Rabiot non torna per il taglio-stipendi, segnale verso l’addio?

Adrien Rabiot e la Juventus sono sempre più lontani. Anzitutto, fisicamente. La Stampa racconta infatti del personale sciopero del centrocampista francese, che non sarebbe ancora rientrato dalla sua villa in Costa Azzurra per protesta contro i tagli degli stipendi. Inoltre, consigliato dalla mamma-agente che già faceva esasperare i vertici del Psg, Rabiot vorrebbe cambiare aria in estate: si considera poco valorizzato da Sarri e punta alla Premier League, anche per ragioni economiche. Potrebbe accoglierlo l’Everton: Ancelotti l’ha fatto esordire in Francia nel 2012, e i rapporti tra i due club sono buoni.

Le intemperanze dei giocatori purtroppo non sono ancora finite. Dopo le fughe di De Ligt e Higuain, ecco un altro bianconero ribelle. Le perplessità sorgono in particolar modo dal fatto che la decisione di tagliarsi gli stipendi da parte dei giocatori della Juve era stata (almeno in teoria) una risposta collettiva ad una proposta della società sostenuta da Chiellini ed accolta positivamente da tutti i tesserati.  Rabiot viene da una stagione tutt’altro che esaltante ed è scivolato in fondo alle gerarchie di Sarri. Questo comportamento potrebbe essere un (pessimo) pretesto per comunicare la volontà di addio. Quando poi dietro ci si mettono i genitori-agenti, la sua situazione non può che complicarsi ulteriormente e certe carriere possono prendere strade insperate, vedasi le dichiarazioni di ieri del padre dell’ex Roma Gerson.

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Juventus, De Ligt fugge in Olanda

Fuga in Olanda per il centrale bianconero
Mentre tutti aspettano la ripartenza, ecco invece un ritorno. Matthijs De Ligt e la fidanzata Annekee hanno lasciato l’Italia per fare ritorno in Olanda. Un segnale inequivocabile sulle speranze di ripresa della stagione di Serie A, ridotte ulteriormente dalla bandiera bianca alzata dalla Ligue 1 francese
 Anche nel momento più difficile della pandemia, tra l’isolamento volontario in seguito alla positività di Rugani e la fine del periodo di quarantena, De Ligt e la fidanzata erano rimasti in Italia, nella loro Torino, unici stranieri insieme alla famiglia Cuadrado e Bentancur a non essere tornati a casa. La partenza dell’olandese sembra una conferma sulla probabile conclusione della stagione, nonostante da più parti si cerchi di continuare per preservare gli aspetti economici ed evitare una sequela di cause che potrebbero bloccare il calcio italiano.
Le speranze, naturalmente, non mancano e nonostante la partenza alla volta dell’Olanda, spiragli di luce continuano a filtrare: in caso di ripartenza della stagione, de Ligt potrebbe tornare in Italia sottoponendosi al doppio tampone, considerando che dal 4 di maggio saranno permessi esclusivamente gli allenamenti individuali, mentre quelli di squadra sono programmati per il 18 di maggio. La Juventus non ha ancora preso provvedimenti in tal senso e nessuno sa de dietro il ritorno di De Ligt al suo Paese vi siano motivi particolari, quali potrebbero essere la salute di un parente.

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Juventus, lo United offre Pogba per De Ligt

Juventus, lo United offre Pogba per De Ligt

Con le competizioni e gli allenamenti bloccati le società europee sono concentrate, oltre che sulla gestione dell’emergenza, sulle possibili trattative di calciomercato, tra queste spicca l’indiscrezione (fonte Daily Star) che lo United sia interessato al centrale olandese della Juventus De Ligt; i Red Devils sarebbero disposti a mettere sul piatto Paul Pogba, desiderio ormai noto della dirigenza bianconera, per arrivare all’ex difensore dell’Ajax. Pogba accetterebbe di buon grado un ritorno a Torino, più volte ha fatto notare di esser molto legato alla Juventus, è da capire quanto De Ligt sia interessato ad un’esperienza a Manchester, considerando le infinite difficoltà che attraversa da anni la squadra inglese, e quanto la Juventus sia disposta a privarsi di un capitale così importante sia dal punto di vista sportivo che economico. Per ora lo scambio Pogba-De Ligt resta solamente una suggestione di mercato, vedremo come evolverà nelle prossime settimane.

