Walter Mazzarri e il nuovo Cagliari 2021-22

Un ricongiungimento che ha fatto sorridere e sognare, lo scorso settembre, quello tra Walter Mazzarri e il Cagliari, sua squadra di esordio in Serie A quasi quarant’anni fa. Un’accoppiata in cui tifosi e addetti ai lavori avevano riposto molte speranze e che i più romantici avevano visto di buon auspicio per la nuova stagione dei rossoblù. All’alba dell’ottava giornata di campionato, tuttavia, i sogni sembrano lasciar spazio a dissenso e delusione e le quote calcio lo confermano. Cosa sta succedendo?

Il Cagliari di Walter Mazzarri: uno sguardo alla classifica

Nella prima intervista da allenatore del Cagliari Walter Mazzarri aveva promesso fatti e non parole, ma dopo sette giornate i risultati auspicati tardano ad arrivare. Dopo un pareggio nella gara d’esordio contro lo Spezia (2-2), infatti, due sconfitte contro Milan (4-1) e Genoa (2-3), un pareggio con la Lazio all’Olimpico (2-2), due sconfitte con Empoli (0-2) e Napoli (2-0) e nuovamente un pareggio in casa contro il Venezia (1-1) fanno vacillare le speranze. Nessuna vittoria, dunque, al momento per un Cagliari che così facendo si trova a stazionare in ultima posizione.

Vero che il distacco dalla zona salvezza è di due punti e che siamo “solo” all’ottava giornata, ma la retrocessione fa paura: e ne fa ancor di più a Walter Mazzarri che ora dovrà trovare il modo, nonostante il poco tempo e i numerosi giocatori assenti, di recuperare un equilibrio e iniziare a vincere prima che arrivino decisioni irreversibili sul suo futuro. Se la settimana di pausa per le qualificazioni ai mondiali 2022 lasciava infatti spazio e tempo all’allenatore toscano per rivedere le sue tecniche e ritrovare empatia con la squadra, Mazzarri dovrà ora fare i conti con il fatto che ben dieci rossoblù sono convocati nelle rispettive nazionali e pertanto saranno impossibilitati a prendere parte agli allenamenti con la squadra.

Ricordiamo infatti che Godin, Nandez, Pereiro, Caceres (Uruguay), Marin (Romania) e Keita Balde (Senegal) sono stati convocati per le gare valide alle qualificazioni ai Mondiali 2022; gli U21 Carboni, Bellanova (Italia) e Iovu (Moldova) parteciperanno alle sfide di qualificazione agli Europei di categoria, e lo stesso farà Cavuoti (Italia) con l’U19.

Rischio esonero?

Come spesso accade in queste situazioni le voci sul possibile esonero del tecnico toscano iniziano a circolare e si diffondono rapidamente. In realtà non c’è nessuna comunicazione ufficiale dalla dirigenza, quindi è probabile che Mazzarri abbia ancora tempo per recuperare e dimostrare che, quella che su carta appare una rosa decisamente migliore di tante altre in Serie A, possa arrivare a vincere e a raccogliere risultati a lungo termine. Ma la pazienza di Giulini e della dirigenza ha un limite che, se non superato, è sicuramente molto vicino alla linea di confine e le voci su eventuali sostituzioni sulla panchina si fanno sempre più insistenti. Liverani e Giampaolo sono i nomi che citati più spesso, ma fino a quando la notizia dell’esonero non sarà ufficiale Mazzarri avrà la possibilità di dimostrare che quel sogno può ancora diventare realtà.




