Cagliari, l’esordio di Zenga e i prestiti da prolungare

Cagliari, l’esordio di Zenga e i prestiti da prolungare

Cagliari pronto a ricominciare il suo campionato con Walter Zenga in panchina. L’avventura dei rossoblù riprenderà – ancora non è ufficiale ma queste sono le indicazioni – con un recupero, quello della partita mai disputata con il Verona, originariamente in programma il 18 marzo come parte della 25a giornata. Per quella gara il Cagliari era andato anche in ritiro qualche giorno a cento chilometri dal Bentegodi: c’era ancora Maran.

Gli allenamenti sono ricominciati da tre settimane: due di sedute individuali, una (più un giorno) di nuovo tutti insieme in gruppo. Il nuovo allenatore Zenga, che non ha mai esordito in campo con il Cagliari, ha a disposizione tutta la rosa ad eccezione di Pavoletti e Faragó, entrambi reduci da interventi operatori. L’allenatore ha voluto con sé anche otto giocatori della Primavera.

Da sciogliere prima della partenza il nodo prestiti e contratti in scadenza il 30 giugno. Il Cagliari ha diversi giocatori in prestito che, in teoria, a luglio dovrebbero alla loro squadra. Due nomi su tutti: Nainggolan all’Inter e Pellegrini alla Juventus. La proroga è data per scontata: tutto si dovrebbe risolvere nei prossimi giorni, compresa la questione dei contratti in scadenza.

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Panchine girevoli in Serie A: ha senso cambiare allenatore a poche giornate dalla fine?

Il campionato di Serie A 2017/2018 sta per chiudersi e siamo a sole tre giornate, dalla fine della stagione. Le situazioni in classifica non sono ancora definite e tutto, è ancora in gioco: i primi due posti saranno sicuramente occupati dalle due squadre che si contendono il campionato, Juventus e Napoli rispettivamente prima e seconda; la zona Champion’s League invece si sta pian piano definendo, poiché Lazio e Roma hanno vinto l’ultima gara disputata, mentre l’Inter è stata sconfitta dalla Juventus durante gli ultimi minuti di gioco. Le romane sono appaiate a 70 punti mentre i nerazzurri si trovano quattro punti sotto e al quinto posto; la corsa all’Europa League sta diventando una lotta a due tra Atalanta e Milan; in zona retrocessione cinque squadre sono a rischio nell’arco di tre punti: Udinese e Crotone a 34 punti, Cagliari a 33, SPAL 32 e Chievo a 31. Proprio di queste squadre a rischio retrocessione, si sta parlando negli ultimi giorni. Più precisamente degli allenatori di Udinese, Cagliari e Chievo, che hanno subito un calo drastico di forma fisica durante la seconda parte del campionato. Le panchine di queste tre squadre scottano e già sono avvenuti degli esoneri per cercare di terminare al meglio la stagione. Ora valuteremo infatti se sarà utile il cambio in panchina e se avverrà la scossa all’interno dello spogliatoio, anche a poche giornate dal termine.

Udinese (Oddo -> Tudor)