 

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Nel podcast tematico sulla Serie A questa settimana abbiamo parlato dei nuovi acquisti dell’Inter: Young, Moses ed Eriksen, tutti e tre provenienti da squadre di Premier League, dunque un calciomercato simile a quello fatto dal duo Marotta-Ausilio già in estate. L’Inter di Conte ora ha tre nuove frecce nella propria faretra, ma cosa possono dare i nuovi arrivati ai nerazzurri? Corsa, dinamismo, tecnica ed esperienza sicuramente, ma basteranno per arrivare alla vittoria del tricolore?

 




Top & Flop giovani in Europa

Top e flop nei campionati europei

Con i campionati di tutta Europa (tranne quello bielorusso) fermi a causa dell’emergenza Coronavirus, è bene cominciare a tirare un po’ di somme sui giovani che più ci stanno colpendo in questa stagione e su quelli che invece stanno maggiormente deludendo le aspettative.

Top

Elenchiamo i giocatori che, nonostante la giovane età, più si stanno rivelando determinanti ad alti livelli in termini di statistiche. Ne consegue l’esclusione di molti eccellenti come Ansu Fati, Gabriel Martinelli, Mason Greenwood, Mason Mount, Kai Havertz , Nicolò Zaniolo ed altri, anche per garantire un minimo assortimento tra ruoli e campionati e per non privilegiare i soli giocatori offensivi.

Erling Haaland

Il primo della lista, neanche a dirlo, è il giovane attaccante norvegese classe 2000 del Borussia Dortmund. Saltatore alto 194 centimetri, sinistro potente, buone capacità d’inserimento e di rifinitura,  il Salisburgo lo acquista dal Molde nell’inverno 2019 e il resto è storia recente: a settembre contro il Genk diviene il secondo giocatore più giovane nella storia della Champions League a segnare una tripletta all’esordio (dietro Wayne Rooney). Termina la sua esperienza al Salisburgo con 29 reti in 27 presenze, e si conferma al Borussia Dortmund dove fino ad ora ha ne ha totalizzate 12 in 11 partite, impressionando soprattutto per la devastante incisività nei suoi primi minuti giocati in Bundesliga. Vanta 2 presenze con la nazionale norvegese.

Jadon Sancho

Sembra strano citare due giocatori del Borussia Dortmund, squadra ormai da anni lontana dall’élite del calcio continentale. Eppure è impossibile non parlare della giovane ala inglese con origini di Trinidad. Buon dribblatore e veloce in contropiede, nel 2017 passa dal Manchester City al Dortmund per soli 8 milioni di sterline, e viene inserito dal The Guardian tra i migliori 60 giocatori al mondo nati nel 2000.  Quest’anno si trova nel suo momento di massimo splendore, avendo attiratto l’attenzione di molti club europei (soprattutto di Premier) grazie ai suoi 17 gol e 19 assist in 35 partite. Con la nazionale inglese, è il primo millennial ad esser stato convocato, ad aver giocato e ad aver messo a segno una marcatura.

Phil Foden

Centrocampista offensivo inglese classe 2000,  è cresciuto nelle giovanili del Manchester City.  Mancino, molto tecnico e vero jolly di centrocampo. Nel 2017 fa le sue prime apparizioni con gli Sky Blues e dall’anno scorso è in pianta stabile nella rosa di Guardiola, con la quale nell’ultima stagione ha totalizzato 26 presenze, 3 reti e 7 assist.