Calciomercato, la Roma fa all-in su Nandez per gennaio

Calciomercato, la Roma fa all-in su Nandez per gennaio

Il club giallorosso vuole accontentare il proprio tecnico nel mercato di riparazione di gennaio: Fonseca è stato chiaro, servono rinforzi per allungare una rosa competitiva ma fin troppo corta. In tal senso si sta già muovendo la dirigenza nella figura dell’AD Fienga che a gennaio lavorerà insieme al neo General Manager Thiago Pinto (che sarà operativo solo dal 01/01/21) per mettere a segno quei colpi mirati richiesti dal tecnico portoghese per la sua Roma.
Come riportato da Calciomercato.com, i giallorossi sono sempre interessati al centrocampista tuttofare Nahitan Nandez del Cagliari, pedina fondamentale nello scacchiere di mister Di Francesco ma che un’offerta generosa potrebbe convincere la dirigenza rossoblù a lasciarlo partire. Nandez permetterebbe a Fonseca di trovare un uomo perfetto sia per giocare in mezzo al campo che sulla fascia destra, così da andare a coprire due posizioni che necessitano di essere rinforzate in un sol colpo. Il Cagliari valuta il centrocampista uruguaiano circa 30 milioni, cifra proibitiva nel mercato ai tempi del COVID che spaventa e non poco la società giallorossa, che per racimolare quel gruzzolo potrebbe privarsi di Amadou Diawara: il centrocampista guineano ha estimatori in Premier League e già nel mercato estivo i giallorossi erano pronti a sacrificarlo per una cifra intorno ai 20 milioni. Su Amadou Diawara c’è il forte interesse di West Ham e Leicester che potrebbero sborsare una cifra fortemente vicina alla richiesta del club giallorosso per il mediano classe 97 nel prossimo mercato di riparazione. Su Nahitan Nandez si registra anche un tiepido interesse di Inter e Napoli, anch’esse da tempo coi riflettori puntati sul centrocampista del Cagliari.

I discorsi tra Roma e Cagliari per Nahitan Nandez continuano, d’altronde tra il club capitolino e la società sarda scorre buon sangue dopo le molte trattative andate in porto negli ultimi anni.

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Cagliari, l’esordio di Zenga e i prestiti da prolungare

Cagliari, l’esordio di Zenga e i prestiti da prolungare

Cagliari pronto a ricominciare il suo campionato con Walter Zenga in panchina. L’avventura dei rossoblù riprenderà – ancora non è ufficiale ma queste sono le indicazioni – con un recupero, quello della partita mai disputata con il Verona, originariamente in programma il 18 marzo come parte della 25a giornata. Per quella gara il Cagliari era andato anche in ritiro qualche giorno a cento chilometri dal Bentegodi: c’era ancora Maran.

Gli allenamenti sono ricominciati da tre settimane: due di sedute individuali, una (più un giorno) di nuovo tutti insieme in gruppo. Il nuovo allenatore Zenga, che non ha mai esordito in campo con il Cagliari, ha a disposizione tutta la rosa ad eccezione di Pavoletti e Faragó, entrambi reduci da interventi operatori. L’allenatore ha voluto con sé anche otto giocatori della Primavera.

Da sciogliere prima della partenza il nodo prestiti e contratti in scadenza il 30 giugno. Il Cagliari ha diversi giocatori in prestito che, in teoria, a luglio dovrebbero alla loro squadra. Due nomi su tutti: Nainggolan all’Inter e Pellegrini alla Juventus. La proroga è data per scontata: tutto si dovrebbe risolvere nei prossimi giorni, compresa la questione dei contratti in scadenza.

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Zenga: “Più sicuro allenarsi al campo che al parco”

Zenga: “Più sicuro allenarsi al campo che al parco”

Walter Zenga, attuale tecnico del Cagliari, compie 60 anni e si racconta ai microfoni di Sky Sport. Lo storico Uomo Ragno, per 12 stagioni tra i pali dell’Inter, ha rilasciato una bella intervista ai microfoni di Sky dove ha trattato molti temi: la sua carriera, il futuro del calcio, la ripresa degli allenamenti ed il suo Cagliari. Andiamo a vedere cosa ha detto:

“C’è voglia di ripartire, anche perché significherebbe che la situazione è migliorata. Ci sono delle problematiche ma possiamo risolverle, sicuramente è meglio allenarsi in un campo che al parco. Cagliari era nel mio destino, sento questa squadra già mia. Inter? Che ricordi, tanti i campioni con cui ho giocato. I portieri che mi piacciono oggi sono Meret e Cragno, Buffon un esempio da seguire”

Così sulla situazione che vive il calcio giocato

“Mi piacerebbe giocare per un semplice motivo: significa che saremmo tornati a vivere. Quindi prevedere una ripresa a giugno comporterebbe una visione ottimistica di questa situazione. Comunque dovremo prevedere protocolli particolari e metodi d’allenamento complicati, ma io sono sempre per le soluzioni e sicuramente allenarsi in un campo di 110×65 è molto più sicuro che farlo in un parco. Addirittura si può anche mandare i calciatori a fare la doccia a casa, tante variabili che uno può prendere in considerazione. Joao Pedro ora può andare al parco a correre, chiaramente è meglio lo faccia ad Asseminello dove abbiamo quattro campi”.

Così sull’eventualità ripresa del campionato

“Non entro nel merito giuridico della questione, perché ci sono anche situazioni come prestiti o trasferimenti che scadono a giugno – prosegue Zenga – Ma, se ci sono le condizioni, noi siamo a disposizione per terminare il campionato entro le date che ci sono state dette. Le problematiche sono sicuramente le tante partite ravvicinate e il fatto che questi professionisti sono fermi da tempo. Bisogna fare tutto per gradi, in genere ci vogliono 30/40 giorni per portare un calciatore al top della forma mentre ora dovremo fare tutto in tempi ristretti. Ma la voglia di ripartire c’è“.

Zenga ha ricordato anche la sua Inter ed i campioni che hanno vestito il nerazzurro con lui

Rummenigge, oltre ad avere talento, era di una professionalità unica. Uno dei più grandi acquisti della storia dell’Inter. Anche Brehme era fantastico, calciava una volta con il destro e una volta con il sinistro. Per quanto riguarda gli italiani, il nome più facile da fare è Beppe Bergomi ma devo dire anche altri calciatori spesso sottovalutati come Bianchi e Ferri. Poi c’erano anche Altobelli, Beccalossi e altri, giocavamo in una Serie A dove c’erano Maradona, Gullit, Van Basten e Platini. Anche gli italiani erano fortissimi, basti pensare che la Samp aveva in squadra cinque giocatori della Nazionale. L’attaccante che mi faceva più paura? Non c’era, a me faceva paura il pallone. Anche gli attaccanti più forti non sono riusciti a segnarmi in alcune partite, quindi è difficile fare un nome”.

Zenga tecnico del Cagliari, ufficiale appena prima del lockdown

“Il 28 aprile oltre che essere il mio compleanno è anche la festa dei sardi e della Sardegna, sono cose che coincidono e che ti fanno sognare. Pensi di essere nel posto che hai desiderato tanto, anche perché ho allenato in tutte città di mare e nelle due isole. Purtroppo ho lavorato appena cinque giorni con questa squadra, ma la sento mia perché comunque sto approfondendo guardando video, partite, parlando con lo staff e con i dirigenti. In questo periodo ho potuto colmare questo vuoto che avevo”.

C’è un nuovo Zenga?

“Nel 1983 ero uno dei più giovani titolari in un grande club, si diceva sempre che i portieri dovevano avere 30 anni per essere maturi. Oggi uno come Donnarumma, a poco più di 20 anni, ha giocato più di 150 partite in Serie A e non lo consideriamo tra i giovani perché ormai gioca da tanto tempo. Ma negli anni scorsi mi avevano impressionato due portieri, Meret che giocava nella Spal e Cragno che giocava nel Cagliari. A parte Sirigu, che già avevo allenato a Palermo, ricordava me anche Perin. Poi lasciamo stare Buffon, che giocava già ai miei tempi nel Parma e che ancora oggi è in campo. È un esempio, arrivare a quell’età e mantenere questo livello di concentrazione è un qualcosa di eccezionale. Un giovane dovrebbe prendere in considerazione questo, per diventare Buffon, Totti o Del Piero bisogna fare un determinato tipo di percorso”.