La situazione dell’Udinese è alquanto preoccupante, poiché non riesce a trovare la vittoria da ben tre mesi. L’ultima vittoria infatti risale precisamente al 28 gennaio, con la vittoria per 0-1 in casa del Genoa; dalla partita successiva fino ad ora ha guadagnato soltanto due punti: il pareggio con il Milan per 1-1 prima della serie di undici sconfitte, terminata proprio nella gara di campionato appena trascorsa, grazie al pareggio per 3-3 con il Benevento. Il tecnico Massimo Oddo, aveva iniziato benissimo la sua avventura friulana, con una striscia di vittorie che stava facendo impallidire le squadre di alta classifica. Poi però, il percorso sulla panchina dell’Udinese è diventato incredibilmente tortuoso e la sconfitta casalinga nel match salvezza contro il Crotone ha sentenziato la fine del rapporto con i bianconeri. Ancora una volta l’allenatore si ritrova a dover fare i conti con l’immagine di guida tecnica dalle ottime idee ma dalla scarsa realizzazione. Eppure, l’esonero maturato con l’Udinese, nasconderebbe anche interessanti retroscena riguardanti incomprensioni di natura tecnico-tattica con la società. Fonti vicine all’allenatore avrebbero infatti palesato una situazione non tesissima ma certamente impossibile da definire idilliaca tra Oddo e l’Udinese. Al di là dei risultati sicuramente negativi delle ultime settimane, i primi attriti tra tecnico e dirigenza sarebbero nati in seguito ad alcune incomprensioni durante la sessione invernale di calciomercato. Nello specifico, Oddo avrebbe fatto un paio di richieste che sarebbero state disattese dalla società, ovvero l’acquisto di un attaccante per ovviare agli infortuni di Lasagna e la non cessione di Bajic, che il tecnico avrebbe voluto lanciare presto titolare poiché aveva notato significativi miglioramenti nel ragazzo in allenamento. La società, però, si è rivelata essere di diverso avviso su entrambe le questioni: in attacco non solo Bajic è stato ceduto al Basaksehir,  ma al suo posto non è poi arrivato nessun giocatore in sostituzione. Inoltre, proprio mister Oddo avrebbe lasciato intendere come la proprietà non fosse esattamente vicinissima alle necessità del club e si fosse rivelata maggiormente interessata alle vicende del Watford. L’ex giocatore di Milan e Lazio avrebbe poi avuto problemi con la dirigenza anche per quanto riguarda la situazione del ritiro, tanto chiacchierata negli ultimi giorni di permanenza all’Udinese. La proprietà avrebbe spinto infatti per mandare i calciatori in ritiro, mentre Oddo si sarebbe battuto fortemente per evitare che questo accadesse, dato che l’allenatore riteneva la soluzione sbagliata a livello psicologico. Paradossalmente, però, proprio i giocatori avrebbero “condannato” l’allenatore, mostrandosi poco capacitivi nei suoi confronti e addirittura indifferenti alla sua maniera di vedere il calcio, preferendo prendere altre strade durante le partite. Tutti questi fattori avrebbero dunque scatenato un mix di insoddisfazione e cali di tensione, con la conseguenza di risultati non all’altezza e un periodo nerissimo culminato con il suo esonero. Per l’allenatore si tratta già della seconda avventura terminata prematuramente in Serie A, dopo quella della scorsa stagione a Pescara. L’Udinese cercherà senza di lui un’inversione di tendenza, per non arrivare ad un finale di stagione, calcisticamente tragico e assolutamente inatteso. Ecco quindi che la dirigenza ha posto le sue scelte sull’ex giocatore della Juventus, nonché ex allenatore del Galatasaray, Igor Tudor. Il neo tecnico ha conquistato il pareggio in casa del Benevento, già retrocesso matematicamente in Serie B, con un rocambolesco 3-3. Infatti i friulani si sono portati sullo 0-1, raggiunti subito dopo 10 minuti, e superati per 2-1 al 76°. I mostri delle partite precedenti sembravano essere dietro l’angolo, quando la doppietta di Lasagna cambia tutto in un minuto ribaltando addirittura il risultato 2-3. La beffa però è arrivata al 90° minuto con il primo gol in Serie A di Sagna, lasciando l’amaro in bocca ad una squadra che ha voglia di rialzarsi. Vedremo quindi durante le prossime giornate di campionato, se sarà stata una questione di squadra contro allenatore o di qualità tecnica dei giocatori, sperando di non vedere l’Udinese tra le tre squadre che retrocederanno.

Cagliari (Lopez)

Il Cagliari viaggia in acque pericolose e si trova a solo due distanze, dalla zona retrocessione. Nelle ultime dieci partite, i sardi sono riusciti a portare a casa soltanto otto punti su trenta disponibili, mettendo a serio rischio la situazione della squadra in classifica. L’ultima partita giocata, ha segnato in definitiva i piani della società isolana, che dopo la pesante sconfitta a Genova contro la Sampdoria per 4-1, avevano intenzione di esonerare il tecnico  Lopez. La presidenza della società si era presa una notte di riflessione per capire quale soluzione fosse migliore, per il futuro della squadra. I rossoblù avevano tre alternative in casa: Beretta (responsabile delle giovanili), Rastelli e Legrottaglie, ancora sotto contratto dopo l’esonero di ottobre. Alla fine il presidente Giulini ha scelto di andare avanti con Lopez: evidentemente è rimasto convinto del fatto che solo il tecnico che conosce bene la squadra possa risolvere la difficile situazione. Per il Cagliari ci saranno tre gare fondamentali nelle prossime settimane, a partite dal posticipo in casa con la Roma di domenica 6 maggio, alla quale seguiranno le gare con la Fiorentina fuori casa il 13 maggio e l’Atalanta, nell’ultima partita del campionato. L’obbiettivo è uno ed unico per tutti nella società, la vittoria che varrebbe la tanto attesa salvezza nella massima serie. Probabilmente il tecnico uruguaiano la prossima stagione non siederà ancora sulla panchina del Cagliari, a prescindere dall’esito finale di questo campionato. Vedremo quindi nelle prossime ed ultime tre giornate di campionato, se squadra ed allenatore, saranno sulla stessa frequenza d’onda per riuscire a conquistare l’obbiettivo primario.