Alphonso Davies

Esterno canadese classe 2000, il Bayern Monaco lo preleva nel gennaio del 2019 dai Vancouver Whitecaps. Giocatore completo, inizia la carriera da ala, ma in seguito viene adattato al ruolo di terzino che adesso occupa stabilmente.In questa stagione ha totalizzato 29 presenze, 2 gol e 7 assist. Si tratta del giocatore più giovane ad aver esordito e segnato con la nazionale canadese, nonché del primo millennial ad aver realizzato una marcatura in una competizione internazionale.

Eduardo Camavinga

Mediano francese classe 2002 del Rennes, si tratta di un profilo inusuale per questa lista, che raccoglie giocatori già affermati in top club e con esperienza internazionale, ma abbiamo deciso di premiarlo per la giovanissima età e per dare spazio ad un ruolo non offensivo. Può essere anche impiegato come mezzala, è dotato di un buon tiro ed è, secondo gli addetti ai lavori, la next big thing del calcio francese. Cresciuto nelle giovanili del Rennes, diventa il più giovane esordiente in Ligue 1 a soli 16 anni, 4 mesi e 27 giorni. Con la squadra transalpina vanta già 35 presenze, 1 gol e 2 assist.

Flop

Premettiamo, non è mai giusto etichettare come flop giocatori giovanissimi, che hanno ancora tanti anni di carriera davanti per dimostrare il loro valore. Tuttavia su alcuni di essi le aspettative sono state davvero alte e non ripagate.

Vinicius Jr.

Considerato da molti un astro nascente del calcio mondiale , l’esterno offensivo brasiliano classe 2000 non sta garantendo continuità di rendimento nel Real Madrid di Zidane (nonostante un goal nel Clasico), il quale più volte ha fatto a meno di lui in questa stagione. In 28 presenze, Vinicius ha totalizzato solamente 4 gol e 3 assist, un bottino non certo ricco per un attaccante sul quale incombeva il peso di grandi aspettative. Vanta una sola presenza con la casacca verdeoro.

Rodrygo

Simmetricamente alla lista dei top, iniziamo quella dei flop con due giocatori della stessa squadra, clamorosamente il Real Madrid.  Di ruolo ala, brasiliano classe 2001, acquistato per 45 milioni di euro dal Santos (stessa cifra del suo compagno Vinicius), Rodrygo sta avendo un buon rendimento nelle coppe, mentre in campionato è poco utilizzato (anche se, parliamoci chiaro, si tratta sempre del Real Madrid), con sole 12 presenze e 2 gol in Liga. Vanta 2 presenze von la nazionale maggiore.

Kean

Attaccante classe 2000, lo abbiamo conosciuto bene con la Juventus, è passato in estate all’Everton a fronte di un corrispettivo di 28 milioni di euro. A Liverpool solamente 26 presenze, 1 gol e 2 assist. Meglio in nazionale, con 2 apparizioni e 3 gol

Joao Felix

Torniamo a Madrid, stavolta sponda Atletico. Il trequartista portoghese classe 1999 l’anno scorso ha incantato tutti al Benfica anche in campo internazionale, facendoci pensare di essere pronto al grande salto. Quest’anno invece, solamente 6 gol e 3 assist in 28 presenze. Un magro bottino se pensiamo ai 126 milioni di euro spesi dai Colchoneros per portarlo alla corte di Simeone. Conta 5 presenze in nazionale.

De Ligt

Lo abbiamo lasciato per ultimo, dato che di flop vero e proprio non si può veramente parlare. Il difensore olandese classe 1999, passato dall’Ajax alla Juve per 85 milioni di euro nell’ultima sessione di mercato, ha infatti ricevuto subito il compito di non far rimpiangere un pilastro della difesa bianconera come Chiellini, tenuto fuori da un grave infortunio. Nonostante un gol decisivo nel derby, nella prima parte di stagione si è rivelato ancora acerbo in relazione alla sua valutazione di mercato, lo dimostrano gli svariati rigori procurati per fallo di mano. Discorso totalmente opposto in nazionale, dove nonostante la giovane età è già capitano e vanta 21 presenze corredate da 2 gol.

 

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