 

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Cagliari, ecco il piano per tenere Radja Nainggolan

Cagliari, ecco il piano per tenere Radja Nainggolan

In questa stagione ha punito l’Inter nella sfida di San Siro terminata uno a uno; Radja Nainggolan, al Cagliari, sembra essere tornato ai suoi livelli e la società sarda farà di tutto per provare a tenerlo. Operazione non semplice visto il valore del giocatore ma la carta da giocare potrebbe essere l’inserimento di una contropartita tecnica; il nome è quello di Nandez che i nerazzurri seguono dal mercato invernale. Per far continuare l’avventura tra Nainggolan e il Cagliari, però, il centrocampista belga dovrà rinunciare a due milioni di euro. Il club sardo, infatti, non può garantirgli lo stipendio da 4.5 milioni ma può arrivare a 2.5 facendo in ogni caso uno sforzo considerando che il tetto massimo è di 1.8 milioni percepiti da Pavoletti. Si prevedono giorni intensi per decidere il futuro dell’ex giocatore della Roma.

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Nel podcast tematico sulla Serie A questa settimana abbiamo parlato dei nuovi acquisti dell’Inter: Young, Moses ed Eriksen, tutti e tre provenienti da squadre di Premier League, dunque un calciomercato simile a quello fatto dal duo Marotta-Ausilio già in estate. L’Inter di Conte ora ha tre nuove frecce nella propria faretra, ma cosa possono dare i nuovi arrivati ai nerazzurri? Corsa, dinamismo, tecnica ed esperienza sicuramente, ma basteranno per arrivare alla vittoria del tricolore?

 




Cagliari: Giulini tra taglio stipendi, danni economici e ripresa della Serie A

Il presidente del Cagliari Tommaso Giulini ha parlato all’emittente tv locale Videolina riguardo il taglio degli stipendi interno alla società, i danni economici causati dall’emergenza  Coronavirus e l’eventuale ripresa del campionato.

Sul taglio degli stipendi:”Sono stati alcuni tesserati  a cercarmi per chiedere in che modo poter dare una mano e tutti hanno mostrato un grande senso di responsabilità e appartenenza rinunciando a una mensilità. Questo ci aiuta”.

Sulle perdite economiche: “La stima dei quattro milioni di danni per la società si avvicina alla realtà. Questa stima non include i diritti televisivi. Se si dovesse perdere anche quelli sarebbe una catastrofe, non basterebbe certo quella mensilità. Vedremo in quel caso cosa fare per aprile e maggio, con molta serenità”.

Sull’eventuale ripresa della Serie A:””Non so se e quando saremo in grado di ripartire o meno, certamente ci sarebbero dei vantaggi, per esempio quello di richiamare tutti i lavoratori che sono a casa. Al contrario ci sarebbero anche degli svantaggi: se si dovesse ripartire lo si farà a porte chiuse e ci sarebbero dei rischi, anche se ci saranno dei protocolli rigorosi per evitare contagi. Non so come si comporterà la Sardegna per la stagione turistica, ma mi dispiacerebbe se fosse proprio il Cagliari a riportare il virus qua: ora non so dire cosa sia meglio, ma molti stanno parlando solo per i propri interessi. Vorrei capire cosa pensano i tifosi, che sono l’anima del calcio, magari con un sondaggio sul giornale. Da una parte vorrei tornare a giocare domani, ma dall’altra vedo tanto dolore e sofferenza negli ospedali: quindi lasciamo che siano anche i tifosi a decidere, se concludere la stagione o pensare già alla prossima”.

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Cagliari, Zenga:”Non mi interessa delle ferie, gioco anche a Ferragosto!”

Cagliari, Zenga:”Per giocare mi taglio le ferie!”