Chievo Verona (Maran -> D’Anna)

È costata cara a Rolando Maran la sconfitta contro la Roma all’Olimpico. Il Chievo Verona ha infatti deciso di esonerare il tecnico trentino, scegliendo al suo posto Lorenzo D’Anna, attuale allenatore della Primavera. Decisione con tempistiche davvero strane quella del Chievo, che già era andato vicinissimo all’esonero di Maran dopo il ko di Napoli, quando la squadra andò a un passo dal colpaccio al San Paolo, salvo inchinarsi a Diawara all’ultimo minuto di recupero. Decisione presa, poi rimangiata. Fino a quella odierna, definitiva, ma arrivata a causa di una sconfitta con quella che è pur sempre una squadra con 40 punti in più in campionato e semifinalista di Champions League. Il Chievo prova quindi a dare una scossa all’ambiente in quella che sarà la settimana decisiva della stagione, ovvero quando domenica prossima a Verona arriverà il Crotone di Zenga in un autentico spareggio salvezza. Maran lascia così la panchina del Chievo dopo 4 stagioni: il tecnico aveva iniziato nell’ottobre del 2014 subentrando in corsa all’esonerato Corini. Dopo aver raggiunto la salvezza con cinque giornate di anticipo, a maggio del 2015 aveva firmato un triennale con opzione per altri due anni. La stagione successiva aveva ottenuto uno splendido nono posto in classifica, così come anche nella scorsa stagione il Chievo aveva raggiunto una salvezza in carrozza. In questa stagione invece le prime e autentiche difficoltà, specie nel girone di ritorno: dal 3 dicembre ad oggi infatti, in un totale di 21 partite il Chievo ha colto solo 2 vittorie e 5 pareggi, per un drammatico totale di 11 punti che di fatto sono costati a Maran il posto e alla squadra un risucchio verso la lotta salvezza a cui non era quasi più abituata.

Le squadre che hanno cambiato la loro guida tecnica potranno avere risvolti positivi nello spogliatoio, per unirsi tutti alla lotta contro la retrocessione. Di solito le squadre che hanno cambiato l’allenatore, sono riuscite a raggiungere l’obbiettivo della salvezza, soprattutto se la situazione all’interno della squadra, era di un serio conflitto tra giocatori e tecnico. Spesso è capitato, che i giocatori volontariamente cambiassero il loro rendimento in partita ai danni del tecnico, proprio per far capire alla dirigenza che qualcosa non andava nel giusto modo. Oppure potrebbe accadere, che i problemi derivino soltanto dalla qualità dei giocatori in rosa, probabilmente non all’altezza di questo campionato: ad esempio è il caso della rosa del Benevento, prima che fosse rinnovata durante il mercato di gennaio. La squadra campana infatti, dopo la sessione di mercato è sembrata rinata tatticamente, infatti ha ottenuto buoni risultati in alcune partite, esprimendo un buon gioco. Ma ciò nonostante non ha raggiunto i punti necessari per la salvezza nella massima serie, condannando il Benevento all’unica certezza che abbiamo finora nel nostro campionato: la retrocessione. Vedremo allora nelle prossime tre giornate, cosa ci racconteranno i risultati delle tante gare che saranno decisive sia per le zone alte che per le zone basse di un campionato tra i più aperti in tutta Europa.




