato ai gironi con un solo punto dall’Italia. In seguito ha avuto un altro incarico alla guida di un Nazionale, il Guatemala, prima di provare ad allenare in squadre di Club: Il Santa Fé ed il Medellìn, non durando però, in entrambi in casi, molto tempo. Da 2014 è tornato ad allenare in nazionale, ovvero il Panama.
2.2) La Stella: Anibal Godoy

Il giocatore con maggiore qualità della squadra è sicuramente Anibal Godoy, centrocampista tuttofare che ha totalizzato in totale ben 86 presenze ed un goal con la nazionale del Panama. Il suo apporto in fase offensiva non è di certo fra i più determinanti, ma in fase di ostruzione e di recupero-pallini ha sempre fatto il suo con estrema competenza. Per quanto riguarda la sua carriera in squadre di club, il giocatore classe ’90 è cresciuto in patria nel Chepo prima di approdare in Argentina nel Goldoy Cruz. La sua esperienza in Primera Division non è stata delle più semplici, nonostante dopo un solo anno sia arrivata la chiamata dall’Europa: il centrocampista ha infatti militato in Ungheria con la maglia dell’Honvéd, non risultando particolarmente convincente. Ad agosto del 2013 è tornato con la sua vecchia squadra in Panama, il Chepo, riuscendo a dimostrato di nuovo le sue qualità. Questo gli ha permesso di provare di nuovo un’esperienza all’estero ed in particolare in MLS con il Quakes: quest’anno il centrocampista ha totalizzato 11 presenze.
La Storia:
Quello del 2018 sarà il primo campionato mondiale nella storia del Panama. Nel 1920 la nazione creò un’organizzazione calcistica, ma l’arretratezza a livello strutturale non permise alla selezione di farsi “vera” squadra rifiutando l’invito alla Coppa del Mondo in Uruguay del 1930. La prima partita ufficiale risale addirittura 8 anni dopo, nella vittoria per 2 a 1 contro il Venezuela, partecipando in quello stesso anno alla prima competizione nei Giochi Centramericani e Caraibici: in quell’occasione, tuttavia, la Marea Roja subì una cocente sconfitta contro la Costa Rica per 11 a 0. La vendetta arrivò nella stessa competizione, ma del 1946, dopo anni in cui la selezione panamense cercò di crescere molto: il Panama di impose con un secco 2 a 0 grazie al goal di Carlos “Black” Martinez. Negli anni ’60 il la nazionale partecipò anche al suo primo campionato Concacaf, non riuscendo però a passare alla fase finale a causa della sconfitta contro l’Honduras. Gli anni ’70 sono invece stati anni frizzanti: nei Giochi Boliviani, edizioni 1970 e 1973, riuscì infatti ad ottenere due medaglie di bronzo. Nel 1976 arrivò anche la prima partecipazione in un qualificazione per la Coppa del Mondo, obiettivo che però sfumò nel doppio incontro con il Guatemala. Negli anni ’80, l’isolamento politico del paese causò un allontanamento della federazione dalla FIFA, nonostante fu permesso alla selezione di partecipare alle qualificazioni mondiali (senza successo) del 1982 e del 1986. Nel 1994 la nazionale tornò vicina ad una storica qualificazione, ma fu eliminata all’ultima partita dal Costa Rica. In ambito continentale, ci fu la partecipazione (30 anni dopo) al campionato Concacaf (rinominato CONCACAF Gold Cup) conclusosi però solo con 2 sconfitte ed un pareggio. Tale torneo rimase una “maledizione” per la nazionale panamense, eliminato nelle edizioni dei 10 anni successivi: tuttavia, nel 2005, arrivò a sorpresa il secondo posto a causa della sconfitta in finale contro gli USA dopo i calci di rigore. Nel secondo decennio del 2000 il Panama è riuscito ad entrare stabilmente nelle competizioni continentali, non andando però oltre ad una finale (persa sempre contro gli Stati Uniti) nella CONCACAF Gold Cup edizione 2013 ed un quarto turno per le qualificazioni ai mondiali. Nel 2014, infine, è stato nominato c.t. Hernan Gomez, capace prima di sfiorare ancora la finale di Gold Cup (persa in semifinale contro il Messico in maniera alquanto rocambolesca per alcuni errori arbitrali) e poi di qualificarsi per il mondiale di Russia 2018.