L’attuale tecnico del Cagliari, Walter Zenga,  ha parlato alla Gazzetta dello Sport sull’eventuale ripresa della Serie A:“Il calcio sarà vita e se serve si gioca anche a Ferragosto. Ripartire oggi è impensabile: quando avverrà dovremo accettare tutto, chi se ne frega delle vacanze. Il mio Cagliari dovrà pensare in grande, altro che salvezza. Stipendi tagliati? Non è giusto così: sarà così per forza”. L’Uomo Ragno è subentrato alla guida del Cagliari solo lo scorso 3 Marzo, senza ancora aver affrontato nessuna partita sulla panchina dei rossoblù.

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Il 23 marzo ci si allena? Rimanda anche il Cagliari

Il 23 marzo ci si allena? Rimanda anche il Cagliari

Si è discusso tanto in settimana, e ci siamo chiesti: il 23 marzo ci si allena? In Lega negli ultimi giorni c’è stato uno scontro tra Marotta e Lotito (spalleggiato da Cellino e De Laurentis), con il secondo intento a far ripartire gli allenamenti della Lazio  con tutte le tutele del caso. E’ chiaro che vi siano delle zone d’Italia, nelle quali ad oggi è impossibile mettere in atto qualsiasi tipo di tutela, e dove quindi è impossibile tornare ad allenarsi, come a Milano, Brescia, Parma o a Bergamo. Facile dedurne che sarebbe scorretto se mezza Serie A si allenasse mentre l’altra no. In più si fa sempre più assordante la (normale, è il suo lavoro) pretesa  di Tommasi di mettere in sicurezza i calciatori. Infatti oggi Sassuolo, Lecce e Cagliari hanno ufficialmente posticipato il rientro sui campi; i neroverdi ed i giallorossi a “data da destinarsi”, mentre il Cagliari ha imposto ai giocatori di allenarsi in solitaria almeno fino al 31 marzo, inviando ad ogni calciatore una scheda personalizzata. Poi c’è la Lazio che, secondo quanto riporta Tuttomercatoweb, starebbe per posticipare il rientro al 26 marzo, con la certezza di rimandare ancora (anche perché la Lega ha espressamente vietato di ricominciare prima del 4 aprile).  Quindi si agli allenamenti, però a distanza; l’emergenza sta vivendo il suo momento più tragico e le società non vogliono mandare un messaggio di irresponsabilità.

 

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Il calendario dei compleanni: Carlo Mazzone

Il calendario dei compleanni: Carlo Mazzone

Una leggenda vivente: non a caso inserito ante mortem nella Hall of Fame del calcio italiano, dedicatario di una tribuna allo stadio Cino e Lillo Del Luca di Ascoli, detentore del record di panchine in Serie A (797).

Carlo Mazzone compie oggi 83 anni. Romano doc, dopo aver iniziato la carriera nelle giovanili giallorosse, da calciatore veste le maglie di Latina tra i dilettanti,  Roma, Spal, Siena e Ascoli in Serie C . Diventa capitano e bandiera del club marchigiano a tal punto che, una volta terminata la carriera a 32 anni per un infortunio alla tibia, gli viene subito assegnata la panchina nella stagione 1968-1969. In sette anni porta la squadra dalla C alla sua prima promozione in Serie A nel 1973. Il calcio di provincia sarà sempre la sua dimensione ideale.

Dopo tre stagioni alla Fiorentina, durante le quali conquista un quinto posto e un torneo anglo-italiano, trascorre il biennio 1979-1980 al neopromosso Catanzaro, che conduce a due salvezze consecutive. Tra il 1980 e il 1985 torna ad Ascoli, dove consegue quattro salvezze ed un sesto posto. Nel 1986 riesce a centrare una storica salvezza con il Lecce subentrando in panchina a  dieci giornate dalla fine (più tre gare di spareggio). Nelle due stagioni successive mantiene altrettante volte la categoria, dopodiché approda al Cagliari nel ’91, riportandolo alla qualificazione in coppa UEFA dopo 21 anni.  Arriva dunque la chiamata della sua squadra del cuore, la Roma, con la quale conquista sempre la qualificazione europea tranne che nel primo anno.