Chievo Verona, le parole di Maran nel post partita

Rolando Maran, allenatore del Chievo Verona, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni ai microfoni di Premium Sport al termine del match contro il Napoli“Non è andata come volevamo. Abbiamo fatto la gara che dovevamo, stavamo quasi riuscendo a portarla in porto, poi è arrivata la beffa. Abbiamo concesso relativamente poco al Napoli. E’ un periodo che gira così, prendiamo bastonate in situazioni in cui siamo convinti di aver portato a casa il risultato. Contro grandi squadre come il Napoli può capitare, ma resta l’amaro in bocca per la buona prestazione di tutti. Il Napoli nel finale ha provato il tutto per tutto. Ho la sensazione che c’era fallo a nostro favore prima del calcio d’angolo, lì sarebbe finita la partita. Poi nell’ultimo corner vien fuori la parabola di Diawara. Nel calcio ci stanno gli episodi, ma per me quello di Koulibaly è fallo, dà una testata al mio difensore. Rigore? Era una situazione da andare quantomeno a rivedere. Io vedo solo una carezza di Depaoli su Mertens, nessuna trattenuta. E’ un episodio dubbio, bisogna andare a rivedere. L’arbitro non era nelle condizioni migliori. Cambi? Non ho tolto gli attaccanti per non abbassarci troppo, questa poteva essere una cosa determinante in negativo. Il Napoli ha portato a casa la vittoria su un corner che non c’era purtroppo”.

 




Chievo Verona, Maran nel post partita: “Spirito giusto. Sorrentino è esemplare”

Rolando Maran, allenatore del Chievo Verona, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni ai microfoni di Sky Sport al termine del match contro la Roma: “Quando giochi contro la Roma sai che devi concedere qualcosa, io avevo chiesto ai ragazzi di avere coraggio, di giocarsela creando occasioni. Potevamo anche andare in vantaggio con Inglese, anche quando la Roma ha messo in campo tutto il potenziale potevamo fare male. E’ lo spirito giusto, oggi lo abbiamo ritrovato. La difesa?
Abbiamo subito tanti gol in tre partite, quelle fanno la differenza. Quando prendi delle imbarcate diventano numeri non giusti nelle analisi. Mi dispiace anche per la difesa, anche oggi il portiere ci ha dato una grossa mano. La verità sta nel mezzo. Il segreto di Sorrentino? Che continua a parare, questo è. E’ un professionista esemplare, ha grande carica emotiva oltre che capacità tecnica e questo lo fa stare sempre ai massimi livelli.




Chievo Verona, Maran nel post partita: “Bisogna dare meriti all’Inter, ma noi abbiamo sbagliato troppo”

Rolando Maran, allenatore del Chievo Verona, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni ai microfoni di Sky Sport al termine del match contro l’Inter: “Venire a Milano a giocare contro questa Inter devi fare la prtita perfetta, invce noi abbiamo sbagliato molto, al di là delle emrgenzae. Dopo il primo goal è stato tutto in salita, in un pomeriggio difficile anche da commentare. La classifica dimpostra che i nerazzurri possono puntare allo scudetto e sono la squadra che ci ha più messo in difficoltà in questo anno. Indubbiamente sono contento della stagione e del nostro percorso, cerchiamo sempre di fare la partita, purtroppo oggi non ce l’abbiamo fatto. A Milano ci sta perdere, ma non con cinque goal di scarto. Il derby perso? Probabilmente dal punto di vista psicologico ha influito, ma bisogna dare tanti meriti dall’Inter. Noi ci abbiamo provato come sempre.”




Chievo Verona, Maran nel post partita: “Sono soddisfatto. Peccato per l’infortunio di Castro”

Rolando Maran, allenatore del Chievo Verona, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni ai microfoni di al termine del match contro il Torino: “Sono soddisfatto sia per la prestazione che per il risultato, a tratti abbiamo fatto veramente bene. Credo che sia un buon risultato, un buon punto per quello che abbiamo mostrato in campo. Siamo ripartiti con il piede giusto dopo la sosta. Molti goal di testa? Siamo la squadra in A che crossa di più. Hetemaj non è solito fare questi goal, gli ho detto di non prendere l’abitudine visto che stenterei a crederci. Castro? L’unica nota negativa è l’infortunio di Castro, speriamo sia solo una distorsione al ginocchio. Speriamo che possa rientrare subito. Ventura? Come le vittorie, le sconfitte sono figlie di tutti. I risultati determinano le scelte dell’allenatore, secondo me è troppo semplice dare la colpa soltanto all’allenatore”.