Nel ’96 il cammino dei giallorossi in coppa UEFA viene fermato solo da un gol nei supplementari di Vavra all’Olimpico, che costa l’eliminazione dai quarti di finale (una delle storiche delusioni europee della squadra capitolina). Nel ’98 compie l’impresa di portare il Bologna di Signori in semifinale di coppa Italia e coppa UEFA (oltre a vincere l’Intertoto).Dal 2000 al 2003 allena il Brescia, conquistando svariate salvezze e sfiorando la qualificazione alla solita competizione europea. Convince Baggio a seguirlo in quell’avventura e dona a Pirlo, all’epoca seconda punta, il ruolo di regista.

Memorabile la sua esultanza sotto la curva dell’Atalanta, a causa degli insulti rivolti alla sua romanità, dopo il gol del 3-3 di Baggio il 30 settembre 2001, una delle scene più iconiche del calcio italiano. Nel 2006, durante la sua ultima esperienza da allenatore alla guida del Livorno, supera il record di panchine in Serie A detenuto da Nereo Rocco. Nel 2009 Pep Guardiola gli dedica la vittoria della Champions League nella finale Barcellona-Manchester United di Roma, alla quale lo invita mostrando la sua gratitudine come allievo di Sor Carletto (o Sor Magara): un episodio che dimostra quanto la funzione pedagogica di quest’uomo per generazioni di calciatori, allenatori e tifosi, sia il suo lascito morale più grande e imperituro, al di là di ogni successo grande o piccolo. Ancora buon compleanno, Carlo Mazzone!

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Nainggolan: futuro incerto, e se restasse all’Inter?

Nainggolan: futuro incerto, e se restasse all’Inter?

Radja Nainggolan al momento è un giocatore del Cagliari, è in prestito secco alla squadra sarda, poiché il suo cartellino è di proprietà dell’Inter, con la quale ha un contratto valido fino al 30 giugno 2022.

Il centrocampista belga, la passata estate, ha provato in tutti i modi ad ottenere una riconferma nei nerazzurri, cercando di mettersi in mostra davanti al nuovo mister, Antonio Conte,  verso il quale nutre una profonda stima. La società non ne ha voluto sentire, e non ha perdonato all’ex centrocampista della Roma qualche bravata commessa nel corso della stagione, ed inoltre vi era un’evidente voglia di tagliare con il passato, infatti insieme a Nainggonal vengono ceduti Perisic ed Icardi. Il centrocampista belga nell’unica stagione interista è parso sottotono, dispiaciuto di aver lasciato la sua Roma dopo tanti anni di battaglie, in nerazzuro ha fatto fatica ad ambientarsi, anche se alla fine riuscì a realizzare  sette goal in campionato; tra le sette reti è da ricordare quella con l’Empoli che è valsa la qualificazione in Champions.

A Cagliari Nainggolan si è rilanciato e sembra aver ritrovato la serenità di un tempo, ha contribuito ad un inizio di stagione incredibile dei sardi, che nelle ultime partite hanno decisamente rallentato, ha già realizzato sei reti con 13 partite ancora da giocare. Il 30 giugno scadrà il prestito e vedremo cosa accadrà, Radja è un giocatore che potrebbe fare comodo a tutte le squadre, e quando sta bene fisicamente e mentalmente, parliamo ancora di uno centrocampisti più forti del campionato. L’Inter chiede 15 milioni, ma considerando l’età e il comportamento altalenante del ragazzo sarà difficile  trovare qualcuno disposto a spendere tale cifra per il suo cartellino.

Quindi tra le varie ipotesi nel futuro nebuloso di Radja viene da chiedersi, e se restasse all’Inter?

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